Evento non profit

Si è conclusa con 700.000 adesioni la campagna 'Born Hiv Free'

La campagna Born HIV Free ha potuto godere di un’esposizione e di una partecipazione su vasta scala che sono state possibili soprattutto grazie al contributo di partner e artisti come Amy Winehouse, Paul McCartney, Jean Paul Gaultier, Tiffany & Co, JCDecaux, Bono, YouTube, Google, Orange e la rivista ELLE.

La campagna 'Born HIV Free' (Si può nascere senza l’HIV) si è simbolicamente conclusa oggi a New York con la consegna al Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon di un volume contenente alcuni dei 700.000 nominativi di persone che hanno aderito all’iniziativa per sostenere il Fondo globale. Tali nominativi, ripresi dal sito web della campagna e da YouTube e trasmessi da alcuni partner dell’iniziativa come Avaaz e ONE, sono il frutto di una mobilitazione per la raccolta di fondi sufficienti a raggiungere l’obiettivo di porre fine alla trasmissione del virus HIV da madre a figlio entro il 2015.

Fin dal suo lancio nel maggio 2010, questa campagna innovativa si è prefissa lo scopo di sensibilizzare un’ampia fetta dell’opinione pubblica e, alla luce dei già straordinari progressi compiuti fino a questo momento, di attivare ulteriore sostegno per gli obiettivi del tutto realistici che si potranno conseguire nel campo della sanità internazionale entro il 2015, se sarà accordato un supporto adeguato al Fondo globale.

I risultati della campagna, cui hanno aderito oltre 20 milioni di persone e che ha registrato 250 milioni di visite on-line, sono stati comunicati ai delegati e agli illustri ospiti della Conferenza per la ricostituzione del Fondo globale, alla vigilia dell’impegno dei donatori a concedere risorse al Fondo globale per il prossimo triennio (2011-2013).

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon presiederà la Conferenza per la ricostituzione del Fondo globale, che si terrà a New York il 5 ottobre.

“L’eliminazione della trasmissione del virus HIV da madre a figlio è una tappa importante se si vogliono conseguire gli obiettivi di sviluppo del Millennio nel settore sanitario” ha dichiarato il professor Michel Kazatchkine, direttore esecutivo del Fondo globale. “La campagna Born HIV Free ha contribuito a imprimere slancio, a sensibilizzare l’opinione pubblica e a mobilitare il sostegno pubblico nei confronti di questo aspetto fondamentale nella lotta all’AIDS”.

Le persone che hanno dato la propria adesione all’iniziativa Born HIV Free hanno ricevuto un enorme stimolo sia dalla campagna stessa sia dalle organizzazioni di attivisti ONE e Avaaz. L’organizzazione ONE ha lanciato una raccolta di firme dal titolo 'Baby Protest – No Child Born with HIV by 2015' (La protesta dei bambini: mai più bambini nati sieropositivi entro il 2015) per spingere i responsabili di governo a investire nel Fondo globale. Avaaz, una rete di attivisti globali, ha promosso una  mobilitazione a supporto della campagna con una petizione online: “Let's get to 250,000 voices for maternal and child health!” (“Portiamo a 250.000 le voci per la salute della donna e dei bambini!”).

Lanciata e sostenuta da Carla Bruni-Sarkozy, ambasciatrice del Fondo globale per la protezione di donne e bambini dall’AIDS, la campagna intendeva dimostrare ai governi donatori che, anche in un momento di difficoltà finanziaria, i cittadini continuano ad appoggiare i contributi dei loro paesi al Fondo globale.

“Sono molto orgogliosa della risposta ottenuta dalla campagna, nata da un’idea del produttore francese Julien Civange e che ha visto la partecipazione di un ventaglio davvero ampio di artisti per sensibilizzare il pubblico e accrescere il sostegno al Fondo globale”, ha affermato la sig.ra Bruni-Sarkozy.

“Born HIV Free è la dimostrazione di come, con l’impegno di milioni di persone sensibili e con l’aiuto finanziario di tanti paesi di tutto il mondo, possiamo porre fine alla tragedia di centinaia di migliaia di bambini che, ogni anno, nascono sieropositivi. Abbiamo i mezzi e l’esperienza per impedire che ciò accada”, ha aggiunto la sig.ra Bruni-Sarkozy. “I risultati ottenuti da questa iniziativa sono la testimonianza dell’esistenza di un’aspirazione mondiale e rappresentano l’inizio di un movimento – o di una promessa – affinché si possa interrompere la trasmissione del virus HIV da madre a figlio”.

La campagna Born HIV Free ha potuto godere di un’esposizione e di una partecipazione su vasta scala che sono state possibili soprattutto grazie al contributo di partner e artisti come Amy Winehouse, Paul McCartney, Jean Paul Gaultier, Tiffany & Co, JCDecaux, Bono, YouTube, Google, Orange e la rivista ELLE.

La campagna del Fondo globale si concluderà ufficialmente il 5 ottobre 2010.
Aggiungi la tua firma sul sito Internet www.bornhivfree.org