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RCS: Nei prossimi tre anni efficienze per 60 mln. Focus sugli eventi e approccio oltre il digitale
Come anticipato da ADVexpress (leggi news), dopo l’approvazione del Consiglio di Amministrazione lo scorso venerdì, il nuovo Piano Industriale 2016-2018 delGruppo RCS è stato presentato questa mattina, 21 dicembre, alla comunità finanziaria.
A illustrare le nuove linee di sviluppo del Gruppo e gli obiettivi da raggiungere nei prossimi tre anni l’Amministratore Delegato Laura Cioli, in carica dal 12 novembre 2015 (leggi news), insieme al Presidente Maurizio Costa. Il Piano prende le mosse da una nuova e diversa visione del prodotto, che ne integri in modo sistemico e bilanciato le diverse dimensioni: qualità dell’offerta, capacità di monetizzazione, costi e generazione di cassa.
Come ha sottolineato Cioli ai microfoni di ADVexpressTv, tra i target al 2018 dell'azienda editoriale, una crescita media dell’1,5% dei ricavi, il raddoppio dell'ebitda, un risultato netto e un cash flow positivo dal 2016.
Grazie alla riduzione dei costi, che prevede anche la dismissione degli asset non core, in primis VEO e Sfera, si punta a raggiungere efficienze nette per 60 milioni di euro, così suddivise: circa 45 milioni da interventi sui costi esterni; circa 15 milioni connessi al costo del lavoro, risultato di una riduzione lorda di circa 40 milioni, compensata da andamento inerziale e nuove assunzioni per circa 25 milioni.
Se per VEO il Gruppo ha già ricevuto diverse manifestazioni di interesse, al momento per Sfera è in corso un processo di razionalizzazione, ma non sono ancora state formulate offerte che RCS ha ritenuto soddisfacenti. Per quanto riguarda gli altri interventi volti alla riduzione dei costi, non si tratterà di interventi traumatici: l'obiettivo è essere maggiormente attenti sulle aree che non hanno un impatto diretto sul prodotto.
L'approccio adottato andrà 'Oltre il digitale', a sottolineare che il digital, pur continuando ad avere un ruolo importante (attualmente il 14% dei ricavi del Gruppo proviene da quest'area e la percentuale è destinata a salire al 20% nel 2018), rappresenta soltanto una delle componenti dell'evoluzione e della crescita di RCS, che per compensare le difficoltà sul business tradizionale si dedicherà anche allo sviluppo di nuovi prodotti verticali per intercettare in modo mirato differenti target (come ad esempio i Millenials) e al lancio di prodotti digitali hyperlocal, nell'ottica di ottimizzare il modello di presenza locale.
Novità del 2016 il paywall, che RCS, prima in Italia, introdurrà per il sito del Corriere della Sera a partire da gennaio: come ha spiegato Cioli ai nostri microfoni, si tratta di un modello che prevede la possibilità di fruire gratuitamente soltanto di un certo numero di articoli, oltre i quali è necessario versare una quota. D'altra parte, "i contenuti di alta qualità devono essere pagati", ha specificato la manager e in questo modo è possibile anche instaurare un rapporto più diretto con i clienti. Una modalità che, almeno per il momento, non riguarderà Gazzetta.it perché è stata identificata nel Corriere la testata più adatta a fare da apripista.
Brutte notizie sul fronte GazzettaTv, il canale televisivo della Gazzetta dello Sport sul digitale terrestre: considerate le perdite registrate finora, il Gruppo sta infatti facendo delle valutazioni in merito, pensando di abbandonare questo business, giudicato al momento non sostenibile.
Molta attenzione verrà riservata agli eventi, sportivi in particolare: verranno valorizzati quelli già patrimonio di RCS (come il Giro d'Italia), e verranno lanciati nuovi format, anche attraverso lo sviluppo di partnership ad hoc. "Cercheremo di sfruttare al meglio questo asset, guardando a benchmark internazionali e ragionando in termini di 'sistema di eventi'"
Tra le aree ad alta potenzialità di crescita, come ha dichiarato Cioli ai nostri microfoni, i dati: parola d'ordine profilazione, per conoscere meglio e valorizzare al massimo l'audience del Gruppo, attualmente costituita da 30 milioni di individui. Un'operazione che verrà effettuata all'interno dell'azienda attraverso risorse dedicate, ma forse anche tramite collaborazioni con società esterne.
Per quanto attiene all'advertising, nell'ultimo trimestre del 2015 il Gruppo ha registrato una leggera ripresa della raccolta, che risulta ancora in calo ma in misura inferiore rispetto ai trimestri precedenti e chiuderà in linea con le aspettative. Sulle previsioni per il prossimo anno l'Ad è cauta: "ci aspettiamo risultati in linea con quelli del mercato, per il quale si ipotizza una crescita relativa sopratutto agli investimenti sul digitale - ha detto ai nostri microfoni - . Certamente non ci aspettiamo di raggiungere la crescita che abbiamo stimato nel Piano grazie a un boom degli investimenti pubblicitari, anche se l'advertising continua a essere senza dubbio una risorsa fondamentale".
Riassumendo, sono tre gli obiettivi cardine del triennio a venire:
- Assicurare la sostenibilità economico finanziaria nel breve e nel lungo periodo;
- Estrarre il massimo valore dagli asset del Gruppo , anche attraverso una profonda trasformazione del proprio business ;
- Strutturare fondamenta solide per la crescita futura
Per raggiungere questi obiettivi il Piano è articolato in otto azioni fondamentali :
1. Forte riduzione dei costi, preservando investimenti e qualità
2. 'Oltre il digitale': stabilizzazione dei ricavi e dei margini dei prodotti editoriali print+web+mobile
3. Iniziative di sviluppo nelle aree ad alta potenzialità di crescita (eventi e dati)
4. Rafforzamento e integrazione della piattaforma tecnologica: significativo potenziamento e integrazione cross-country della piattaforma tecnologica di Gruppo per abilitare la trasformazione digitale, razionalizzare costi e investimenti, sviluppare sinergie e nuove opportunità di ricavo.
5. Ruolo guida nel processo di consolidamento dell’industria di stampa: promozione del necessario processo di ottimizzazione dell’industria di stampa italiana, attraverso un percorso volto in primis ad aumentare la saturazione del sistema produttivo ad oggi utilizzato dal Gruppo e valutando possibili iniziative congiunte con altri attori del mercato italiano.
6. Dismissione di asset non core
7. Organizzazione semplificata, integrata e focalizzata sull’execution
Nuovo modello organizzativo ridisegnato in coerenza col Piano al fine di:
- focalizzare il management e le risorse sugli elementi cardine della strategia e sull’execution ;
- realizzare massima integrazione e sinergie di costo e di ricavo tra Paesi;
- garantire gli strumenti che abilitino il processo di trasformazione
8. Monitoraggio costante dell’esecuzione del Piano
Serena Piazzi
A illustrare le nuove linee di sviluppo del Gruppo e gli obiettivi da raggiungere nei prossimi tre anni l’Amministratore Delegato Laura Cioli, in carica dal 12 novembre 2015 (leggi news), insieme al Presidente Maurizio Costa. Il Piano prende le mosse da una nuova e diversa visione del prodotto, che ne integri in modo sistemico e bilanciato le diverse dimensioni: qualità dell’offerta, capacità di monetizzazione, costi e generazione di cassa.
Come ha sottolineato Cioli ai microfoni di ADVexpressTv, tra i target al 2018 dell'azienda editoriale, una crescita media dell’1,5% dei ricavi, il raddoppio dell'ebitda, un risultato netto e un cash flow positivo dal 2016.
Grazie alla riduzione dei costi, che prevede anche la dismissione degli asset non core, in primis VEO e Sfera, si punta a raggiungere efficienze nette per 60 milioni di euro, così suddivise: circa 45 milioni da interventi sui costi esterni; circa 15 milioni connessi al costo del lavoro, risultato di una riduzione lorda di circa 40 milioni, compensata da andamento inerziale e nuove assunzioni per circa 25 milioni.
Se per VEO il Gruppo ha già ricevuto diverse manifestazioni di interesse, al momento per Sfera è in corso un processo di razionalizzazione, ma non sono ancora state formulate offerte che RCS ha ritenuto soddisfacenti. Per quanto riguarda gli altri interventi volti alla riduzione dei costi, non si tratterà di interventi traumatici: l'obiettivo è essere maggiormente attenti sulle aree che non hanno un impatto diretto sul prodotto.
L'approccio adottato andrà 'Oltre il digitale', a sottolineare che il digital, pur continuando ad avere un ruolo importante (attualmente il 14% dei ricavi del Gruppo proviene da quest'area e la percentuale è destinata a salire al 20% nel 2018), rappresenta soltanto una delle componenti dell'evoluzione e della crescita di RCS, che per compensare le difficoltà sul business tradizionale si dedicherà anche allo sviluppo di nuovi prodotti verticali per intercettare in modo mirato differenti target (come ad esempio i Millenials) e al lancio di prodotti digitali hyperlocal, nell'ottica di ottimizzare il modello di presenza locale.
Novità del 2016 il paywall, che RCS, prima in Italia, introdurrà per il sito del Corriere della Sera a partire da gennaio: come ha spiegato Cioli ai nostri microfoni, si tratta di un modello che prevede la possibilità di fruire gratuitamente soltanto di un certo numero di articoli, oltre i quali è necessario versare una quota. D'altra parte, "i contenuti di alta qualità devono essere pagati", ha specificato la manager e in questo modo è possibile anche instaurare un rapporto più diretto con i clienti. Una modalità che, almeno per il momento, non riguarderà Gazzetta.it perché è stata identificata nel Corriere la testata più adatta a fare da apripista.
Brutte notizie sul fronte GazzettaTv, il canale televisivo della Gazzetta dello Sport sul digitale terrestre: considerate le perdite registrate finora, il Gruppo sta infatti facendo delle valutazioni in merito, pensando di abbandonare questo business, giudicato al momento non sostenibile.
Molta attenzione verrà riservata agli eventi, sportivi in particolare: verranno valorizzati quelli già patrimonio di RCS (come il Giro d'Italia), e verranno lanciati nuovi format, anche attraverso lo sviluppo di partnership ad hoc. "Cercheremo di sfruttare al meglio questo asset, guardando a benchmark internazionali e ragionando in termini di 'sistema di eventi'"
Tra le aree ad alta potenzialità di crescita, come ha dichiarato Cioli ai nostri microfoni, i dati: parola d'ordine profilazione, per conoscere meglio e valorizzare al massimo l'audience del Gruppo, attualmente costituita da 30 milioni di individui. Un'operazione che verrà effettuata all'interno dell'azienda attraverso risorse dedicate, ma forse anche tramite collaborazioni con società esterne.
Per quanto attiene all'advertising, nell'ultimo trimestre del 2015 il Gruppo ha registrato una leggera ripresa della raccolta, che risulta ancora in calo ma in misura inferiore rispetto ai trimestri precedenti e chiuderà in linea con le aspettative. Sulle previsioni per il prossimo anno l'Ad è cauta: "ci aspettiamo risultati in linea con quelli del mercato, per il quale si ipotizza una crescita relativa sopratutto agli investimenti sul digitale - ha detto ai nostri microfoni - . Certamente non ci aspettiamo di raggiungere la crescita che abbiamo stimato nel Piano grazie a un boom degli investimenti pubblicitari, anche se l'advertising continua a essere senza dubbio una risorsa fondamentale".
Riassumendo, sono tre gli obiettivi cardine del triennio a venire:
- Assicurare la sostenibilità economico finanziaria nel breve e nel lungo periodo;
- Estrarre il massimo valore dagli asset del Gruppo , anche attraverso una profonda trasformazione del proprio business ;
- Strutturare fondamenta solide per la crescita futura
Per raggiungere questi obiettivi il Piano è articolato in otto azioni fondamentali :
1. Forte riduzione dei costi, preservando investimenti e qualità
2. 'Oltre il digitale': stabilizzazione dei ricavi e dei margini dei prodotti editoriali print+web+mobile
3. Iniziative di sviluppo nelle aree ad alta potenzialità di crescita (eventi e dati)
4. Rafforzamento e integrazione della piattaforma tecnologica: significativo potenziamento e integrazione cross-country della piattaforma tecnologica di Gruppo per abilitare la trasformazione digitale, razionalizzare costi e investimenti, sviluppare sinergie e nuove opportunità di ricavo.
5. Ruolo guida nel processo di consolidamento dell’industria di stampa: promozione del necessario processo di ottimizzazione dell’industria di stampa italiana, attraverso un percorso volto in primis ad aumentare la saturazione del sistema produttivo ad oggi utilizzato dal Gruppo e valutando possibili iniziative congiunte con altri attori del mercato italiano.
6. Dismissione di asset non core
7. Organizzazione semplificata, integrata e focalizzata sull’execution
Nuovo modello organizzativo ridisegnato in coerenza col Piano al fine di:
- focalizzare il management e le risorse sugli elementi cardine della strategia e sull’execution ;
- realizzare massima integrazione e sinergie di costo e di ricavo tra Paesi;
- garantire gli strumenti che abilitino il processo di trasformazione
8. Monitoraggio costante dell’esecuzione del Piano
Serena Piazzi