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Esclusivo. Fissata per il 27 aprile la storica fusione fra UNA PR Hub e Assorel. Un passo importantissimo per l'industry che darà ulteriore sprint al mondo delle PR in vista del post - emergenza
“Essere un soggetto aggregante di tutte le anime della comunicazione è nel Dna dell’associazione e nella mia missione – esordisce Emanuele Nenna, Presidente di UNA, ai nostri microfoni –: fin da quando ho accettato di guidarla, il mio obiettivo e il mio intento sono stati quelli di farla diventare sempre più forte e sempre più grande, e quindi un elemento di unione del mercato. In questa fusione ci credevamo, ci abbiamo messo tante energie e ora manca solo l’ultimissimo passo: il voto delle assemblee che dovranno decidere se approvare e sottoscrivere, oppure rifiutare, il progetto di fusione già deliberato dai Consigli. Non posso dirlo in anticipo, ma ovviamente tutto ci fa pensare a un esito positivo di questo progetto che non nasce dall’alto ma è stato condiviso per lunghi mesi da moltissime figure a tutti i livelli di entrambe le associazioni”.
“Il fatto di poter vivere in una casa comune dà uno sprint in più al nostro business – sostiene Andrea Cornelli, Portavoce di PR Hub –: è nella mission dell’associazione agevolare e in qualche modo incentivare il business per gli associati, e crediamo di avere tutte le carte in regola per riuscire a farlo. Nel mio percorso ho vissuto sia Assorel che PR Hub, due esperienze molto diverse tra loro, seppur nel mondo delle relazioni pubbliche: sono sicuro che tornare finalmente insieme – oltretutto in questa logica sinergica con tutte le altre discipline che popolano il mondo della comunicazione – potrà solo fare del bene alla industry, alle singole agenzie e ai
professionisti che popolano queste agenzie”.
Massimiliano Gusmeo, Responsabile del Tavolo per la Comunicazione di UNA, sottolinea con una metafora automobilistica i benefit dell’operazione: “Come recita una parte del testo dei valori di UNA – dichiara infatti –, noi siamo il motore che dà forza alle imprese e alle marche, e non c’è niente di meglio di avere un motore che funziona al massimo dei giri con tutti i cavalli a disposizione. Una casa comune in cui esprimere al massimo questi valori è il traguardo al quale si voleva arrivare”.
Dal punto di vista tecnico l’accordo con Assorel è stato semplice, precisa Nenna: “Quando c’è stata la fusione con Unicom la situazione era diversa e abbiamo azzerato tutto per poi indire nuove elezioni. Oggi questo passaggio non serve, ma ci sembrava corretto dare da subito ad Assorel una voce importante al tavolo che prende le decisioni: per questo è prevista una modifica allo statuto di UNA –anche questa sarà oggetto di approvazione – che consenta la presenza eccezionale e transitoria di un consigliere ulteriore rispetto ai 13 già espressi dalla nostra assemblea. Una deroga temporanea fino alle prossime elezioni, previste esattamente
fra due anni, quando i nuovi consiglieri saranno eletti da tutti i soci, ex UNA, ex Assorel ed ex Unicom”.
A proposito del nome associativo, Cornelli ricorda quanto successo nel caso della fusione con Unicom: “L’obiettivo è anche stavolta quello di ricostruire una voce comune, quindi l’etichetta e il brand al quale faremo tutti riferimento sarà solo quello di UNA e non ci sarà motivo di tenere in vita altri marchi. Su questo e sugli altri aspetti della fusione il dialogo con il presidente di Assorel, Massimo Tafi, è stato sempre molto sereno: del resto da colleghi ci conosciamo praticamente da sempre, e anche per questo, da PR, sono particolarmente
soddisfatto del percorso che auspicabilmente sarà portato a termine lunedì, perché sarà infatti un piacere ritrovare colleghi stimati insieme ai quali lavorare”.
Molti i programmi concreti per il dopo-fusione e in vista della cosiddetta ‘Fase 2’: “Abbiamo in
cantiere una serie di iniziative molto consistenti per affiancare le aziende – riprende Cornelli –: lo stiamo già facendo, chiaramente, anche se in questo momento si tratta di un affiancamento rivolto maggiormente alla gestione di una crisi profonda. Ma la ricostruzione dovrà necessariamente passare dalle tante anime della comunicazione, e per quanto riguarda le Relazioni Pubbliche in particolare c’è in essere una intensa interazione con le istituzioni per permettere al comparto di godere dei necessari aiuti in tempi stretti, al di là di quelli che genericamente e un po’ a pioggia sono stati promessi al sistema produttivo italiano. Ci saranno inoltre diverse operazioni, anche in questo caso alcune delle quali sono state già avviate, per portare le testimonianze dirette dei nostri clienti e delle nostre agenzie sul modo in cui ognuno di noi ha affrontato questo periodo e pianificato la rinascita”.
“Sul fronte della comunicazione – aggiunge Gusmeo – abbiamo già assistito a diversi cambiamenti… Personalmente credo però che la storia ci insegni che l’uomo si dimentica in fretta di quelli che sono i cambiamenti e le crisi… Per questo sono convinto che fra 2 anni le esigenze e
i bisogni non saranno poi così diversi da quelli del passato: torneremo perciò a fare in gran parte quello che facevamo prima, anche se probabilmente il modo di fare comunicazione si affinerà”.
Sull’impatto della crisi sul lungo periodo è difficile, se non impossibile fare previsioni: “Non possiamo ancora sapere se il ‘nuovo mondo’ sarà completamente diverso o solo leggermente modificato – riflette Nenna –. Di sicuro, però, noi un po’ siamo cambiati e abbiamo imparato a fare delle cose diverse, in modi diversi. Ciò non vuol dire che d’ora in poi realizzeremo tutto e sempre stando chiusi in casa, perché appena sarà possibile torneremo a produrre i film per strada e sulle spiagge! Ma questa esperienza ci darà strumenti nuovi per affrontare in maniera diversa il mercato – che è diverso ogni anno, ogni mese e ormai anche ogni minuto – in qualunque modo sarà. Tornando al punto di vista associativo, quello che stiamo cercando di fare è mettere in comune le esperienze di tutti per provare a trovare delle linee guida in ciò che abbiamo imparato e che tutti dovremo poi applicare al momento della ripresa”.