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Nasce Bolt, la content factory di TBWA\Italia. Lampugnani: "Un ‘collettivo’ che unisce visione strategica e operativa nell’ideazione di contenuti multimediali e punta a rappresentare il 10% circa del giro d'affari del gruppo"

Come spiega ai microfoni di ADVexpress l'AD, la company a servizio completo di cui Cristina Mazzocca è head of video and content production, si concentra su progetti di qualità ed è in grado di fornire strategia, screen writing, motion graphic design, editing. E' già operativa su clienti del Gruppo come Eni, BNL e Telepass, ma anche con operazioni ad hoc per aziende come Loro Piana e Technogym.

Agile e veloce come Usain, il recordman dei 100 e 200 metri da cui prende il nome, Bolt è la struttura annunciata oggi da Nicola Lampugnani, Amministratore Delegato della divisione di TBWA\Italia, che fa parte di un progetto internazionale del Gruppo già operativo da gennaio in una decina di paesi e in cui l’Italia sta avendo un ruolo di guida.

Presentando la nuova content factory nel corso di una conferenza stampa e nella videointervista rilasciata ad AdvexpressTV, Lampugnani spiega obiettivi e posizionamento della sigla: “Bolt vuole essere un luogo di sperimentazione dove convivono un team dedicato composto da persone di grande esperienza nel campo della produzione, e un collettivo di talenti creativi alla costante
ricerca di nuove idee, tendenze, strategie, strumenti, con spirito pioneristico e sperimentale. Insieme partecipano alla creazione di contenuti per rispondere a ogni tipo di brief, di budget, di tempistiche, lavorazione e touchpoint”.

Nel sovraccarico di informazioni che ci bombardano ogni giorno, ha proseguito Lampugnani, è necessario farsi vedere e notare in mezzo alle 500 ore di video caricate quotidianamente su YouTube, 350 milioni di Tweet, 54 milioni di WhatsApp e 4,4 milioni di ricerche su Google: “Una quantità di messaggi che durante il periodo del lockdown è addirittura aumentata soprattutto sui touchpoint televisivi e digitali, rispetto ai quali il problema di essere visti e non ‘skippati’ si può risolvere solo con qualche contenuto in meno e una maggior rilevanza di ciò che si produce. Da questi presupposti abbiamo quindi pensato di inserire all’interno della cultura strategica di un grande gruppo come TBWA una vera e propria content factory basata sui principi dell’open
source, aperta cioè a qualunque professionalità”.

Sia Lampugnani che Cristina Mazzocca, head of video and content production, che ha raggiunto Nicola da Discovery dove ricopriva il ruolo di Creative Production Senior Manager, puntualizzano di non essere in competizione cone le case di produzione ‘tradizionali’: “Piuttosto siamo loro partner –dichiarano infatti –. Bolt collabora quindi con case di produzione, registi, artisti, video maker e fotografi alla produzione di contenuti digitali, format e video. Si occupa di pre e post produzione, di design e animazione, fotografia, music editing&sound design, live video&event coverage, casting&talent. Ma tutto è sempre fatto con un forte background strategico che affonda negli insight che nascono dai dati di cui disponiamo grazie alle global partnerships del Gruppo”.

Il posizionamento di Bolt si può dunque riassumere in quello di ‘content playground’, un luogo di sperimentazione e mescolanza di generi e attitudini che si propone di far nascere ‘possibilità creative infinite’ per i propri clienti. “Sta cambiando l’ecosistema della comunicazione e il lockdown ha dato un’ulteriore spinta in questa direzione – ribadiscono Lampugnani e Mazzocca–, e oggi anche noi abbiamo il dovere di trasformarci: le agenzie devono sempre di più interpretare la comunicazione come un insieme di contenuti adattabili ai più svariati touchpoint, ma è un concetto di contenuto che va molto oltre la declinazione dello spot per i social”. Bolt, come detto, è già operativa da alcuni mesi: quali i primi progetti realizzati e quali le ambizioni di crescita della divisione?

“Abbiamo già iniziato a sperimentare con diversi clienti nuovi format digitali che si affiancano ball'advertising – conferma Lampugnani –, che per inciso è un mondo strategico di cui le marche avranno sempre bisogno e rispetto al quale il mondo dei contenuti si aggiunge, non si sostituisce.
Fra i brand per cui abbiamo lavorato posso citare sia alcuni già clienti dell’agenzia come Eni, BNL o Telepass, sia operazioni ad hoc per aziende come Loro Piana e Technogym che sono arrivati proprio grazie all’offerta sul fronte dei contenuti 

Finora il trend di business della factory, spiega Lampugnani, è in linea con gli obiettivi e in generale l'obiettivo iniziale è rappresentare il 10% del fatturato del Gruppo.

“La nascita di Bolt – ha dichiarato il CEO e Group Country Manager TBWA\Italia, Marco Fanfani – è un ulteriore tassello della strategia di TBWA. Vogliamo accompagnare i nostri clienti lungo tutte le tappe del ‘funnel’ dei loro consumatori. E oggi i content sono sicuramente il segmento di maggior crescita. Nicola, grazie alle sue doti manageriali e alle sue recenti
esperienze è la persona più adatta a guidarla, con l'aiuto di Cristina, e a integrarla all'interno del Gruppo, di cui rimane Chief Creative Officer".

Tommaso Ridolfi