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Spin Master lancia il primo spot di Scarabeo in collaborazione con Cinestudio e Mediaplus Italia
Per Scarabeo, il gioco di parole per antonomasia che da oltre 60 anni intrattiene tra lettere e incroci le serate degli italiani, Spin Master lancia il primo spot da 30 secondi realizzato in collaborazione con Cinestudio con pianificazione a cura di Mediaplus Italia. Incentrato sul concetto di “polisemia”, ovvero la caratteristica di un vocabolo ad avere più sfumature di significato, lo spot si focalizza, in particolare, sulla parola “piano” e su tutte le sue accezioni.
Le parole polisemiche sono piccole gemme linguistiche capaci di racchiudere un potere straordinario: si trasformano, a seconda del contesto, regalando immagini e interpretazioni sempre diverse. Per raccontare questo “magico fenomeno”, lo spot mette in scena una serie di situazioni: una ragazza mentre suona il pianoforte, un allenatore mentre spiega uno stratagemma, un falegname mentre leviga un tavolo, due bambini che si rincorrono, una ragazza che balla con la musica a tutto volume, fino all’immagine di una famiglia riunita a giocare a Scarabeo.
In tutte le scene, il termine “piano” è al centro della narrazione declinandosi nelle sue diverse accezioni: è lo strumento che la ragazza suona, la tattica suggerita dall’allenatore, la superficie piatta e uniforme su cui lavora il falegname, un modo per farsi aspettare, oppure il volume della musica in una stanza. La scena finale della famiglia che gioca a Scarabeo sta a sottolineare la capacità del gioco di trasportare i giocatori in un percorso immersivo nel valore e nell’importanza delle parole.
L’obiettivo dello spot è anche quello di raccontare il valore culturale e educativo di Scarabe, che negli anni ha saputo rinnovarsi. Da oltre mezzo secolo, infatti, Scarabeo sfida a cimentarsi con le lettere dell’alfabeto, allenando la propria capacità di dare vita a parole del vocabolario italiano, quanto più possibile lunghe e complesse, incrociandole tra loro su una plancia, diventando un vero e proprio fenomeno di costume e il gioco di parole per antonomasia, il più longevo d’Italia.