Digital
Confindustria Digitale, partner del governo per promuovere l’economia digitale
Guidata dal presidente Stefano Parisi, Confindustria Digitale si pone come soggetto attivo per promuovere lo sviluppo dell’Ict nel paese, proponendo al governo e alle regioni un piano d’azione concreto per raggiungere, entro la fine del 2013, gli obiettivi dell’agenda digitale europea. Alla nuova Federazione fanno capo imprese per un totale di oltre 250mila addetti, che realizzano un fatturato annuo che supera i 70 miliardi di euro.
Nata con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dell’economia digitale, a beneficio della concorrenza e dell’innovazione del paese, Confindustria Digitale, la nuova Federazione guidata dal presidente Stefano Parisi (in foto) mette assieme i principali operatori della filiera Ict (information and communication technology), cui fanno capo imprese per un totale di oltre 250mila addetti, che realizzano un fatturato annuo che supera i 70 miliardi di euro.
La principale ragion d’essere della nuova Federazione, come spiegato dallo stesso Parisi nel corso della conferenza stampa di quest’oggi, è quella di proporsi come partner del governo e delle regioni per accompagnare il percorso di crescita del digitale nel nostro paese, favorendo il superamento del digital divide che ancora penalizza molte aree della penisola, attraverso la diffusione della fibra ottica nei distretti industriali e della rete mobile di nuova generazione Lte nelle aree residenziali, raggiungendo così anche i piccoli centri di provincia e le zone di montagna.
In particolare, ha aggiunto Parisi,“al percorso per raggiungere entro il 2013 l’equilibrio di bilancio va affiancato un piano d’azione che, entro 24 mesi, traduca in misure concrete l’agenda digitale europea, portando l’Italia in linea con gli obiettivi dell’Ue”.
L’impegno di Confindustria Digitale sarà innanzitutto rivolto ad accelerare il passaggio della pubblica amministrazione al digitale, favorendo lo switch off delle funzioni pubbliche dalla carta al web, completando il programma e-Gov 2012. Si pensi, per esempio, che a oggi solo il 2% dei comuni italiani consente alle aziende di risolvere il loro rapporto con l’amministrazione comunale unicamente via internet.
Ma non solo, perché il piano di sviluppo prevede anche di puntare sull’e-commerce per far crescere le capacità competitive delle imprese del made in Italy, attraverso un incremento della convenienza economica delle transazioni effettuate online e un miglioramento dell’efficienza della logistica in riferimento alla consegna dei prodotti acquistati via web.
A ciò si aggiuge l’impegno nel promuovere il venture capital e le start up nel campo dell’innovazione digitale, e nel definire un efficace quadro regolatorio e normativo, principalmente sulle questioni della privacy e del diritto d’autore. Infine, da non trascurare è anche la volontà di affiancare il governo, sempre in qualità di partner, per affrontare questioni specifiche come la lotta all’evasione fiscale, perché il digitale può svolgere un ruolo importante nel far emergere il sommerso.
“Confindustria Digitale - ha concluso Parisi - è direttamente coinvolta nella definizione e realizzazione del piano e nei prossimi giorni ci proponiamo di incontrare il governo per illustrare le nostre proposte e le iniziative che intendiamo intraprendere. Non andremo a chiedere soldi pubblici, ma a proporci come soggetti attivi del grande cambiamento che l’Ict può indurre nel paese e a offrire tutta la nostra collaborazione affinché lo sviluppo del digitale diventi una priorità anche del programma di governo, investendo le istituzioni centrali e quelle locali fino al più piccolo dei comuni italiani”.
Con una preferenza, espressa con chiarezza: meglio confrontarsi direttamente col ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture, Corrado Passera, che per quanto sia ovviamente molto impegnato è di sicuro un professionista esperto, piuttosto che con un qualsiasi sottosegretario, che rischierebbe magari di essere meno competente in materia.
Precisiamo infine che Parisi è assistito dai vicepresidenti Paolo Angelucci (presidente Assinform) e Cristiano Radaelli (presidente Anitec), e che Confindustria Digitale è costituita da Assotelecomunicazioni-Asstel, l’associazione delle imprese di telecomunicazioni, Assinform, in rappresentanza dell’information technology, Anitec, che riunisce i produttori di tecnologie e servizi di Ict e consumer electronics, Aiip, associazione degli internet provider, e Assocontact, l’associazione delle imprese di contact center in outsourcing.
Mario Garaffa
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In particolare, ha aggiunto Parisi,“al percorso per raggiungere entro il 2013 l’equilibrio di bilancio va affiancato un piano d’azione che, entro 24 mesi, traduca in misure concrete l’agenda digitale europea, portando l’Italia in linea con gli obiettivi dell’Ue”.
L’impegno di Confindustria Digitale sarà innanzitutto rivolto ad accelerare il passaggio della pubblica amministrazione al digitale, favorendo lo switch off delle funzioni pubbliche dalla carta al web, completando il programma e-Gov 2012. Si pensi, per esempio, che a oggi solo il 2% dei comuni italiani consente alle aziende di risolvere il loro rapporto con l’amministrazione comunale unicamente via internet.
Ma non solo, perché il piano di sviluppo prevede anche di puntare sull’e-commerce per far crescere le capacità competitive delle imprese del made in Italy, attraverso un incremento della convenienza economica delle transazioni effettuate online e un miglioramento dell’efficienza della logistica in riferimento alla consegna dei prodotti acquistati via web.
A ciò si aggiuge l’impegno nel promuovere il venture capital e le start up nel campo dell’innovazione digitale, e nel definire un efficace quadro regolatorio e normativo, principalmente sulle questioni della privacy e del diritto d’autore. Infine, da non trascurare è anche la volontà di affiancare il governo, sempre in qualità di partner, per affrontare questioni specifiche come la lotta all’evasione fiscale, perché il digitale può svolgere un ruolo importante nel far emergere il sommerso.
“Confindustria Digitale - ha concluso Parisi - è direttamente coinvolta nella definizione e realizzazione del piano e nei prossimi giorni ci proponiamo di incontrare il governo per illustrare le nostre proposte e le iniziative che intendiamo intraprendere. Non andremo a chiedere soldi pubblici, ma a proporci come soggetti attivi del grande cambiamento che l’Ict può indurre nel paese e a offrire tutta la nostra collaborazione affinché lo sviluppo del digitale diventi una priorità anche del programma di governo, investendo le istituzioni centrali e quelle locali fino al più piccolo dei comuni italiani”.
Con una preferenza, espressa con chiarezza: meglio confrontarsi direttamente col ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture, Corrado Passera, che per quanto sia ovviamente molto impegnato è di sicuro un professionista esperto, piuttosto che con un qualsiasi sottosegretario, che rischierebbe magari di essere meno competente in materia.
Precisiamo infine che Parisi è assistito dai vicepresidenti Paolo Angelucci (presidente Assinform) e Cristiano Radaelli (presidente Anitec), e che Confindustria Digitale è costituita da Assotelecomunicazioni-Asstel, l’associazione delle imprese di telecomunicazioni, Assinform, in rappresentanza dell’information technology, Anitec, che riunisce i produttori di tecnologie e servizi di Ict e consumer electronics, Aiip, associazione degli internet provider, e Assocontact, l’associazione delle imprese di contact center in outsourcing.
Mario Garaffa