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NC 93. INCHIESTA ‘METAVERSO E DINTORNI’. Largo a celebrity e influencer

‘Lavorare’ nel metaverso da un lato significa acquisire una nuova forma di reddito e dall’altro esplorare uno strumento per rafforzare il legame con la propria community. Un’occasione di grande visibilità per personaggi reali, ma anche virtuali, che i brand cercano di accaparrarsi con partnership e sponsorizzazioni. Spazio, dunque, a creator e celebrity phygital.

Come cambia il settore dell’influencer marketing nel metaverso? Come stanno approcciando celebrity e influencer questo nuovo mezzo? Quali tipologie di figure stanno emergendo? Il metaverso ha una caratteristica peculiare che è anche la sua forza: non mettendo limiti all’immaginazione e alla creatività dei propri utenti, tutto è possibile. Per questo, già molti artisti, cantanti, attori, opinion leader sono approdati nel ‘nuovo mondo’ con opere digitali inedite che spesso vengono vendute a un prezzo anche più alto di quelle ‘fisiche’. Non solo. I brand iniziano a muoversi per ingaggiare ‘gli influencer del metaverso’ che, in alcuni casi, sono ad- dirittura solo virtuali, ovvero persone che non esistono nel mondo reale. Cerchiamo di capire meglio anche con l’aiuto di Fabio Betti, ceo & managing director 2MuchTV, agenzia di branded content e talent management.

Come ti ‘influenzo’ il metaverso
Lavorare nel metaverso da un lato significa acquisire una nuova forma di reddito e dall’altro esplorare uno strumento per rafforzare il legame con la propria community. “Gli Nft (Non Fungible Token, ndr) - spiega Betti - possono essere considerati come oggetti da collezione digitali unici nella blockchain. Questa caratteristica li rende adatti, oltre che al mondo delle opere d’arte digitali, anche a quello del gaming, in cui si sono create vere e proprie community e piattaforme per condividere oggetti rari o unici, personaggi, skin, memorabilia e tanto altro appartenente all’immaginario di quel singolo videogame o metaverso. I giochi che utilizzano Nft, per la loro unicità, non solo coinvolgono moltissimo il pubblico, ma sono anche diventati popolari come fonte di reddito: vendendo i propri Nft ad altri collezionisti e giocatori o collezionando nuovi Nft o token con modelli play-to-earn”. I creator, quindi, non solo ne possono giovare direttamente per entrare ancor più in connessione con la propria fanbase creando oggetti da collezione esclusivi, ma possono essere loro stessi il veicolo tramite cui far conoscere il mercato degli Nft. Anche per i brand questa è un’opportunità: collaborare con l’influencer giusto per la propria nicchia di pubblico può aumentare notevolmente la credibilità del progetto. Quali sono, quindi, i principali vantaggi degli Nft per gli influencer? “Prima di tutto, rafforzano l’engagement con la propria community, grazie alla possibilità di condividere contenuti esclusivi. Poi, rappresentano, come si è detto, una fonte alternativa di reddito, al di là delle collaborazioni e delle partnership con i brand. Offrono inoltre un modo per vendere contenuti esclusivi o oggetti unici, poiché gli Nft sfruttano l’unicità, rivolgendosi a una specifica nicchia. Infine, richiedono un basso investimento iniziale: generare un Nft può avere un costo molto basso (a volte anche inferiore a 1 euro, ndr) e questo permette la sperimentazione e il lancio di sempre nuovi progetti, anche dal basso”, spiega Betti. Quali sono, oggi le piattaforme con le community Nft più interessanti? “Discord e Telegram, mentre Twitter e Twitch si sono rivelati tra i network più cripto-friendly per l’immediatezza e l’efficacia della comunicazione”, conclude Betti.

Personaggi reali & virtuali
Sono quindi già parecchie le figure del panorama artistico e musicale che hanno iniziato a vendere progetti/oggetti Nft. A livello internazionale c’è, ad esempio, Tory Lanez, un rapper che in meno di un minuto ha venduto 1 milione di copie del suo album Nft. Concentrandoci sull’Italia, uno dei primi a cavalcare l’onda è stato l’artista ed ex youtuber Federico Clapis, che già nel 2021 sul sito SuperRare, un marketplace per raccogliere e scambiare opere d’arte digitali create da artisti nella rete e tokenizzate come un oggetto digitale da crypto-collezione, ha venduto tante sue opere, arrivando anche a un valore di 70.000 dollari. C’è poi da puntare l’attenzione su tutta la sfera dei ‘virtual influencer’: si tratta di persone non reali che contano centinaia di migliaia di follower e sono ambitissime dai brand. Tra i più famosi, Miquela, un avatar - a 19-year-old-robot - di Los Angeles con 3 milioni di follower. Oltre a essere sensibile ai temi sociali, è un’ottima musicista tanto da fare 300.000 ascolti su Spotify ogni mese e 6 mln di visualizzazioni su YouTube. Ancora, c’è Shudu, una digital supermodel da 230 mila follower. O noonoouri, attivista vegana con 400 mila follower. In Italia la prima virtual influencer è Nefele, ideata da tre ragazzi torinesi. Un’influencer ‘imperfetta’, che si lega ai concetti di diversità, inclusione e women empowerment e che ha già ottenuto le sue prime interviste che sradicano preconcetti diffusi. Perché a volte può essere la tecnologia a svelare il nostro lato più ‘umano’…
 

NON SOLO MUSICA_
Blockchain e Nft stanno già facendo la loro apparizione nel mondo musicale e viceversa. Sugli Nft si sono lanciati John Legend, Snoop Dogg e la band inglese Kings of Leon. Vendono la loro produzione artistica tramite token, premiando i fan con esperienze personalizzate. Anche il nostrano Sferaebbasta ha creato un’opera digitale, così come Giuliano Sangiorgi dei Negramaro che, insieme all’illustratore Emiliano Ponzi, ha dato vita al trittico di arte ‘May I Love You?’, messo all’asta a San Valentino. Morgan, infine, ha trasformato in Nft il manoscritto originale della sua canzone ‘Altrove’. Le case discografiche stanno al passo: dopo Warner, anche Sony e Universal Music hanno lanciato produzioni e monete virtuali, siglando accordi con società di avatar digitali. Tra Spotify, Amazon Music e altri, il mercato dello streaming on line oggi vale 520 milioni di abbonati: tutti potenziali clienti. E le prime esperienze di concerti, ad esempio su Roblox, hanno già fatto fatturare milioni di euro collegati ai gadget e agli abiti promossi durante l’evento e poi venduti nel mondo reale.

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IMMERSIONE NEL ‘GUCCI GARDEN ARCHETYPES’_
Il brand Gucci è entrato nel mondo virtuale di Roblox, vendendo una versione digitale della sua borsa ‘Dionysus’ per circa 4.100 dollari, molto di più rispetto al suo costo nella vita reale. La Maison Gucci, sul red carpet dei British Fashion Awards 2021 (29 nov 2021), ha presentato lo stilista Alessandro Michele in versione avatar per annunciare un premio dedicato esclusivamente ad abiti e vestiti virtuali, il ‘Fashion Award for Metaverse’. Inoltre, in occasione del suo centesimo anniversario, è stato inaugurato a Firenze nello storico Palazzo della Mercanzia in Piazza della Signoria, il ‘Gucci Garden Archetypes’, esperienza multimediale immersiva Irl che ripercorre e celebra le ultime quindici campagne pubblicitarie del marchio.