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NC 96. SPECIALE NC E BC&E AWARDS 2022. WindTre, il valore della coerenza

Grazie a una communication platform che punta a raggiungere più target possibili, sfruttando il potenziale di ogni mezzo, l’operatore di telecomunicazioni da anni sviluppa campagne di successo, capaci di coinvolgere il consumatore e in linea con il purpose aziendale. Lo testimoniano anche quest’anno i numerosi riconoscimenti ottenuti in occasione dei premi di Adc Group.

Un approccio alla comunicazione efficace e vincente, da anni focalizzato sul concetto di vicinanza al consumatore e sulla scelta di progetti capaci di sfruttare al meglio il potenziale di ogni mezzo. Abbiamo chiesto a Claudia Erba, Brand Communication Director, di raccontarci le strategie di comunicazione di WindTre e i punti di forza dei progetti vincitori.

Iniziamo dalle vostre strategie di comunicazione: quali sono gli attuali focus e quali i mezzi che prediligete?
Tutta la nostra communication platform - di brand, valoriale, commerciale e istituzionale - ha l’obiettivo di raggiungere più target possibili, per questo non prediligiamo un mezzo in particolare, ma cerchiamo di sfruttare il potenziale di ogni canale, rispettandone le caratteristiche e le grammatiche. In questo contesto il digital e i video, che fanno parte sempre più spesso del mix di contenuti per le nostre attivazioni social, ci permettono di raggiungere i giovani, abituati alla fruizione di contenuti smart, veloci e d’impatto, e le persone più digitalizzate, la cui età media e in continuo aumento. Per quanto riguarda, infine, gli attuali focus di comunicazione, i temi sono diversi: digital responsibility, inclusione, lotta al pregiudizio, perché siamo un brand umano, che elimina le distanze, vicino alle persone, per responsabilizzarle e proteggerle, soprattutto quando navigano in rete. Tutto, quindi, ruota attorno a questi valori fondamentali.

Nell’ambito dei BC&E Awards, WindTre è stata eletta ‘Best Branded Content & Entertainment Company’. Qual è il segreto per eccellere in questa branca della comunicazione?
Il vero segreto e la coerenza, da una parte con sé stessi, ossia con il proprio purpose e con i valori di brand, e dall’altra con i temi che possano essere in linea con gli interessi dei target. Infatti quello che facciamo quando creiamo un branded content e lavorare su territori che siano molto affini con il posizionamento del brand e svilupparli in un racconto valoriale che abbia senso sia per noi sia per il target. In particolare portiamo in vita l’inclusione, nel tentativo costante di eliminare le distanze che nascono dalle discriminazioni.
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Grazie al progetto ‘Il bello delle opinioni è che possono essere cambiate’, invece, avete vinto un argento nella tipologia ‘Progetto tv - Brand Integration’. Quali erano i punti di forza dell’iniziativa?
Il punto di forza e stato quello di riuscire a focalizzare l’intera operazione sul concept valoriale della nostra campagna di Brand Consideration ‘Il bello delle opinioni e che possono essere cambiate’: un invito a superare le apparenze con i fatti e ribaltare i preconcetti concedendosi la possibilità di cambiare idea. Si tratta di una dinamica consueta all’interno di un game show musicale come ‘All Together Now’. In questo modo, il ruolo del brand e stato perfettamente integrato nel tessuto narrativo del programma, che ha contribuito alla diffusione del messaggio.

Il progetto ‘Voce alle Gamer’ ha vinto numerosi premi, tra cui la Menzione Speciale ‘Inclusione’ e il Grand Prix ai Brand Purpose Awards. Quanto contano per voi i temi come inclusione e sostenibilità?
Ricevere la Menzione della Giuria per l’Inclusione e stato davvero appagante. E un valore che fa parte del dna del nostro brand, non solo nella comunicazione, ma anche nella quotidianità delle relazioni tra le persone di WindTre. Si tratta di una priorità imprescindibile per un’azienda che esiste per eliminare le distanze. Crediamo in un futuro più sostenibile e ci impegniamo a produrre idee e soluzioni inclusive e integrate nel nostro business.
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Rimanendo sul tema del Purpose, tra i vostri valori da sempre vi è quello della vicinanza. Rimarrà un topic fondamentale anche in futuro?
Si, assolutamente. ‘Molto più vicini’ non è solo un payoff, e il nostro mantra, che teniamo costantemente presente in ogni comunicazione, nella creazione dei nostri prodotti e servizi, nell’ideazione delle offerte per i clienti e anche nella scrittura dei branded content. Tutto va in direzione della ‘vicinanza’.

Cosa c’è nel domani della comunicazione WindTre?
Il nostro purpose, ‘esistiamo per eliminare qualsiasi distanza tra le persone’, e da sempre centrale in tutte le attività di brand e di advertising e lo sarà ancora. Nello stesso tempo, continuiamo ad esplorare tematiche a noi molto care come la Responsabilità Digitale. WindTre e una grande porta di accesso alla Rete, per questo sentiamo forte la responsabilità di prenderci cura delle persone mentre sono online. Punteremo sempre di più ad aumentare il loro livello di benessere digitale.
 

‘VOCE ALLE GAMER’_
Il progetto firmato da Wunderman Thompson si è aggiudicato un argento nella tipologia ‘Progetto Digital – Video’ (BC&E Awards), un bronzo agli ‘Comunicazione sui Social Media’ (NC Awards), la Menzione della Giuria Inclusione’ e il Grand Prix ai Brand Purpose Awards. ‘Voce alle Gamer’ affronta il tema della discriminazione di genere nel mondo del gaming. Tutto parte da un dato: il 72% delle gamer spegne il microfono quando gioca online. “Scoprire che così tante donne, soprattutto giovani, non si sentono sicure nel manifestare il proprio genere quando giocano inizialmente ci ha turbati - ha spiegato Claudia Erba, Brand Communication Director WindTre -, ma subito abbiamo deciso di agire e di fare qualcosa di concreto per restituire a queste ragazze il diritto di essere sé stesse. Quello che abbiamo fatto, che credo sia il plus più grande di questa campagna, è stato donare la nostra voce di brand, forte, diffusa e autorevole, a delle giovani donne che erano state private della loro”. Quello che succede alle giovani donne che giocano online, cioè essere insultate o aggredite verbalmente solo perché sono donne, era un insight ancora poco conosciuto da chi non gioca, ma comunque una verità. “Ed è proprio questo l’elemento dal quale sempre più non possiamo prescindere quando creiamo una campagna social - ha precisato la manager -: raccontare storie di vita reale, capaci di coinvolgere le persone, di modo che entrino in empatia con lo storytelling. E, naturalmente, la scelta dei canali giusti per arrivare al target desiderato”.


di Marina Bellantoni

Rivista NC n. 96 Giu_Lug 2022
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