Editoriale

Cappuccino & Cornetto. Il Ceo sul tetto che scotta

Nella sua rubrica Marco Ferri riflette su un episodio accaduto a Treviso. "Questa è la comica storia che avviene di frequente nella Agenzie di pubblicità italiane, dove l'ultimo a scoprire di essere stato fatto becco è sempre quel Ceo che diceva a quattro venti di essere il più figo del bigonzo".
Nella ridente città di Treviso, un uomo chiama la polizia perché insospettito da strani rumori sul tetto: dopo le verifiche del caso gli agenti scoprono che a passeggio sulle tegole non c'era un ladro qualunque, bensì l'amante della moglie.

Il poveretto, cioè il marito cornuto, rientrato di notte in casa prima del previsto, si è allarmato per movimenti anomali sullo spiovente del tetto accanto a una finestra. I poliziotti, individuato l'altro poveretto, cioè l'amante funambolo, che si era intrappolato a parecchi metri da terra, hanno alla fine ottenuto un'ammissione imbarazzante.

Alla fine tutto chiaro: si trattava di un vicino di casa che, sorpreso dall'arrivo del marito della donna con cui si stava intrattenendo, non aveva trovato di meglio, per nascondersi, che tentare di scalare il tetto più vicino.

Questa è la comica storia che avviene di frequente nella Agenzie di pubblicità italiane, dove l'ultimo a scoprire di essere stato fatto becco è sempre quel Ceo che diceva a quattro venti di essere il più figo del bigonzo. Beh, buona giornata.