Editoriale
Cappuccino & cornetto. Sbatti il gatto in gattabuia
Nel Connecticut, Stati Uniti, c'è un gatto che si chiama Lewis, ha cinque anni, il pelo lungo bianco e nero, è diventato un pericolo pubblico, quando a Fairfield, una tranquilla piccola città della provincia americana, ha aggredito almeno sei persone e teso un agguato in piena regola a una venditrice a domicilio. E' stato condannato agli arresti domiciliari. E' la prima volta nella Storia che una simile ordinanza viene emessa nei confronti di un gatto. Un record di cui andare fieri.
A Fairfield le gesta di Lewis sono diventate il mito della cittadina, tanto che ormai è chiamato "il terrore di Sunset Circle" il quartiere delle sue malefatte. "Ti arriva alle spalle, si attacca alle gambe e graffia e morde - riferisce una vittima - quando ho cercato di cacciarlo è saltato come una molla, attaccandosi all'altra gamba". Per motivi di ordine pubblico, l'ufficiale del servizio di controllo animali ha ordinato che Lewis debba restare chiuso in casa. Nei guai è finita anche la proprietaria, Ruth Cisero, che è stata multata per incauta custodia e per non aver osservato l'ordine dell'ufficiale.
Forse a Lewis non sono simpatiche le venditrici a domicilio, a chi lo sarebbero? Forse a Lewis non sono simpatici quelli di Fairfield, nonostante che, ironia della sorte, almeno la traduzione in italiano del luogo dovrebbe far pensare a cittadini "ragionevoli". Fatto sta che qui, come al solito si esagera con le misure restrittive, vien tanto da pensare quando da noi andava di moda la lista di proscrizione della razze canine aggressive, che via via furono poi "depenalizzate".
Da che mondo è mondo, nel bene o nel male, agli animali, soprattutto quelli domestici sono state affibbiate similitudini umane, come fossero una nostra proiezione tra l'onirico e la realtà sociale. E allora, segno dei tempi, di questi tempi strambi e un poco feroci, anche coi gatti si fa quello che si pensa socialmente utile fare nei confronti delle contraddizioni sociali: repressione, multe, ingiunzioni, proteste cittadine.
"L'ho raccolto dalla strada tre anni fa – ha detto la proprietaria del felino malefico - non ha mai fatto del male a nessuno della famiglia. E' però capitato che la gente lo abbia tormentato e secondo me si sta solo difendendo". Uno dei vicini però la pensa diversamente: "La gente è terrorizzata. Lewis è capace di fissarti a lungo con cattiveria, non si sa mai che cosa farà dopo".
Non è stupefacente? Non sembra anche a voi si stia parlando, che so, di un "messicano clandestino", rimanendo negli Usa, o di un "extracomunitario senza permesso di soggiorno", tanto per fare i paragoni in casa nostra, soprattutto durante questa brutta, sporca e cattiva campagna elettorale?
Beh, buona giornata.