Editoriale
Space Available Here. Ad un negro il peggior posto di lavoro del mondo!
Sono obamiano della prima ora. Ma sono anche un operatore della
comunicazione. Per questo mi concedo, mentre tutti si commuovono, di non perdere
il senso dell'ironia. Se variare punto di vista, da sempre, è un segno di
intelligenza, quelli del periodico satirico statunitense The Onion,
hanno avuto un'altra delle loro geniali trovate.
Lo scorso martedì, giorno del giuramento del nuovo
presidente di colore, hanno pubblicato la straordinaria copertina riprodotta a
fianco, che recita testualmente: "Ad un negro il peggior posto di lavoro della
nazione". Sotto la patina leggera dell'ironia, c'è una straordinaria verità. Non
è un caso che il primo uomo di colore arrivi alla Casa Bianca
proprio nel momento più duro. Che
ad un uomo di minoranza venga assegnato il compito più difficile e rischioso del
mondo è, come sottolineano argutamente quelli di The Onion, un nuovo segno di
emarginazione. Ma al tempo stesso un'opportunità straordinaria. Se ce la fa, e
ce la farà, Barack dimostrerà l'aforisma che circola su altri storici soggetti
di discriminazione: "Per le donne avere successo nel lavoro è più difficile che
per gli uomini. Ma per le donne essere migliori degli uomini è facile: sono più
intelligenti di loro".
Ci dicono che Obama abbia sorriso di gusto, vedendo la prima pagina di The Onion. Con quel microscopico movimento delle labbra, senza aver ancora fatto niente, ha già dimostrato di essere migliore di tutti i bianchi che l'hanno preceduto allo Studio Ovale.
Pasquale Diaferia