Inchieste

Conrotto (Modo Eventi) sul progetto 'L'Italia rinasce con un fiore': "non si conosce il mercato italiano e tantomeno le sue potenzialità"

Nell'ambito del giro di microfono avviato da ADVexpress, il Chief Operating Officer dell'agenzia esprime perplessità sulla scelta dell'architetto Boeri, in merito ai 1500 gazebo previsti in tutto il Paese per effettuare le vaccinazioni, di "costruire strutture temporanee ex novo invece di utilizzare le centinaia di migliaia di strutture inutilizzate che sono nei magazzini di allestitori in tutta Italia, aiutando così gli imprenditori italiani".

Prosegue con l'opinione di Giovanni Conrotto, Chief Operating Officer di Modo Eventi, il giro di microfono di ADVexpress tra i rappresentanti e le agenzie del settore sulla campagna ideata dall'architetto Stefano Boeri a sostegno della vaccinazione anti-covid che partirà a metà gennaio (leggi news) che ha sollevato diversi interrogativi nell'industry della comunicazione, sul mancato coinvolgimento delle agenzie creative e di eventi per un progetto così importante per il Paese. 

Il manager interviene in particolare sollevando una perpessità sulla scelta dell'architetto Boeri di costruire 1500  gazebo, smontabili e riassemblabili, all’interno dei quali verranno eseguite le vaccinazioni in tutto il nostro Paese. Si tratta di tensostrutture in legno e tessuto biodegradabili, contrassegnate dalla primula,  simbolo della campagna vaccinale.

"Ritengo che anche solo pensare di costruire strutture temporanee ex novo invece di utilizzare le centinaia di migliaia di strutture inutilizzate che sono nei magazzini di allestitori in tutta Italia sia una ulteriore prova del fatto che, nella migliore delle ipotesi, non si conosce il mercato italiano e tantomeno le sue potenzialità" osserva Conrotto.

"Non entrerò nel merito del progetto dell’architetto Stefano Boeri, che non conosco a sufficienza, ma penso che difficilmente una struttura nuova e probabilmente non riutilizzabile possa essere economicamente ed ecologicamente più sostenibile rispetto all’ingegnoso sfruttamento di attrezzature già esistenti; soprattutto se si tratta di costruirne nuove finanziandole con fondi pubblici. Se tali iniziative fossero finanziate da fondi private potrebbero essere – almeno dal punto di vista economico – più comprensibili. Ciononostante rimango dell’opinione che – oggi più che mai – sia importante promuovere delle iniziative di utilità sociale aiutando allo stesso tempo gli imprenditori italiani, i quali sono perfettamente in grado di fornire materiale già costruito e di grande qualità per questo momento di bisogno nazionale".