Inchieste
Influencer e nuove guidelines AgCom. Pepino (Hoopygang): "Ci auguriamo che le linee guida non si limitino solo ai soggetti macro, ma vengano estese a chi decide di intraprendere questa carriera. Attenzione agli influencer virtuali"
Dopo il caso del Ferragni - Balocco (leggi news), costato all'azienda dolciaria piemontese e all'influencer una multa milionaria da parte dell'Antitrust per pratica commerciale scorretta sui pandori griffati, e dopo le uova Dolci Preziosi che con una meccanica simile hanno coinvolto la nota imprenditrice digitale e l'azienda dolciaria, l'AgCom ha approvato nuove linee guida sugli influencer per garantire il rispetto da parte dei creatori di contenuti delle disposizioni del ‘Testo unico sui servizi di media audiovisivi'. (Leggi su ADVexpress la notizia con tutti i dettagli ).
Abbiamo cercato di capire come le agenzie del settore valutano le nuove norme dell'Authority e se pensano siano o meno risolutive delle criticità che ancora interessano i creators digitali, considerati veri e propri media.
Dopo il punto di vista di Rosario Magro, COO dell'agenzia part of Uniting Group, di Maria Caso, PR & Media Relations Director di Connexia e di Gianluca Perrelli, CEO di Buzzoole, il giro di microfono avviato da ADVexpress continua con Simone Pepino, CEO di hoopygang.
Quali aspetti positivi e quali criticità emergono a vostro parere dalle norme definite e dai tetti stabiliti in termini di follower ed engagement rate?
Come operatori di settore e in qualità di soci IAP (Istituto Autodisciplina Pubblicitaria) abbiamo sempre sostenuto un alto livello di trasparenza nel settore dell’Influencer Marketing. Trasparenza che si può ottenere solamente attraverso una rigorosa regolamentazione del settore e dei creator che lo popolano. Per questo sono convinto che l’iniziativa di AgCom sia assolutamente apprezzabile, anzi forse addirittura obbligata. Il pericolo è quello di cadere in una controproducente burocratizzazione o, peggio, in una limitazione della libertà di espressione, rischiando di snaturare il ruolo dell’influencer. In questo senso le rassicurazioni del Garante sono un fattore positivo e un primo segnale che non può che essere visto con soddisfazione da parte di tutti. Ci auguriamo che le linee guida non si limitino solo ai soggetti macro (quelli con 1 milione di follower), ma che vengano presto estese a chi decide di intraprendere questo tipo di carriera professionale.
Ritenete che queste misure possano essere risolutive delle criticità che riscontrate maggiormente nel rapporto con gli influencer?
Internet, la pubblicità e l’influencer marketing evolvono a una velocità impressionante. Ogni giorno emergono nuovi talent, periodicamente assistiamo all’esplosione di nuovi social media, ognuno con le sue regole e i suoi linguaggi. Penso che la sfida principale sarà quella di monitorare e far effettivamente rispettare le linee guida poste dall’AgCom. Perché noi come Hoopygang siamo impegnati a promuovere la trasparenza quotidianamente, anzi lavoriamo solo con chi è in linea ad elevati standard di chiarezza, ma sappiamo che c’è anche chi opera in malafede se non addirittura fuori dai paletti imposti dalla legge.
Anche le agenzie sono chiamate a far parte del Tavolo di Lavoro annunciato sul tema. Quali proposte suggerireste per rendere ancora più trasparente il rapporto con gli influencer, veri e propri media?
La parola d’ordine è condivisione, noi siamo pronti a mettere al servizio dell’AgCom la nostra expertise, a beneficio del settore e soprattutto dei consumatori, che non possono e non devono essere ingannati. Credo in questo senso che la maggior parte delle agenzie debba essere coinvolta dal Garante. Altrimenti rischiamo di perdere la faccia come settore.
L’influencer marketing può generare valore e il valore che può generare è tanto più alto in relazione alla trasparenza che sapremo dare. In futuro guarderei con attenzione al fenomeno degli influencer virtuali. Si è parlato di Aitana, influencer spagnola alimentata dall’AI che prima di essere rivelata tale riceveva messaggi da persone che la credevano reale. Questo è un inganno bello e buono. Serve invece seminare fiducia.
In generale come monitorate le attività con influencer e creator e quali criteri adottate per selezionarli in rapporto ai brand e ai messaggi da veicolare?
Hoopygang ha sviluppato alcune tecnologie proprietarie, rivolte sia ai creator (CreatorsArea) che alle agenzie e ai brand (Relations). In questo modo abbiamo una panoramica completa delle attività dei talent e siamo in grado di selezionare i profili più adatti o rilevare indicatori come per esempio una crescita “sana” dei follower. Continueremo a investire e lavorare per farci supportare dalla tecnologia e garantire ai nostri clienti che il loro denaro venga speso in modo efficace. Senza nessun trucchetto o inganno che alla lunga sono destinati a rivelarsi controproducenti.
About Hoopygang
Hoopygang è una agenzia italiana di influencer marketing, parte del gruppo StartupItalia, il polo adtech & madtech di piattaforme e app che mantengono la propria identità sul mercato e che uniscono le loro competenze per affiancare le imprese nel loro percorso verso la trasformazione digitale. L’agenzia oggi ha un posizionamento fortemente tecnologico, alimentato dall’uso dell’intelligenza artificiale per ottimizzare tutte le fasi di una campagna di influencer marketing. Fondata nel 2017, attraverso il software proprietario Relations™, mette a disposizione un sistema unificato per gestire le relazioni con gli influencer e le partnership di contenuto, supportandoli anche sotto il profilo strategico e creativo e nel raggiungimento di differenti KPI. Con sede a Firenze e Milano, ha gestito innumerevoli creator oggi attivi in tutti i principali settori, con una specializzazione distintiva nell’area Business. È la prima realtà in Italia che ha dato vita al sistema HoS (Hoopygang on Steroids), una metodologia che prevede un inedito mix tra influencer e performance marketing.