Inchieste

IA e creativi. Alleati o competitor? Perfetti (PromptDesign.it): “L’IA Gen un detonatore della creatività, vantaggio competitivo e tool democratico per risparmiare tempo e risorse. Serve cultura della sperimentazione nelle agenzie e nelle aziende"

Con il co-founder del primo corso in Italia sull'Intelligenza Artificiale Generativa abbiamo fatto il punto sulle potenzialità e sui rischi che le nuove piattaforme portano con sé per i creativi e l'industry delle agenzie. Con la consapevolezza che questa tecnologia, se ben utilizzata, favorirà un innalzamento della creatività e nuove opportunità di esplorare idee, trasformando l'execution in una commodity".

Jacopo Perfetti insieme a Federico Favot  è co- fondatore e docente di Prompt Design, il primo e più completo corso in Italia sull'Intelligenza Artificiale Generativa con più di 2000 studenti e decine di aziende.  L'IA Gen è la sintesi della sua carriera professionale. Ha iniziato a lavorare come programmatore nel 1998, per poi passare al mondo dell'arte, della creatività e del marketing, e oggi si occupa di tecnologia in grado di generare contenuti creativi.

Con lui abbiamo tracciato opportunità e rischi di queste piattaforme per l'industry creativa e per i professionisti che ci lavorano. Quello della comunicazione, infatti, è il comparto che più di altri verrà impattato da questa rivoluzione, in tutti i settori, dalla videoscrittura a quello  grafico. E l'arrivo di Sora, a fine anno, scompiglierà ancora di più le carte. 

"L'impatto sarà enorme  - esordisce Perfetti - ma dal mio punto di vista l'IA Gen porterà grandi opportunità al mondo della comunicazione, offrendo un vantaggio quantitativo come possibilità di risparmiare tempo e risorse nell'eseguire progetti e nella sperimentazione di nuove idee creative". "Sarà un detonatore di creatività, che offrirà ai creativi un vantaggio competitivo per esplorare idee e progetti, trasformando l'execution in una commodity". 

Da ChatGPT a Midjourney a Suno.ai,  le nuove tech sono trasversali e democratiche, pensate per le grandi company e per i singoli professionisti, e sono in grado di generare contenuti e immagini consentendo a chi le utilizza maggiore personalizzazione e nuove modalità di comunicazione conversazionale, creando contenuti customizzati e unici, newsletter e prodotti editoriali. A condizione, sottolinea Perfetti "che la mente umana le sappia guidare e allenare al meglio, fornendo i prompt e le indicazioni più adeguate. Ovvero non dicendo ciò di cui si ha bisogno, ma dando un brief, perchè si tratta di macchine che non eseguono, ma interpretano attraverso un algoritmo e ragionamento creativo". 

Qualche esempio per dare un prompt perfetto ai tool di IA Gen? Innanzitutto utilizzando una tecnica che rallenti il funzionamento di queste macchine, che hanno l'obiettivo di fornire risposte nel minor tempo possibile. Magari programmandole per fornire più idee, per poi selezionarne una.  Serve inoltre essere molto dettagliati nei prompt, osserva Perfetti, fornendo, per ogni richiesta di articolo, il target a cui è rivolto, il formato e alcuni esempi a cui rifarsi.  "Questa tecnologia diventerà una commodity e a fare la differenza sarà la modalità con cui la utilizzeremo" spiega Perfetti. 

Quali i rischi per le professioni creative? Secondo Perfetti l'IA Gen metterà in difficoltà giornalisti e creativi che nella loro attività si sono limitati a 'fare copia e incolla' di testi e immagini. Compito dei professionisti di livello sarà quello di " studiare e imparare dalla tecnologia ad elevarsi dal punto di vista creativo, domandandosi: "la mia idea poteva averla anche ChatGPT?" e cambiarla e migliorarla nel caso di risposta affermativa. 

Certamente le nuove tecnologie rivoluzioneranno molti settori costringendoli  a un upgrade. Basti pensare che Tyler Perry, noto produttore americano, ha bloccato il progetto di espansione da 800 milioni di dollari dei suoi Studios ad Atlanta dopo aver visto l’AI Sora in azione.

"La creatività è fatta di sorprese e di emozioni, che non possono essere programmate. Si può programmare un brano musicale che soddisfa tutti i requisiti di una composizione, ma è l'emozione della creatività ciò che solo noi possediamo". Così David Droga, Ceo di Accenture Song, a Cannes 2023 ha risposto all'interrogativo se l'intelligenza artificiale arriverà un giorno a sostituire almeno in parte il lavoro dei creativi. A questa affermazione Perfetti risponde con un interrogativo/ provocazione: "Quali campagne oggi ci emozionano davvero?" commentando come "quel che 'spaventa' oggi non è il fatto che una macchina stia diventando creativa, ma che l'uomo stia diventando creativo quanto una macchina".  Diversamente dai primi periodi di affermazione di internet, caratterizzati da grande fermento, sperimentazione e innovazione, oggi, riflette il founder di "Prompt Design",  "la creatività appare standardizzata e poco emozionante. In questo scenario il rischio di essere sostituiti dalle nuove tecnologie è molto alto". Ecco perchè questo è un contesto nel quale l'affermazione delle piattaforme devono essere uno stimolo a un nuovo passo nella professione creativa.

Questo significa che nei reparti creativi delle agenzie ci saranno professionisti con più pensiero e meno execution?

"Se lavorassi in un’agenzia di comunicazione o in un'azienda, organizzerei slot settimanali di sperimentazione per i professionisti, per spingerli a un cambio di mentalità e a domandarsi 'quello che faccio, potrei realizzarlo con l'AI?. Qual è il mio apporto di valore?'" dichiara Perfetti, invitando i direttori creativi ad evitare 'la spocchia del tyrannosaurus rex'. 

Come evolverà il rapporto da tra IA e creatività nei prossimi anni? Il docente immagina un rapporto sinergico, del resto, riflette, già in passato sono state adottate tecniche per migliorare i processi creativi. La creatività diventerà più fluida, sarà una commistione di pensiero umano e tecnologico e forse ci sarà il rischio che i contenuti generati dalle macchine diventeranno noiosi e banali e spingeranno a privilegiare quelli prodotti dalle persone con l'aiuto dell'IA. 

Perfetti conclude l'intervista con un'opinione interessante sulla creatività, definita non tanto come un'illuminazione per una grande idea, ma come una grande fatica. "Il vero artista, a mio parere, non è chi ha il lampo di genio, ma chi riesce a sopportare più a lungo quella sensazione di discomfort che si avverte ogni volta che si sta generando un'idea".

Certamente, se abbiamo a disposizione una tecnologia che accelera questo processo creativo consentendoci di valutare non una, o dieci, ma cento idee, è più facile trovare the big idea. Ma serviranno competenze umane, come il gusto e la capacità di scegliere.