Inchieste
Wpp: "Benatti riveli le altre partecipazioni che fanno capo al fondo Edc"
In risposta alle dichiarazioni di Marco Benatti rilasciate ieri, giunge la pronta risposta di un portavoce di Wpp. " Il Gruppo è soddisfatto di aver assistito ad un'altra pubblica ammissione degli errati comportamenti assunti da parte del Signor Marco Benatti, che, inizialmente, aveva respinto ogni accusa".
In risposta alle dichiarazioni di Marco Benatti rilasciate ieri (vedi notizia correlata), giunge la pronta risposta di un portavoce di Wpp, che pubblichiamo di seguito.
Un portavoce di WPP Italia ha dichiarato che il Gruppo è soddisfatto di aver assistito ad un'altra pubblica ammissione degli errati comportamenti assunti da parte del Signor Marco Benatti, che, inizialmente, aveva respinto ogni accusa.
A tappe via via successive, il Signor Benatti ha dapprima dichiarato alla stampa italiana e inglese di detenere una partecipazione nel fondo di investimento che controlla MediaClub.
Ieri, il Signor Benatti è stato in grado di ricordare il nome del fondo, European Development Capital, che invece, giorni addietro, sembrava non riuscire a ricordare.
Il Signor Benatti, ha dichiarato di essere a conoscenza dell'esistenza di European Development Capital ed, in particolare del fatto che si tratti di un fondo gestito da Banca Arner, nella quale lavora anche il fratello Vittorio Benatti.
Il portavoce WPP si domanda quali altre partecipazioni societarie e conseguenti investimenti facciano capo al suddetto fondo EDC.
Il portavoce WPP, conferma, peraltro che nessuno all'interno della WPP, ivi compreso naturalmente il vertice italiano ed internazionale era a conoscenza della partecipazione – peraltro ancora ad oggi, non precisamente definita – del Signor Benatti, nel fondo EDC o in altre iniziative similari.
Solo nel mese di gennaio 2006, a seguito delle indagini condotte da WPP tramite la Kroll, i vertici di WPP holding sono venuti a conoscenza dell'esistenza degli interessi del Signor Benatti, nel fondo EDC.
Va evidenziato, inoltre che, secondo quanto previsto dal contratto siglato tra il Signor Benatti e WPP Italia, lo stesso Benatti avrebbe dovuto comunque dichiarare pubblicamente le proprie partecipazioni in EDC o in altre società "in regime di concorrenza".
In merito alla specifica vicenda degli "earn out" di Media Club ed alla affermazione odierna del signor Benatti di non aver mai preso parte alle negoziazioni al riguardo, il portavoce WPP ricorda che nel corso di un incontro il 14 dicembre 2005 a Londra, il Signor Benatti ha proposto un terzo pagamento relativamente all'acquisizione di MediaClub, sostenendo che gli azionisti della società fossero manager di primo piano per le attività di WPP in Italia.
Più in particolare, va ricordato che Benatti ha dichiarato- in tale occasione -che Paolo Salvaderi, manager ed all'epoca presentato come azionista di Media Club, assieme ad altri era un professionista di rilevante importanza per lo sviluppo del business e per tale motivazione doveva essere adeguatamente ricompensato.
Questa trattativa di negoziazione avvenuta a Londra il 14 dicembre non è stata condotta solo dal Signor Benatti, Daniela Weber e Martin Sorrell, ma vi erano anche altri partecipanti e testimoni.
In relazione, infine, alle affermazioni di Benatti laddove lo stesso ha teso a minimizzare queste azioni cercando di riportare il piano dello querelle su questioni di carattere personale, il portavoce WPP sottolinea che le vere motivazioni dell'allontanamento dello stesso, vanno ricercate nelle differenze di gestione e metodo.
In particolare, il portavoce ricorda a Benatti che lo stesso Signor Sorrell ha iniziato la sua carriera professionale con due soli dipendenti ed un piccolo ufficio di una stanza, 20 anni fa. Una vera storia imprenditoriale.