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Masi: Sostenibilità, un diritto per il Pianeta, un dovere che fa bene anche alle imprese
Il pianeta è al collasso e chiama le aziende a un cambio di passo, a una nuova responsabilità non solo del proprio business ma anche della società. Perchè la sostenibilità è un diritto, come lo sono l'alimentazione, l'ambiente, le risorse che si stanno esaurendo. Lo ricorda Diego Masi nel libro 'Da predatori a imprenditori' . Come le imprese dovranno rispondere alla sfida della sostenibilità per non farsi “rovinare” dalle tasse', che verrà lanciato oggi a Milano e che l'autore presenta in questa intervista ad ADVexpress.
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“Il libro è un avviso ai naviganti che nasce da alcune delle mie esperienze: la comunicazione, la politica e l'attenzione al mondo della sostenibilità e del volontariato. In quest'ultimo ambito, soprattutto con Alice for Children, che supporta progetti per i bambini più disagiati, in particolare, attualmente, sostiene i bambini negli orfanotrofi di Nairobi" dichiara Masi.
"Purtroppo mi sono reso conto che il nostro Pianeta è ormai diventato insostenibile. Lo dimostrano i fatti e i grandi mutamenti che ci troveremo ad affrontare nei prossimi anni: la crescita esponenziale della popolazione (oggi siamo 7 miliardi e nel 2050 arriveremo a 9,5 mld), la perdita di risorse naturali e alimentari dovuta al sovrasfruttamento della terra e del mare, gli effetti dei cambiamenti climatici. Oggi nel mondo 1 miliardo di persone non mangia, e 1 miliardo è obeso. E le risorse naturali stanno finendo, sempre più mal utilizzate da persone e imprese. In questa situazione sta nascendo nel Mondo Occidentale una sensibilità maggiore verso la sostenibilità. Si sta affermando un nuovo modo di Corporate Giving e di business sociale. Una 'inconsapevole consapevolezza, che porta le persone ad aver maggior attenzione a quel che può creare effetti negativi sul pianeta e dunque, a tenere comportamenti più sostenibili, dall'acquisto di lampadine a led a semplici gesti di consumo quotidiani. Comportamenti che formano una coscienza che a sua volta cresce nel sociale e diventa una pressione alimentata da onlus e associazioni fino a diventare un megafono che preme sui governi affinchè rispondano con misure concrete. Questo trend sarà la salvezza per molte aziende".
"Perchè - spiega Masi - presto i governi dovranno aumentare le tasse per saldare il debito con un pianeta devastato. Queste tasse ricadranno soprattutto sulle aziende che per offrire benessere e buoni prodotti ai consumatori, hanno e stanno sfruttando il nostro Pianeta”.
Invece, spiega l'autore - la domanda che un’impresa dovrebbe farsi è sostanzialmente una sola, a prescindere dalla sensibilità del management: per rispondere alla sfida della sostenibilità, mi faccio rovinare dalle tasse o anticipo i problemi con progetti di Corporate Giving e Business sociale originali seri? Lascio un segno della mia presenza sulla Terra in modo che mi ricordino o lascio un segno sulla Terra, forse di profitti, ma senz’altro di spoliazione?”

Peccato che nel nostro Paese, osserva Masi, siano poche le aziende modello in fatto di CSR, tra queste Brunello Cucinelli, Alessi, Tod's. Mentre Scandinavia, Germania, Inghilterra e in parte gli Usa si dimostrano i Paesi con maggiore senso sociale e attenzione alla sostenibilità del pianeta.
In Italia, e non solo, conclude Masi, occorre un nuovo modello di sviluppo e con esso una nuova espressione di Corporate Social Responsibility in grado di integrare nei comportamenti delle aziende i bisogni della società e del pianeta.
Il modello si chiama Corporate Giving e il libro di Diego Masi mostra come per le aziende, attraverso politiche e azioni di economia sociale, sia possibile allinearsi e sopravvivere alla sfida di sostenibilità cui tutti siamo chiamati a rispondere; e al contempo “riscattarsi” e restituire al pianeta un pezzetto di ciò che hanno preso, lasciando un segno positivo della loro attività.
“Questo libro - sottolinea l'autore - vuole spiegare alle aziende che far del bene fa bene anche a loro. Se la necessità di programmare un piano di Corporate Giving moderno e aggiornato coi tempi non è tale nel cuore della realtà imprenditoriale, sicuramente lo è almeno nelle sue tasche. Perché il diritto alla sostenibilità lo richiede. E perchè la sostenibilità è un diritto che porta con sè altri diritti, all'alimentazione, alla salute, all'ambiente.
Infine, in tema di alimentazione, Masi ricorda che l'Expo, dedicato a 'Feed the planet, energy for life' rappresenta per l'Italia una grande occasione per promuovere una linea culturale di maggior attenzione alle problematiche legate a questo tema e per creare con altri Paesi politiche comuni per colmare il gap tra chi è obeso e chi il cibo non se lo può permettere.
EC