Forum dell’Economia Digitale (Fed), da destra Plateroti, Mentana, De Benedetti, Soldi e Porro
Digital

Fed / Il giornalismo alla ricerca di nuovi modelli di business, puntando su qualità e multimedialità

Il digitale rappresenta un’opportunità di sviluppo e crescita per il sistema dell’informazione, a patto che il giornalismo sappia aprirsi, spostarsi dove c’è audience e puntare su qualità e multimedialità. E se il pubblico, specie quello più giovane, i cosiddetti ‘millennials’, sono in Rete e sui social network, anche l’editoria deve tenerne conto, fornendo contenuti che sappiano adattarsi e sfruttare tutti i canali distributivi. Del tema si è discusso nell’ambito del Forum dell’Economia Digitale (Fed), svoltosi quest’oggi a Milano.

Lo sviluppo della tecnologia digitale permette di creare valore aggiunto anche nel sistema dell’informazione. Perciò tranquilli, internet non ucciderà la carta stampata, così come la televisione non ha fatto fuori la radio, che anzi è più viva che mai. E si tenga conto anche che la radio, come gran parte del web, prevede l’accesso gratuito ai contenuti, per cui non è (solo) una questione di pagare per avere in cambio notizie. Il punto, allora, è trovare il modello di business giusto, che permetta di avere un adeguato ritorno sull’investimentoeffettuato. Ma, in questo caso, di risposte sicure non ce ne sono. 
  
Il tema è stato al centro di un interessante dibattito svoltosi quest’oggi a Milano, nell’ambito del Forum dell’Economia Digitale (Fed), promosso da Facebook e Confindustria Giovani Imprenditori. 
  
È vero, ha affermato Rodolfo De Benedetti (in foto, terzo da destra), presidente Gruppo Cir, non è ancora stato trovato unmodello di business che garantisca il successo dell’impresa editoriale nell’epoca digitale, ma questo non è un grosso problema. “Anche Google e Instagram, quando sono nati, non avevano un modello di business chiaro e definito, ma poi lo hanno trovato”. 
  
Ciò che è importante è non perdere di vista il motivo per cui si è deciso di avviare la propria attività professionale, nel caso del giornalismo, “fornire notizie e contenuti di qualità, poi - aggiunge De Benedetti -, in un modo o nell’altro, arriverà anche il ritorno sull’investimento”. 
  
Secondo Alessandro Plateroti (in foto, primo da destra), vicedirettore Il Sole 24 Ore, la strada giusta per costruire un modello di business vincente consiste nel fornire contenuti multimediali e multipiattaforma a forte specializzazione tematica. Il Sole 24 Ore, ha spiegato Plateroti, è evoluto insieme alla tecnologia, dando vita a un sistema d'informazione multimediale, caratterizzato da 12 quotidiani verticali digitali, altamente specializzati
  
Quanto al ‘pagare’ non c’è problema: “Se l’utente trova contenuti di valore - ha affermato Plateroti -, ossia fatti bene, con qualità, e con un elevato tasso di specializzazione e competenza, allora è disposto a pagare il giusto prezzo”. Anche se, come ribattuto da De Benedetti, non si può ricondurre tutto a una questione di pagamento, perché Google è gratis, eppure genera ottimi ricavi
  
Sull’importanza di fornire contenuti multimediali e multipiattaforma ha insistito anche Marinella Soldi (in foto, quarta da destra), amministratore delegato Discovery Italia. “Chi non innova muore”, ha affermato la manager, ricordando tuttavia che la televisione ‘classica’, ossia lineare, rimane sempre centrale nella dieta mediale delle persone. 
  
Il punto, ha proseguito Soldi, è che oggi gli editori televisivi devono riuscire ad abbinare all’offerta televisiva lineare anche un’offerta di contenuti on demand, non lineare e multipiattaforma. Perché se il pubblico, specie quello più giovane, i cosiddetti ‘millennials’, sono in Rete e sui social network, allora anche l’editoria deve tenerne conto. 
  
Nel suo ragionamento, Enrico Mentana (in foto, secondo da destra), direttore Tg La7, ha evidenziato le grossa distanza che separa i telegiornali televisivi dal resto del giornalismo d’oggi: “I tg - ha affermato Mentana - continuano a essere realizzati come accadeva decenni fa”, a differenza degli altri settori del giornalismo, che hanno vissuto enormi trasformazioni. Il mondo è cambiato, ha continuato Mentana, i giovani si sono abituati ad accedere a contenuti informativi tramite molteplici canali, a cominciare dal web e dai social network, ma allo stesso si sono abituati a farlo in modo gratuito, e adesso convincerli a tornare indietro, e pagare, diventa molto difficile. 

Mario Garaffa