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Fed / Per completare il processo di digitalizzazione e favorire la crescita del Paese servono più infrastrutture
Se non si colma, al più presto, il digital divide esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e chi ne è escluso, in modo parziale o totale, il nostro Paese non potrà mai imboccare, per davvero, la strada della crescita economica, sociale e culturale. Il tema è stato al centro di un dibattito svoltosi quest’oggi a Milano, nell’ambito del Forum dell’Economia Digitale (Fed), promosso da Facebook e Confindustria Giovani Imprenditori.
Secondo Agostino Santoni (in foto, primo a destra), amministratore delegato Cisco Italia, la fibra ottica svolge un ruolo talmente strategico per lo sviluppo del nostro Paese, che dovrebbe “essere affiancata al trasporto di energia elettrica, acqua e gas”, perché se i sensori digitali intelligenti supportassero anche questi ambiti, così determinanti per il sistema socio-economico, si otterrebbe una ottimizzazione generale di tutti i processi.
Non è un caso, per esempio, che Cisco, come ricordato da Santoni, abbia realizzato un investimento di 100 milioni di euro in tre anni, per supportare la Pubblica Amministrazione, soprattutto nell’ambito della gestione dei big data, e per favorire lo sviluppo della cosiddetta ‘industria 4.0’ o quarta rivoluzione industriale, ossia quella dinamica di evoluzione della produzione industriale nella direzione di una completa automatizzazione e interconnessione dei processi, grazie appunto alla diffusione delle tecnologie digitali e all’utilizzo di oggetti e strumenti ‘connessi’ alla Rete (internet of things).
In riferimento alla necessità di superare il digital divide, Maximo Ibarra (in foto, terzo da destra), amministratore delegato Wind, ha evidenziato che un grosso aiuto, lato utente, può essere fornito dalla costruzione di una rete mobile efficiente 4G (e 5G nel 2020) su tutto il territorio nazionale. Tuttavia questo non significa che il completamento del cablaggio in fibra ottica, per quanto più costoso e invasivo (in termini di scavi), non debba essere realizzato al più presto, esattamente come si ritiene fondamentale, per un Paese, costruire le autostrade per far viaggiare le auto.
Sul tema è intervenuto anche Luca Colombo (in foto, secondo da destra), country manager Facebook Italia, il quale ha evidenziato l’importanza di una crescita degli investimenti aziendali sul fronte della formazione digitale. Le imprese, ha precisato Colombo, devono puntare sull’aumento delle competenze digitali, che devono essere, sempre di più, trasversali a tutti i settori del business, spaziando dal marketing al customer service. Solo in questo modo le aziende potranno cogliere appieno le possibilità offerte da una vera digitalizzazione dei processi produttivi.
Mario Garaffa