
Eventi
10° Forum WPP-Ambrosetti. La parola ai creativi. Bozza, Mastromatteo, Poletti: "Stop a cliché e stereotipi. Raccontiamo l'italianità con una comunicazione nuova, che tocchi il cuore delle persone, intrattenga e stupisca"
Per la prima volta sul palco del Forum WPP - Ambrosetti, il 19 novembre, alle Officine del Volo a Milano, sono saliti i creativi, chiamati in prima persona a fornire indicazioni su come si racconta in modo nuovo l'Italia e a come valorizzare l'immagine del Paese, soprattutto all'estero, svecchiandola dai cliché e dagli stereotipi che tutti conosciamo in tema di cucina, moda e design.

Come ha saputo fare, ad esempio, la Svizzera, che con ironia ha coinvolto Roger Federer e Robert De Niro nello spot per promuovere l'offerta turistica del territorio ironizzando sul cliche del 'Paese troppo perfetto' o l'Australia che in un remake di Crocodile Dundee' andato in scena al Superbowl, ha sfatato il mito del Paese come la terra dei canguri.
Insomma, "bisogna trovare la chiave per raccontare l'italianità del 2021" osserva Bozza che prosegue "un po' nello stile dei Maneskin e di Gomorra, che hanno esportato in modo nuovo la creatività italiana con chiavi espressive completamente diverse dalla tradizione, diventando rispettivamente la band che apre il concerto dei Rolling Stone e la serie più acquistata all'estero".

La seconda parola chiave è coraggio. Lo sottolinea Giuseppe Mastromatteo (foto sopra), che, citando le parole di un artista, afferma "la nostra tradizione classica rischia di diventare una gabbia" riferendosi a una reiterazione nel tempo, in comunicazione, di concetti legati al bello di cui l'Italia è da sempre protagonista e che ora rischiano di tenere nascoste le altre eccellenze del Paese. Servono idee dirompenti per raccontare la ricchezza italiana di aziende, grandi e piccole, che contribuiscono al successo economico della Penisola e che non vengono adeguatamente rispecchiate in comunicazione.

Spazio anche a una reinterpretazione in chiave nuova di modelli di successo come Carosello, che, come ricordato dal VP Chief Creative Officer di Grey Italy "è stato il primo grande esempio di una comunicazione che ha saputo intrattenere e portare i brand al cuore delle persone attraverso una molteplicità di linguaggi, dal cartone animato al musical agli sketch, coinvolgendo i migliori registi, sceneggiatori, attori e artisti". "Non serve raccontare per filo e per segno tutti gli asset del Paese" sostiene Bozza "perchè, come disse Voltaire 'il segreto per annoiare è spiegare tutto', ma coinvolgere in modo da rendere i marchi vicini alle persone".
Dalla narrazione dell'Italia è giunto il momento di eliminare gli stereotipi legati alla figura femminile di innovare lo storytelling legato al purpose che, come fa notare Mastromatteo, è certamente diventato centrale nel racconto delle aziende e dei loro valori, ma fa sentire la mancanza di quella componente ludica e di entertainment che la comunicazione deve portare con sè per essere appealing.
Innovazione, conclude Mastromatteo, va di pari passo con il ricambio generazionale dei talenti nelle agenzie, ulteriormente accelerato dalla spinta della pandemia. "Stanno cambiando le agenzie, molti professionisti intraprendono strade nuove e altri giovani creativi arrivano portando un nuovi way of thinking e un nuovo modo di approcciare la comunicazione e i messaggi pubblicitari, che lascia spazio a un nuovo racconto tutto da scoprire". Insomma, spazio a nuove sinergie, contaminazioni e stimoli per scoprire nuove idee e alimentare la creatività in modo da generare nuovi linguaggi e storytelling di marca e del brand Italia.