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Best Of Cannes 2022. Bartoletti (Indiana Production): “I progetti migliori nascono dal dialogo tra tutte le realtà coinvolte. È il confronto che getta le basi della memorabilità”

La rassegna di tutto il meglio della pubblicità dal Festival Internazionale della Creatività di Cannes, è andato on screen martedì sera, al Base Milano, con un tutto esaurito. L'iniziativa, curata dall'executive producer Karim Bartoletti e promossa da ADCI e AIR3, è nata per creare un'occasione di immersione nel mondo della pubblicità, della creatività e della regia audiovisiva, scoprendo i migliori contenuti adv proposti e premiati quest'anno sulla Croisette.

Una serata carica di bellezza visiva e di interessanti contenuti quella andata on screen nella serata del 26 luglio presso il BASE Milano che ha visto il ritorno, post pandemia, del consueto appuntamento annuale di Best Of Cannes, la rassegna di tutto il meglio della pubblicità dal Festival Internazionale della Creatività con i contenuti selezionati da Karim Bartoletti, curatore della manifestazione ed Executive Producer Indiana Production.

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Promossa da ADCI - Art Directors Club Italiano e AIR3 - Associazione Italiana Registi, la quarta edizione live dell'incontro ha visto la presenza di un folto pubblico (600 persone iscritte) che ha determinato il tutto esaurito. Sul palco in apertura si sono susseguiti nei saluti e ringraziamenti Stefania Siani, Presidente ADCI, Luca Lucini neoeletto Presidente AIR3 e regista, e Karim Bartoletti che ha poi sottolineato lo scopo della rassegna e dato il via alle proiezioni accolte da un pubblico divertito ed entusiasta.

I contenuti proiettati hanno spaziato in tutti i generi e tipologie di linguaggio, contaminazioni, formati presenti nel menu di Cannes, abbracciando produzioni enormi a idee semplici girate con uno smartphone, alcune anche 'autoprodotte', la cui efficacia comunicativa risulta in linea con le finalità comunicative; a sottolineare come oggi la comunicazione efficace sia potenzialmente ovunque e di come la creatività sia la pietra filosofale della memorabilità.

Prima che si spegnessero le luci, Stefani Siani dal palco ha ricordato il compito di ADCI quale partner di Cannes, sottolineando come: "L'appuntamento di Best Of Cannes rappresenti uno degli strumenti di più alta qualità per promuovere la cultura e la partecipazione del nostro Paese ai Leoni. Quella che vivremo stasera sarà un'occasione di ispirazione unica, un momento volto a entusiasmare la industry italiana a diventare sempre più internazionale, e i risultati di quest'anno lo dimostrano: con la vittoria di 32 leoni totali, con Publicis quale leader indiscusso, con dei risultati straordinari anche per Ogilvy (3 leoni), VMLY&R (2 leoni), Havas, Acne e DDB (con un leone a testa) (vedi news). "

Due ore di grande intrattenimento, fatto di contenuti che hanno portato divertimento e riflessioni, riconfermando l'evento come una bussola ottimale e privilegiata per affacciarsi sul mondo della creatività e della comunicazione audio-visiva.

Ho incontrato il curatore della rassegna, appena sceso dal palco, al quale ho domandato qual è stato il criterio di selezione dei filmati. “Il parametro è stato quello di voler mostrare cose belle. Con bellezza intendo soprattutto giustezza – esordisce Karim Bartoletti – Giuste per un cliente, per lo scopo che si prefiggeva la comunicazione, per la rilevanza dell'azione nel momento storico attuale, la capacità dimostrata di sfruttare la pertinenza anche delle ricorrenze. Oggi, ma già da alcuni anni, l'adv è multi-sfaccettato, multi-raccontato, multi-piattaforma, un universo complesso e in continua espansione con interazioni reciproche tra i vari touch point. E il bello di Cannes risiede soprattutto nel fatto che lì tu puoi vedere che cosa ha creato l'intero mondo della comunicazione, che va al di là delle questioni politiche: tu lì puoi nutrirti di bellezza e idee”.

Best Of Cannes è nato anni fa sulla pagina Facebook di Karim per diffondere a tutti i progetti che lo avevano colpito e creare un dialogo attorno alle singole campagne per diffondere una cultura della comunicazione di qualità.

“Poi AIR3 mi ha chiesto una versione live ed è nato un nuovo modo di farlo con la presenza del pubblico. L'Italia deve essere soddisfatta perché inizia a vincere in altre delle 28 categorie di Cannes (quest'anno con l’ottimo risultato di ben 32 Leoni vinti, ndr), con progetti più complessi, non solo televisivi, perché noi in Italia purtroppo siamo ancora molto orientati al piccolo schermo. Un aspetto importante – ha continuato Bartoletti – sta nel fatto che non dobbiamo abituarci al brutto, limitare le progettualità con dinamiche rigide ormai obsolete che non mettono in relazione aperta tutti i reparti che si occupano della creazione dell'intera idea, perché se il progetto nasce con un equilibrio ottimale tra budget, voglia di fare del cliente, giusta e contestuale creatività, si generano comunicazioni vincenti. Questo Cannes lo dimostra. E questo anche clienti ed agenzie lo stanno capendo. È fondamentale che esista un flusso aperto di dialogo tra le realtà coinvolte nella creazione del progetto comunicativo, affinché la bellezza crei memorabilità”

L'Executive Producer ha evidenziato come oggi sia possibile, partendo da una idea animata da un bella e giusta creatività,  realizzare prodotti di impatto con costi modesti: “Prendi per esempio alcuni lavori di Apple: belle idee semplici realizzate con budget abbordabilissimi che creano progetti di impatto. Ed è per questo che il momento storico che stiamo vivendo è bellissimo! Perché la tecnologia oggi consente di produrre film in modo intelligente. Spesso ai miei colleghi dico una frase potente: 'Si può produrre qualsiasi cosa a qualsiasi cifra'; ovviamente tenendo conto delle aspettative che devono essere reali. Ma teoricamente si può.”

Cosa manca in Italia per costruire progetti con ancora più qualità?

“Vedi, da noi i clienti stanno cambiando, le agenzie, le case di produzione, i talenti. Tutto sta mutando tranne i processi tra le parti che mantengono troppa separazione impedendo il confronto tra le parti coinvolte nel processo realizzativo. Il sistema italiano delle gare poi distanzia ancora di più, dove spesso le dinamiche di scelta ricadono sul privilegiare il budget all'idea, scegliendo le reel dei registi senza avere ancora una progettualità evoluta capace magari di indicare lei stessa il filmaker più adatto. Secondo me serve il coraggio della disintermediazione per creare progetti belli. Ogni azione comunicativa oggi va costruita in modo olistico, coinvolgendo e mettendo in relazione tutti gli attori implicati nella realizzazione.  Conoscendo ovviamente il budget prima di proporre un progetto, per evitare delusioni e sforzi lavorativi che non pagano.

“Oggi le comunicazioni vanno "in onda" su uno schermo specifico, – ha continuato l'Executive Producer di Indiana Production, Karim Bartoletti – anche i brand lo stanno capendo. Questo è fondamentale come punto di partenza, soprattutto nel nostro mondo dove diamo migliaia di sguardi al giorno al nostro smartphone, dove anche le singole persone 'non famose' sono diventate dei brand capaci potenzialmente di emergere in qualsiasi momento. In questa situazione dove chiunque può generare contenuti che diffondano idee, per conquistare l'attenzione dello spettatore e divenire un marchio memorabile, si devono creare comunicazioni sviluppate in modo aperto e sinergico, con uno sguardo anche a lunga gittata, che si basi sulla costruzione di un rapporto di fiducia tra cliente, agenzia, casa di produzione, dove lo scambio di idee, proposte, non segua necessariamente una gerarchia stabilita, ma diventi un progetto comune efficace. Per me i progetti migliori, che riscuotono maggiori risultati, sono quelli dove alla fine della campagna non sai più di chi è stata l'idea. Perché si è trattato di un lavoro compartecipato in tutte le dinamiche progettuali che generato un unico grande merito, che è il collante tra le singole parti.”

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