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L'intelligenza artificiale esplora 500 anni di arte britannica grazie a Recognition di Fabrica

In un'intervista esclusiva su ADVexpress, Angelo Semeraro spiega come funziona Recognition, un software di Intelligenza Artificiale che paragona notizie di foto- giornalismo di Reuters con l’arte della collezione Tate Britain di Londra. Il tool è stato realizzato per Fabrica da un team di giovani progettisti composto da Coralie Gourguechon, Monica Lanaro, dallo stesso Semeraro e Isaac Vallentin.

Come vede un'intelligenza artificiale? Grande successo per l'incontro organizzato
da SWARM Hybrid Design Lab, Souldesigner e IED Milano dedicato all'intelligenza artificiale lo scorso ottobre allo IED.


L'Intelligenza Artificiale e il Machine Learning sono i trend del momento. Tutti parlano di queste tecnologie che promettono grandi trasformazioni anche nel campo del digital marketing e del branding, ma ancora in pochi sanno davvero di cosa si tratti, quali siano le reali potenzialità e i modi per sfruttarle al meglio.

Perché quando si parla di tecnologie così complesse una puntata di ‘Black Mirror’ non basta per farsi un'idea. Per iniziare a capire come AI e ML stanno cambiando il presente e quanto cambieranno il futuro occorre affidarsi ad occasioni di formazione e approfondimento, magari attraverso progetti che utilizzano queste tecnologie in modo innovativo, mescolando creatività e tecnica.

Con queste premesse nasce uno degli appuntamenti più recenti organizzati da SWARM,  un laboratorio dedicato alla formazione nel campo delle tecnologie, della creatività, dell';arte e del branding. Il laboratorio è stato creato a Milano nel 2016 da Souldesigner, l'Hybrid Design studio di Samuele Franzini, una realtà che distingue proprio per la capacità di sperimentare sempre nuovi linguaggi e contaminazioni. L'obiettivo è creare un polo a Milano grazie al quale condividere le conoscenze maturate nel campo delle tecnologie e delle forme di creatività digitale.

L'incontro, realizzato in collaborazione con IED Milano, si è tenuto il 17 ottobre presso una delle sedi di IED ed è stato dedicato al progetto di Fabrica intitolato Recognition, attraverso un talk di Angelo Semeraro, uno dei suoi autori.
Recognition è, infatti, un software di Intelligenza Artificiale che paragona notizie di foto- giornalismo di Reuters con l’arte della collezione Tate Britain di Londra, realizzato per Fabrica da un team di giovani progettisti composto da Coralie Gourguechon, Monica Lanaro, Angelo Semeraro e Isaac Vallentin.
Ecco il racconto del progetto in un'intervista con Angelo Semeraro.

 

SWARM.Ci racconti brevemente di come avete ideato Recognition a partire dalle richieste del bando dell'IK Prize 2016?
Angelo Semeraro_Recognition nasce a Fabrica nel Febbraio 2016, quando con Coralie Gourguechon e Monica Lanaro abbiamo deciso di partecipare al bando IK Prize. Nell’edizione 2016, l’IKPrize ha visto la partnership di Microsoft ed ha avuto come tema principale quello dell’Intelligenza Artificiale.  L’intersezione tra arte e Intelligenza Artificiale rappresentava per noi un territorio affascinante ma allo stesso tempo inesplorato. Il bando richiedeva un testo di 250 parole perciò dovevamo essere coincisi ed efficaci, proponendo un’idea che parlasse ad un pubblico ampio e non di settore.  L’idea è nata dopo un’intensa fase di ricerca e il nostro compito era capire come una tecnologia recente, come quella fornita dall’intelligenza artificiale, potesse essere usata per esplorare 500 anni di arte Britannica, ma soprattutto come un metodo oggettivo e computazionale potesse essere applicato ad un campo soggettivo come quello dell’arte. La relazione tra presente e passato è stato un tema che ci ha fortemente ispirato e che ha dato vita a Recognition. Infatti, con Recognition volevamo usare il presente per fornire una nuova chiave di lettura sulla collezione, portando alla luce similarità e corrispondenze tra come il mondo viene rappresentato oggi attraverso il foto giornalismo e come veniva rappresentato nel passato attraverso le opere della Tate Britain.

Come funziona l'algoritmo rispetto alle immagini?
L’algoritmo di Recognition presenta 4 aree di analisi che cercano di
astrarre i processi cognitivi umani di analisi e di confronto delle immagini, trovando un compromesso con lo stato dell’arte delle tecnologie legate all’intelligenza artificiale.
Object recognition: la capacità di identificare oggetti all’interno dell’immagine
Facial recognition: il riconoscimento del volto, fornendo informazioni circa l’età, lo stato emotivo e il genere sessuale del soggetto analizzato.
Composition: l’individuazione di schemi compositivi, colori, forme e strutture
somiglianti.
Context: l’analisi dei dati a corredo delle immagini, quindi titoli, date, tags e la
descrizione dell’immagine stessa.
Le opere della Tate e le immagini di fotogiornalismo fornite da Reuters con un’alta similarità in una o più aree di analisi venivano selezionate come match e aggiunte alla galleria online. 

Questo progetto ha cambiato qualcosa nel tuo modo di guardare
un'immagine?

Durante la fase di sviluppo e di test siamo stati esposti ad un’enorme
quantità di confronti generati dall’algoritmo. Questo, in qualche modo, ha influenzato il mio modo di vedere un’immagine e di confrontarla, offrendo una prospettiva diversa: la prospettiva della macchina. Infatti, i match che non avevano apparentemente senso sono diventati per noi un’occasione per esplorare il processo decisionale della macchina, permettendoci di vedere cose che non eravamo in grado di vedere prima. Quello che per noi può risultare un dettaglio trascurabile può diventare il centro dell’attenzione per la macchina, creando confronti inaspettati e ‘accidentalmente’ significanti.