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Huddle/2. Vaccarono (Google Italy): “Automation, data-driven e full funnel, questi i concetti chiave per acquisire vantaggio competitivo nel mercato del futuro"
“Per la prima volta, viviamo in un'epoca in cui i consumatori sono più avanti delle aziende che dovrebbero servirli e questo crea non pochi problemi alle imprese”, così Fabio Vaccarono, managing director Google Italy, ha aperto il suo intervento nella mattinata di Huddle, evento organizzato da Mindshare oggi, 21 novembre, a Milano.
“Oltre ai consumatori stessi, connettività e tecnologia sono gli altri due driver della trasformazione digitale – ha detto Vaccarono - . Le aspettative in termini di connessione degli oggetti crescono; inoltre, se attualmente sono 3,5 miliardi le persone collegate alla rete, con in media 2 device a testa, a fine 2020 ci saranno 6 miliardi di persone connesse con una media di 5 device ciascuna. Saremo un popolo di persone sempre online, in una sorta di realtà digitale immersiva. Basti pensare che già oggi in Italia le persone consultano il proprio smartphone in media 200 volte al giorno. Il 30% della crescita del PIL verrà dall'economia digitale”.
In questo scenario il comportamento del consumatore va letto in ottica full funnel, considerando tutte le piattaforme sulle quali è presente. Putroppo poche aziende sono in grado di farlo, perché gli strumenti di cui dispongono non riescono ad analizzare i movimenti del consumatore in modo inclusivo.
Il modello a cui le aziende devono tendere è la piattaforma. "La competizione tra imprese si giocherà sempre più sulla capacità di gestire i dati, di possederne di qualitativamente migliori rispetto ai concorrenti e di applicare strumenti di machine learning sempre più evoluti - ha spiegato Vaccarono - . Cambierà anche la distribuzione delle quote di mercato: in molti segmenti sarà soltanto un'azienda a fare la parte del leone, come già accade oggi se pensiamo ai grandi colossi del digitale".
Dunque ad avere la meglio saranno le aziende più grandi? "Non necessariamente - ha spiegato Vaccarono -, dal momento che tutti i modelli di innovazione in futuro saranno open source e dunque disponibili per imprese di ogni dimensione".
La trasformazione che interesserà le aziende avrà effetto anche sui professionisti che lavorano al loro interno. In particolare, nei prossimi 2-5 anni le figure del Chief marketing officer e del Chief information officer tenderanno a sovrapporsi. "Il marketing diventerà una disciplina sempre più quantitative e analytics intensive e, poiché il vantaggio competitivo sarà dato dalla capacità di produrre dati su cui applicare il machine learning, il Chief marketing officer diventerà un Chief digital officer", ha affermato il manager.
D'altra parte il nuovo contesto richiederà necessariamente la nascita di nuove professioni. "Nel 2020 l'85% dei lavori sarà digital e ci saranno 2 milioni di posizioni lavorative nel digitale in Europa che resteranno scoperte perché non ci sarà nessuno in grado di occuparle. E' impressionante pensare che 8 bambini su 10 nati oggi faranno una professione che oggi non esiste ancora - ha affermato Vaccarono - . Bisogna tenere presente che Internet è un nuovo sistema operativo del business, non un'industria".
Cambiano anche le modalità di lancio dei prodotti. "Se fino ad oggi il primo passo era la pubblicità sui mass media, già ora si nota come molti prodotti arrivino ai media solo dopo aver costruito una relazione con i consumatori con altre modalità", ha detto il country manager di Google Italy.
"Automation, data-driven e full funnel devono essere le parole d'ordine per le aziende del futuro - ha dichiarato Vaccarono - . Le aziende italiane non devono scoraggiarsi, ma darsi da fare: questa può essere davvero l'epoca della ripartenza, per un Rinascimento italiano 4.0".
Serena Piazzi