Marketing
Al via il Mini Design Award. A fine anno la nuova campagna di Jung Von Matt
Sarà Jung von Matt l'agenzia incaricata della creatività per
la nuova campagna Mini che vedremo a fine anno.
Nicola
Giorgi, general manager Mini, spiega ad ADVexpress che la campagna
sarà, come sempre, internazionale per poi essere adattata in ciascun paese in
cui è prevista la pianificazione. In Italia D'Adda, Lorenzini,
Vigorelli, Bbdo curerà l'adattamento e la traduzione della campagna
declinata su ogni mezzo.
Il centro media rimane a livello internazionale
Carat.
È mantenuto il massimo riserbo sul budget destinato
alla comunicazione per l'anno 2006, così come non viene anticipato alcun
dettaglio sulla novità che la campagna andrà a veicolare. "Quello che è certo –
spiega Giorgi – è che Mini rimarrà il core model e che quindi non vi saranno
refresh in uno stile apprezzato in pari misura sia da uomini che da donne".
Ed è infatti proprio lo stile di Mini, urbano e allo steso tempo sportivo, ad essere protagonista della terza edizione del concorso promosso in collaborazione con l'Istituto Europeo di Design e rivolto alle nuove leve del design italiano. Presentato oggi, mercoledì 5 luglio presso la sede milanese dell'Istituto, "La città che comunica", questo il titolo del premio, vede la partecipazione di 33 progettisti under 35 e studenti di design di sei scuole universitarie hanno tempo fino a gennaio 2007 per restituire alla città la propria identità, caratterizzandola in quanto realtà unica e riconoscibile. La giuria presieduta da Gillo Dorfles valuterà i lavori assegnando premi e borse di studio. Tutti i lavori, poi, saranno pubblicati in un catalogo ed esposti alla Triennale di Milano il 17 aprile 2007.
"Il Mini Design Award 2007 – ha spiegato Aldo Colonetti, direttore scientifico dello IED – non vuole intevenire sull'arredo urbano o la segnaletica, quanto piuttosto individuare soluzioni bi-tridimensionali capaci di restituire una precisa identità visiva alla città. Valga su tutti, come esempio di soluzione tridimensionale, l'inconfondibile cabina telefonica rossa tipica di Londra".
Le relazioni tra Mini e IED sono proprio rivolte all'incoraggiamento e alla crescita professionale e artistica dei giovani talenti. "Di fatto Mini e Ied – continua Colonetti – condividono una forte attenzione per i giovani e le avanguardie contemporanee. In questo quadro, tendenze, stili, creatività e comunicazione, cultura del progetto e tecnologia sono i concetti –chiave intorno ai quali sviluppare iniziative comuni".
A queste considerazoni fa eco il commento di Nicola
Giorgi: "un simile progetto ha particolare significato in Italia dove Mini,
brand fortemente legato al design, può collocarsi in un contesto che fa della
moda, dello stile e, appunto, del design, dei veri e propri valori di
riferimento identitario".
"In ogni caso –aggiunge Giorgi –il marchio ha
intenzione di declinare anche in realtà internazionali, pur con modalità
comunicative diverse, il tema del design che poi, di fatto, è il motivo
sottostante ad ogni 'mossa' di Mini". In Italia, inoltre, Mini conduce un altro
progetto: il "Young director project"
è rivolto
ai giovani di età non superiore ai 26 anni che si vogliano cimentare nella
stesura di script per il cinema.
"In collaborazione con il canale Sky, Studio Universal , – spiega Giorgi - il concorso sarà riproposto in autunno dopo una prima edizione riconosciuta con successo come una concreta opportunità per svolgere un'idea creativa e passarla in produzione".
È da ricordare, poi, che Mini sta svolgendo un'intensa politica di brandig
con una serie di iniziative di merchandise. "Si tratta per lo più – commenta
Giorgi – di una collezione di abbigliamento che abbiamo presentato il 19 aprile
scorso e di una linea di oggettistica (agendine, penne, orologi a cucù,
modellini in miniatura) disponibile presso i concessionari". Un altro discorso,
invece, è da farsi per la partnership con Mandarina Duck che
presso i suoi propri punti vendita propone borse e zaini brandizzati Mini.
"In entrambi i casi – conclude Giorgi – il nostro obiettivo è il brand, non
certo il fatturato: le nostre licenze sono molto mirate proprio perchè vogliamo
valorizzare secondo coerenza il patrimonio intangibile ma ricchissimo che sta
dentro il nome 'Mini'".