Marketing
Barilla punta al raddoppio del fatturato grazie a pasta, sughi e Brics. Nel 2013 in Italia budget adv a +10mln
Categorie, Geografie e Customizzazione: sono questi i tre pilastri su cui si giocherà la crescita del Gruppo Barilla nei prossimi anni. Nel corso del tradizionale incontro annuale, organizzato dall'azienda oggi, 16 maggio, a Milano, sono state rese note le linee guida della strategia che il Gruppo adotterà da ora al 2020 con l'ambizioso obiettivo di raddoppiare il fatturato, soprattutto attraverso la crescita dei volumi e la riduzione dei costi, ma senza in alcun modo impattare sulla qualità dei prodotti.
Categorie, Geografie e Customizzazione: sono questi i tre pilastri su cui si giocherà la crescita del Gruppo Barilla nei prossimi anni. Nel corso del tradizionale incontro annuale, organizzato dall'azienda oggi, 16 maggio, a Milano, sono state rese note le linee guida della strategia che il Gruppo adotterà da ora al 2020 con l'ambizioso obiettivo di raddoppiare il fatturato, soprattutto attraverso la crescita dei volumi e la riduzione dei costi, ma senza in alcun modo impattare sulla qualità dei prodotti, che da sempre rappresenta un asset fondamentale per l'azienda di Parma (basti pensare che l'anno scorso sono stati spesi 29 milioni di euro per controlli qualità sui prodotti, ndr.)
"Nonostante le difficoltà che continuano a caratterizzare l'economia europea, in particolare l'Italia, siamo fiduciosi che la solidità e la forza competitiva del nostro Gruppo consentiranno all'azienda di continuare a crescere, anche grazie allo sviluppo internazionale", ha dichiarato il presidente del Gruppo Guido Barilla.
Il Gruppo, che comprende Barilla G. e R. Fratelli e Lieken, 42 stabilimenti in 21 Paesi, 12.500 dipendenti e distribuzione in 100 Paesi, realizza attualmente l'84% del proprio fatturato in Europa, il 43% in Asia, Africa e Australia e il 12% in America. Dopo un 2012 con fatturato consolidato a +2% (3,996 miliardi), per il 2013 Barilla prevede di ottenere un incremento del 4% in volumi e del 3/4% in fatturato. In particolare in Europa a fine anno la crescita dovrebbe attestarsi al 2% (con Italia a -2%, ndr.), in America a +10% e in Asia, Africa e Australia a +11%.
Come ha spiegato Claudio Colzani, da otto mesi Ad del Gruppo Barilla, ai microfoni di ADVexpressTv, formulare una strategia significa anche operare delle scelte. Sul fronte delle Categorie, l'azienda si focalizzerà a livello globale sul Primo Piatto all'italiana: questo significa che i prodotti sui quali punterà per crescere a livello internazionale saranno principalmente la pasta e i sughi (ovvero il comparto Meal Solution, che attualmente costituisce il 40% del fatturato), mentre per i prodotti da forno (da cui deriva il 60% del fatturato totale) continuerà a cercare di mantenere la leadership a livello locale.
Per quanto riguarda le Geografie, mentre in Nord America (29% di market share) e in Europa si punterà soprattutto a mantenere la quota di mercato attuale, il vero focus saranno i Paesi emergenti, che oggi contribuiscono solo al 4% del fatturato. Proprio dallo sviluppo del business in questi Paesi deriverà gran parte della crescita attesa per il 2020. In particolare in Brasile, dove proprio in questi giorni sugli scaffali dei supermercati sta arrivando la nuova offerta di pasta e sughi Barilla, l'obiettivo è passare dai 18 milioni di euro fatturati nel 2012 a 100 milioni nel 2016, grazie a prodotti sviluppati ad hoc per rispondere ai bisogni del consumatore brasiliano.
Ecco dunque il terzo asset, la Customizzazione: come ha dichiarato Colzani ai nostri microfoni, l'offerta deve essere da un lato adattata ai bisogni dei consumatori locali e dall'altro in grado di soddisfare il consumatore attraverso i molteplici canali attraverso i quali oggi può avvenire il processo d'acquisto: retail, ma anche ad esempio mobile e online.
Proprio la digitalizzazione è un'altra delle priorità di Barilla che, oltre ad aver già sviluppato alcune applicazioni di successo, sta puntando sempre più all'e-commerce. In Cina è già stato sviluppato un accordo con un importante retailer per la vendita online dei prodotti a marchio Barilla e lo stesso verrà fatto prossimamente anche in altri Paesi. In Italia si tratta di un'operazione più complessa perchè nel nostro Paese il commercio elettronico non è ancora così sviluppato come in altre parti del mondo.
La comunicazione, come ha sottolineato il presidente Guido Barilla ai microfoni di ADVexpressTv, continuerà ad avere un ruolo fondamentale per il Gruppo. A dimostrazione di questo, l'intenzione di aumentare gli investimenti, che, anche se continueranno a essere convogliati in larga parte in tv, coinvolgeranno sempre più anche il digital, con attività ad hoc in rete e sui social network. In Italia quest'anno il budget destinato alla comunicazione (che in generale rappresenta il 5% del fatturato totale dell'azienda nel nostro Paese) crescerà di 10 milioni di euro. Nessuna novità per quanto concerne i partner, tutti confermati (la creatività delle campagne continuerà dunque a essere firmata Y&R, ndr.) né per i format: Antonio Banderas continuerà ad andare on air per Mulino Bianco, così come le campagne dedicate alla pasta, in particolare quella volta a rivitalizzare la categoria (guarda lo spot 1, lo spot 2 e lo spot 3), che dal 2009 al 2012 è calata del 2,2% in volumi.
Tornando ai numeri, come ha affermato Guido Barilla ai nostri microfoni, nel 2012 la gestione operativa ha risentito del prolungamento della recessione globale, che è stata particolarmente acuta in Italia, dove Barilla ha registrato circa il 40% del proprio fatturato nel 2012. Il continuo aumento del costo delle materie prime ha pesato sui margini, anche perchè Barilla ha preferito non trasferire l'incremento a scaffale. In Italia, la crisi dei consumi nel 2012 ha portato a una riduzione dei volumi di vendita pari al 3%. L'EBITDA si è attestato a 433 milioni, in calo del 9,2% rispetto ai 477 milioni del 2011. L'indebitamento netto si è attestato a 574 milioni di euro a fine 2012, in calo rispetto ai 688 milioni di euro registrati a fine 2011.
E' iniziato il processo di dismissione delle marche Lieken e Goldentoast. Tale processo, nelle intenzioni del management dell'azienda, consentirà a Barilla di rafforzare ulteriormente la propria solidità finanziaria e di focalizzarsi sulla crescita del proprio core business per raggiungere gli obiettivi ambiziosi che si è posta.
Guarda le interviste video.
Serena Piazzi
"Nonostante le difficoltà che continuano a caratterizzare l'economia europea, in particolare l'Italia, siamo fiduciosi che la solidità e la forza competitiva del nostro Gruppo consentiranno all'azienda di continuare a crescere, anche grazie allo sviluppo internazionale", ha dichiarato il presidente del Gruppo Guido Barilla.
Il Gruppo, che comprende Barilla G. e R. Fratelli e Lieken, 42 stabilimenti in 21 Paesi, 12.500 dipendenti e distribuzione in 100 Paesi, realizza attualmente l'84% del proprio fatturato in Europa, il 43% in Asia, Africa e Australia e il 12% in America. Dopo un 2012 con fatturato consolidato a +2% (3,996 miliardi), per il 2013 Barilla prevede di ottenere un incremento del 4% in volumi e del 3/4% in fatturato. In particolare in Europa a fine anno la crescita dovrebbe attestarsi al 2% (con Italia a -2%, ndr.), in America a +10% e in Asia, Africa e Australia a +11%.
Come ha spiegato Claudio Colzani, da otto mesi Ad del Gruppo Barilla, ai microfoni di ADVexpressTv, formulare una strategia significa anche operare delle scelte. Sul fronte delle Categorie, l'azienda si focalizzerà a livello globale sul Primo Piatto all'italiana: questo significa che i prodotti sui quali punterà per crescere a livello internazionale saranno principalmente la pasta e i sughi (ovvero il comparto Meal Solution, che attualmente costituisce il 40% del fatturato), mentre per i prodotti da forno (da cui deriva il 60% del fatturato totale) continuerà a cercare di mantenere la leadership a livello locale.
Per quanto riguarda le Geografie, mentre in Nord America (29% di market share) e in Europa si punterà soprattutto a mantenere la quota di mercato attuale, il vero focus saranno i Paesi emergenti, che oggi contribuiscono solo al 4% del fatturato. Proprio dallo sviluppo del business in questi Paesi deriverà gran parte della crescita attesa per il 2020. In particolare in Brasile, dove proprio in questi giorni sugli scaffali dei supermercati sta arrivando la nuova offerta di pasta e sughi Barilla, l'obiettivo è passare dai 18 milioni di euro fatturati nel 2012 a 100 milioni nel 2016, grazie a prodotti sviluppati ad hoc per rispondere ai bisogni del consumatore brasiliano.
Ecco dunque il terzo asset, la Customizzazione: come ha dichiarato Colzani ai nostri microfoni, l'offerta deve essere da un lato adattata ai bisogni dei consumatori locali e dall'altro in grado di soddisfare il consumatore attraverso i molteplici canali attraverso i quali oggi può avvenire il processo d'acquisto: retail, ma anche ad esempio mobile e online.
Proprio la digitalizzazione è un'altra delle priorità di Barilla che, oltre ad aver già sviluppato alcune applicazioni di successo, sta puntando sempre più all'e-commerce. In Cina è già stato sviluppato un accordo con un importante retailer per la vendita online dei prodotti a marchio Barilla e lo stesso verrà fatto prossimamente anche in altri Paesi. In Italia si tratta di un'operazione più complessa perchè nel nostro Paese il commercio elettronico non è ancora così sviluppato come in altre parti del mondo.
La comunicazione, come ha sottolineato il presidente Guido Barilla ai microfoni di ADVexpressTv, continuerà ad avere un ruolo fondamentale per il Gruppo. A dimostrazione di questo, l'intenzione di aumentare gli investimenti, che, anche se continueranno a essere convogliati in larga parte in tv, coinvolgeranno sempre più anche il digital, con attività ad hoc in rete e sui social network. In Italia quest'anno il budget destinato alla comunicazione (che in generale rappresenta il 5% del fatturato totale dell'azienda nel nostro Paese) crescerà di 10 milioni di euro. Nessuna novità per quanto concerne i partner, tutti confermati (la creatività delle campagne continuerà dunque a essere firmata Y&R, ndr.) né per i format: Antonio Banderas continuerà ad andare on air per Mulino Bianco, così come le campagne dedicate alla pasta, in particolare quella volta a rivitalizzare la categoria (guarda lo spot 1, lo spot 2 e lo spot 3), che dal 2009 al 2012 è calata del 2,2% in volumi.
Tornando ai numeri, come ha affermato Guido Barilla ai nostri microfoni, nel 2012 la gestione operativa ha risentito del prolungamento della recessione globale, che è stata particolarmente acuta in Italia, dove Barilla ha registrato circa il 40% del proprio fatturato nel 2012. Il continuo aumento del costo delle materie prime ha pesato sui margini, anche perchè Barilla ha preferito non trasferire l'incremento a scaffale. In Italia, la crisi dei consumi nel 2012 ha portato a una riduzione dei volumi di vendita pari al 3%. L'EBITDA si è attestato a 433 milioni, in calo del 9,2% rispetto ai 477 milioni del 2011. L'indebitamento netto si è attestato a 574 milioni di euro a fine 2012, in calo rispetto ai 688 milioni di euro registrati a fine 2011.
E' iniziato il processo di dismissione delle marche Lieken e Goldentoast. Tale processo, nelle intenzioni del management dell'azienda, consentirà a Barilla di rafforzare ulteriormente la propria solidità finanziaria e di focalizzarsi sulla crescita del proprio core business per raggiungere gli obiettivi ambiziosi che si è posta.
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Serena Piazzi