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Rai, Mucciante: "Ascolti radio, se non si cambia, inevitabile l'uscita della Rai da Ter"

Il vice Direttore di Radio Rai, già direttore di Radio1 e Radio2, si esprime con toni critici in merito al’indagine Ter sugli ascolti radiofonici: “sta toccando i suoi livelli più bassi di credibilità per impianto metodologico, tempistiche di elaborazione dei dati, incapacità di adeguarsi alle nuove fruizioni multipiattaforma”.

“Non è più rinviabile per la radio una nuova rilevazione con tutti i protagonisti del mercato: editori, pubblicitari, inserzionisti”. Lo afferma Flavio Mucciante, Vice Direttore di Radio Rai, già direttore di Radio1 e Radio2, che attacca  l’indagine Ter sugli ascolti radiofonici: “sta toccando i suoi livelli più bassi di credibilità per impianto metodologico, tempistiche di elaborazione dei dati, incapacità di adeguarsi alle nuove fruizioni multipiattaforma”.

Prendendo spunto da quanto dichiarato questa mattina, dall’Amministratore delegato Roberto Sergio in Cda sulla possibile uscita della Rai dal Tavolo Ter nel 2024, Mucciante dichiara che  il Tavolo Editori Radio continua a disattendere le indicazioni dell’AgCom, che si è espressa più volte  in modo netto sulla necessità di rivedere Governance e indirizzi metodologici”.

Oggi, si legge nella nota pubblicata sul sito dell'Ufficio Stampa Rai "la Governance della Società Tavolo Editori Radio è un cosiddetto Moc (Media Owner Committees), nel quale sono rappresentate solo le radio iscritte e non il mercato nel suo complesso.". "L’obiettivo di Radio Rai- ribadisce Mucciante- è quello di “adottare il modello  “Joint Industry Committees”, che comprenda tutti i diversi protagonisti del settore: editoriali, tecnologici, pubblicitari”. In sintesi un modello, che preveda che la ricerca “venga commissionata da tutte le parti interessate: editori, concessionarie e agenzie di pubblicità, inserzionisti con propri rappresentanti nel comitato tecnico”.  

E’ di tutta evidenza- sottolinea il Vice Direttore di Radio Rai- come “l’attuale rilevazione esclusivamente basata su interviste telefoniche e sulla ricostruzione di abitudini attraverso il ricordo, sia ormai anacronistica”. Per  questo- conclude Mucciante – “se il confronto con gli editori nazionali radiofonici, non dovesse dare i risultati sperati o portasse solo a restyling di facciata, l’uscita di Radio Rai da Ter sarà inevitabile”.