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Rcs: a fine ottobre nuovo formato e nuova grafica per il Corsera

L'ad Antonello Perricone,il chief development officer Barbara Poggiali e il chief financial officer Riccardo Stilli hanno illustrato questa mattina alla comunità finanziaria il piano industriale 2008-2010. Asset centrale l'integrazione tra mezzi e società, finalizzata al mantenimento della leadership dei più importanti marchi del gruppo.

L'amministratore delegato Antonello Perricone (nella foto), insieme al chief development officer Barbara Poggiali e al chief financial officer Riccardo Stilli, ha illustrato questa mattina alla comunità finanziaria il piano industriale Rcs Mediagroup 2008-2010.

Nel proprio intervento Perricone ha sostanzialmente confermato i dati comunicati nella nota diffusa il 13 luglio (vedi notizia correlata).

I tre asset fondamentali del gruppo nei prossimi tre anni saranno integrazione, multimedialità e internazionalizzazione. Tra questi il più importante, secondo l'ad, è l'integrazione, non solo dal punto di vista amministrativo, ma soprattutto dell'attività tra diversi mezzi e società. Un'integrazione di business insomma, per sostenere attività core business, mettendo i brand di prestigio al centro degli sforzi di tutte le società del gruppo, in Italia e Spagna.

Poggiali ha ribadito che la crescita prevista è del 5% in Italia e 6% in Spagna, con il digitale (tv e online) a fare da traino. Per quanto riguarda la pubblicità, la crescita sarà del 4,1% in Italia e 5,4% in Spagna, dove il mercato televisivo è ancora in sensibile crescita, grazie anche allo switch off digitale previsto per legge nel 2010.

Un interessante aspetto da considerare, a sostegno del potenziale sviluppo del digitale, è che l'allocazione di tempo delle persone sui new media (tv digitale e online) tra il 2003 e il 2006 è passata dal 3,6% al 37,8%. La raccolta non ha seguito esattamente questo trend, passando dal 4% sul totale mezzi al 5%, fatto che giustifica la previsione di un 11% nel 2010. Infine, se i new media nel 2007 valgono l'8% dei ricavi, la previsione per il 2010 è del 12%.

La tendenza è inversa invece per quanto riguarda i quotidiani, che nel 2005 a fronte di un'allocazione di tempo del 5% raccolgono il 19% della pubblicità. Le previsioni, del resto, non sono del tutto positive, con un calo della diffusione entro il 2010 dell'1,6% in Italia e dell'1,1% in Spagna.

Gli obiettivi nel prossimo triennio, per il Corriere della Sera, saranno il mantenimento della leadership ("Attendiamo la prossima Adipress, per valutare l'esito degli sforzi attuali", ha affermato Perricone), l'aumento dei supplementi e delle edizioni locali, e lo sviluppo del business digitale.

A proposito, Perricone ha spiegato che dopo l'uscita del dorso di Bologna, che sta andando bene, è in cantiere l'edizione di Firenze, in uscita a gennaio. Nel corso dell'anno inoltre, non sono da escludere altre iniziative di questo genere.

Corriere Anteprima ha registrato eccellenti risultati, che saranno ufficialmente quantificati con la prossima pubblicazione dei dati audipress. In base ai dati finali, verrà valutata la ripresa del prodotto nel prossimo autunno.

La più importante novità riguarderà però il formato e la grafica del Corriere della Sera . "Dopo il restyling di due anni fa – ha spiegato Perricone – la tecnologia ci offre oggi la possibilità di realizzare un'ulteriore innovazione, con costi importanti, ma sostenibili".

"Il nuovo formato – ha continuato Perricone – senza arrivare alle attuali dimensioni della Stampa, sarà ridotto di alcuni centimetri in altezza, mantenendo la stessa larghezza. A questa riduzione di formato seguirà una revisione grafica, anche significativa, a cui stiamo lavorando alacremente".

"Alcuni numeri zero sono già stati presentati – ha concluso Perricone -. Tra metà e fine ottobre il 65% degli impianti verrà rinnovato, e dopo un breve periodo di inevitabile convivenza di due diverse edizioni, entro gennaio in tutto il paese verrà distribuita la nuova edizione".

Per quanto riguarda la Gazzetta, le novità riguarderanno full color e nuovo formato, da realizzare entro la primavera 2008 in previsione di europei e olimpiadi, nuovi supplementi e l'esportazione in Spagna dei collaterali.

Per la free press gli obiettivi sono invece la crescita della pubblicità e nuovi proddotti o edizioni speciali per l'estate. "La Free Press – ha precisato Perricone - non è mai stata in vendita. Attualmente registra una crescita pubblicitaria importante, abbondantemente a due cifre, con sempre maggiore attenzione da parte della nostra concessionaria".

A proposito della previsione di fatturato pubblicitario, i quotidiani dal 2007 al 2010 cresceranno del 4,5% (a fronte di un mercato a +2,7% nello stesso periodo), i magazine del 5% (con il mercato a +2,8%), l'online del 35% (con il mercato a +23%), i quotidiani in Spagna del 5% (con il mercato a +3%) e l'online in Spagna a +25,5% (con il mercato a +21%). "In generale – ha spiegato Poggiali – tutte le testate leader dovranno performare meglio del mercato".

Il fatturato previsto del Gruppo nel 2010 è di 3 miliardi 284 mila euro, con una crescita del 22%. Gli investimenti, invece, ammonteranno a 390 milioni, di cui il 40% sarà destinato allo sviluppo tecnico (per esempio il full color della Gazzetta dello Sport), l'11% alla gestione degli immobili, il 25% per manutenzione e sviluppo dei sistemi informativi, il 10% all'acquisizione di diritti tv.

Ampliando lo sguardo sull'attuale scenario mediatico, i manager Rcs hanno sottolineato che i mezzi stanno subendo un grande e rapido cambiamento di piattaforma, grazie all'evoluzione tecnologica, con una conseguente moltiplicazione dei mezzi e delle modalità di fruizione. "Per noi – ha affermato Perricone - questo significa affrontare un cambio di approccio al mercato, puntando sempre più sull'offerta di contenuti, all'insegna della differenziazione e costumizzazione".

"Nel nuovo 'caos' mediatico – ha continuato Perricone - c'è un valore del brand da difendere attraverso autorevolezza e qualità del prodotto. Nel frattempo, si procederà all'offerta di contenuti su più piattaforme".

In concreto questo si traduce nella nascita di sistemi multimediali che girano e gireranno attorno a temi, testate e brand affermati. Questo è già realtà per la Gazzetta dello Sport, marchio che comprende, oltre al principale quotidiano nazionale di sport, edizioni locali, supplementi cartacei e multimediali, collane di libri, cd e dvd, agende, un sito web, contenuti mobile, informazione radiofonica , eventi ed 'exibitions'.

Detto questo, Perricone ha comunque assicurato che i quotidiani sono e rimarranno l'asse portante delle strategie, soprattutto perchè è in questo settore che Rcs possiede i brand più forti. La carata stampata è e sarà al centro delle attenzioni dell'editore. Ma non in maniera passiva, bensì attiva, in chiave di integrazione tra piattaforme e con il massimo utilizzo delle nuove componenti tecnologiche.

"Rcs – ha precisato Perricone – in ogni caso non è e non sarà un editore televisivo a tutto tondo, tantomeno nel campo della tv generalista. Con Digicast svilupperemo contenuti e canali legati a brand già appartenenti al gruppo, da diffondere su diverse piattaforme. Per quanto riguarda Veo (editore televisivo spagnolo controllato da Rcs Mediagroup ndr), al massimo terremo uno dei tre canali esistenti, sviluppando per gli altri accordi con partner, come nel caso di Sony e El Corte Inglés". Per Veo, società oggi in perdita di circa 9 milioni, l'obiettivo è il break even nel 2010.

La partnership con Finelco prevede una partecipazione al 34% e tre persone in consiglio. Tutte le decisioni saranno prese in maniera congiunta, mentre la gestione delle emittenti, soprattutto dal punto di vista editoriale, sono in mano ai fratelli Hazan.

L'Outdoor, infine, mercato in cui Rcs è presente con una quota di minoranza in Igp Decaux rimarrà un business collaterale, non direttamente integrabile con le attività core del gruppo.

Tornando alle attività editoriali, nel prossimo triennio il gruppo non prevede nuovi lanci importanti. Il lavoro sarà piuttosto di consolidamento, analisi e rinnovamento delle testate presenti. Nessuno ritocco, ad ogni modo riguarderà i prezzi dei prodotti, quotidiani compresi, che nelle previsioni rimarranno invariati.

Matteo Vitali