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Sitcom compie 10 anni. Obiettivo 2007 +35%

Contattato da ADVexpress Luciano La Tona, dg della concessi Dad (Gruppo Sitcom), ha descritto risultati e obiettivi dell'editore satellitare. Primo semestre chiuso a +60%, obiettivo 2007 8mio. Lo scenario fra altri 10 anni? "Senza monopoli".

Sitcom compie 10 anni. La festa è giovedì sera, a Milano. Per l'occasione ADVexpress ha contattato il dg di Dad, la concessionaria del gruppo, Luciano La Tona, che ha descritto risultati e obiettivi, azzardando una previsione dello scenario fra dieci anni.

Luciano La Tona, quali sono le iniziative per il vostro decimo compleanno?

Ci sarà una serata, a Milano, giovedì prossimo, in cui festeggeremo l'anniversario con collaboratori, clienti e giornalisti. Oltre a questo, la comunicazione già in atto citerà il decennale. Non ci saranno, in ogni caso, pianificazioni straordinarie.

Attualmente siamo on air su stampa periodica, ed è appena terminata la cartellonistica sulle novità di Alice e Leonardo .

Quali sono i trend della concessionaria?

Abbiamo avuto un primo semestre particolarente positivo, a +60% sull'anno scorso. Il secondo semestre è stato invece più in linea con il 2006. Per il 2007 l'obiettivo di chiusura è+35% .

Il primo motivo di questa forte crescita è sicuramente di carattere generale: il mondo del satellite è sempre più riconosciuto e l'attenzione di investitori e centrali media continua ad aumentare.

In questo contesto noi siamo addirittura sovradimensionati rispetto agli altri canali staellitari, grazie a una struttura di vedita ramificata sul terirotrio, alla forte tematicità dei canali e a un prodotto tutto italiano con notevole elasticità nelle iniziative speciali, sicuramente maggiore rispetto a canali provenienti dall'estero "preconfezionati".

Qual'è il vostro fatturato in termini assoluti?

Nel contesto di un satellite che raccoglie in Italia 250 milioni di euro, noi nel 2007 puntiamo a 8 milioni netti.

Cosa ne pensa della nascita dell'associazione ATDI (vedi notizia correlata)?

La notizia è sicuramente positiva se l'associazione riuscirà a essere veramente autonoma e al servizio dei piccoli editori. Nella realtà televisiva italiana, accanto ad alcuni colossi, sopravvivono pochi piccoli editori. Però, se un gruppo di piccoli si associa, allora può farsi valere.

Detto questo, sarebbe molto interessante anche un dialogo più aperto tra le concessionarie. Soprattutto, a mio avviso, le concessionarie si dovrebbero mettere d'accordo su alcune regole di base. Per esempio impedire alcuni eccessi nell'abbassamento dei prezzi, oppure approcci troppo aggressivi. In questo modo si farebbe l'interesse di tutti, perchè gli investitori hanno bisogno della tv tematica. Molte concessionarie però, e sopratutto Sky , tendono a vendere alcuni prodotti molto bene, per esempio calcio, cinema e programmi per ragazzi, per poi vendere tutto il resto 'a riempimento'.

Questo è un errore perchè assimila la vendita della tv tematica a quella generalistra, cosa che rappresenta un suicidio per il settore. Nel nostro caso un ragionamento meramente quantitativo non valorizza la diversità del mezzo.

A che punto è la vostra contesa con Auditel?

La nostra posizione in merito è abbastanza consolidata. Noi non crediamo ai dati Auditel e alla loro validità statistica, e in generale crediamo che le rilevazioni meramente quantitative contino poco.

Soprattutto non ha senso rapportare i nostri dati alla rilevazione e ai numeri della televisione classica. Se invece prendo il mio dato e lo paragono alle prime dieci testate periodiche di turismo, allora il mio pubblico è superiore. Il mezzo con cui noi ci dobbiamo confrontare, è quello.

Per questo abbiamo deciso di commissionare a un istituto terzo una ricerca qualitativa molto approfondita sul nostro pubblico, per arrivare ad avere profilature molto attente dei nostri utenti.

Per combattere Auditel, insomma, abbiamo deciso di ignorarlo, e di dare al mercato degli strumenti diversi, più significativi per valutare se l'inverstimento è ben fatto.

Dalla nascita di Sitcom sono passati 10 anni. Quale sarà lo scenario fra dieci anni?

Io credo che i semi di un futuro così lontano li possiamo già vedere oggi. Questo è un mondo in cui le cose cambiano con una velocità straordinaria, fra dieci anni credo non ci saranno più monopoli grazie a una grossissima frammentazione. Internet ha una prateria davanti a sé, il dtt è inevitabile, e sul satelite non ci sarà più una sola piattaforma. Ci rimetterà chi si arrocca su vecchie logiche di comunicazione.

Matteo Vitali