Interviste

Bergamaschi: 'Rappresenterò il mondo della comunicazione'

In vista delle elezioni Comunali di Milano del 28 maggio, ADVexpress approfondisce il punto di vista e le proposte delle due principali coalizioni. La parola all'ad di Chiara & Associati, candidato al Comune di Milano nella lista Letizia Moratti per Milano.

In vista delle elezioni Comunali di Milano, che si terranno il 28 maggio prossimo, ADVexpress approfondisce il punto di vista e le proposte delle due principali coalizioni nel campo della comunicazione e dei rapporti tra istituzioni comunali e aziende del settore.

Pubblichiamo oggi l'intervista a Lucio Bergamaschi, ad di Chiara & Associati, fondatore di BigSize, presidente di Below e tesoriere di Assorel, candidato al Comune di Milano nella lista Letizia Moratti per Milano.

Lucio Bergamaschi, come ha maturato le scelta di candidarsi alle elezioni comunali?

Si tratta del ritorno a un vecchio amore. Da quando avevo 17 anni, infatti, mi dedico alla politica. Tra il 1985 e il 1994 sono stato consigliere di zona e poi consigliere comunale a Trezzano sul Naviglio. In seguito, l'ampliamento della mia famiglia, con l'arrivo di due figli, e gli impegni professionali sempre più impellenti, mi hanno allontanato dall'attività pubblica. Oggi sento che è giunto il momento di mettere a disposizione della mia città il patrimonio di conoscenze, di esperienze e di relazioni accumulato in tanti anni di vita pubblica e imprenditoriale. A tutto questo si aggiunga che Letizia Moratti mi ha convinto a lavorare per un progetto politico che condivido pienamente.

Quali sono i punti fondamentali del suo programma?

In primo luogo ritengo molto importante la questione ambientale, strettamente legata al problema del traffico automobilistico. In questo campo la miglior via praticabile è quella del road pricing, che personalmente condivido, a patto che prima venga potenziato il sistema dei mezzi pubblici, perchè la città non si può fermare, e che tariffe e modalità di sanzionamento siano concordate con le associazioni di categoria, per non penalizzare il lavoratori. Questa sostanziale 'tassa sull'inquinamento' porterà nelle casse del Comune circa 130 milioni all'anno, da investire nei mezzi pubblici, riducendo da 630 mila a 230 mila le vetture in entrata giornalmente. Il progetto, ad ogni modo, non è realizzabile in meno di tre anni.

Secondo tema fondamentale è la solidarietà sociale. In particolare sosterrò con vigore le politiche di sostegno alla famiglia, soprattutto in relazione alle problematiche di bambini e anziani, attraverso iniziative e programmi per lo sviluppo di aiuti economici e servizi. Tra le altre cose, proporrò l'istituzione di una 'casa del volontariato' per ogni zona del comune.

Terzo, ma non per importanza, è il problema della comunicazione. Da una recente ricerca condotta da Enrico Finzi su un campione di 1000 italiani 'non milanesi', è emerso un sensibile calo della leadership della nostra città. Questo è dovuto a motivazioni oggettive, legate ad un momento difficile dal punto di vista economico sia a livello nazionale che internazionale, ma anche, e soprattutto, a un problema di cura dell'immagine. E' indubbio infatti che Milano negli ultimi anni ha curato molto poco il proprio marketing, a livello locale, nazionale e internazionale. E così il suo ruolo di 'capitale' morale ed economica è messo pericolosamente in discussione. Questa situazione è ancor più grave, considerando il primato che la nostra città detiene anche nel campo della comunicazione, con figure professionali di altissimo livello che le precedenti amministrazioni non hanno saputo valorizzare. La soluzione, dunque, consiste nella realizzazione di un piano di marketing integrato, che valorizzi le eccellenze della città nei campi della cultura, dell'enogastronomia e dell'intrattenimento. Oltre a questo proporrò l'istituzione di un 'Assessorato alla comunicazione' per la pubblicità, l'arredo urbano, i valori estestici, la comunicazione istituzionale e la promozione, competenze attualmente 'sparse' in diversi uffici. Il fine è quello di ridare smalto alla città, e favorire il settore terziario avanzato.

Ci sono problematiche da affrontare nel campo specifico delle affisioni a Milano?

Il campo delle affissioni nella nostra città, per quanto migliorato negli utlimi anni, presenta ancora alcune criticità. Per esempio non è ancora stato approvato il regolamento per la pubblicità e il piano degli impianti elaborati dal presidente della Commissione Pubblicità del Comune di Milano Gianfranco Lucini. Questo significa che tuttora mancano alcuni strumenti legislativi fondamentali.

In generale la mia filosofia è quella di promuovere la collaborazione tra pubblico e privato per la realizzazione di iniziative di project financing che permettono, ad esempio, la restaurazione di monumenti attraverso i fondi raccolti grazie all'istallazione di spazi pubblicitari, anche di grosse dimensioni. Gli ostacoli, per questo tipo di progetti, oggi sono enormi, soprattutto di natura burocratica. I privati, vista la situazione, sono fortemente disincentivati e spesso costretti a rinunciare. L'obiettivo, dunque, è quello di trovare formule per la gestione delle autorizzazioni che permettano alle aziende di affrontare con serenità progetti in collaborazione col comune.

In caso di elezione, manterrà gli incarichi che ora ricopre in Chiara & Associati, BigSize e Below?

Per problemi di conflitto di interessi, se assumerò un ruolo operativo in ambito politico mi dimetterò dalle mie attuali cariche di tipo professionale. Con i legali del Comune sarà valutata la questione delle proprietà.

A proposito della sua attività professionale. Nel giugno 2005 è nata Big Size, concessionaria di cui lei è fondatore.

Big Size è nata circa un anno fa come joint venture tra Chiara&Associati e USA-Urban Scale Advertising, mentre il 20 marzo 2006 è diventata una società vera e propria. Il servizio offerto è specializzato nel campo delle affissioni di grande formato. Attualmente sono in corso due importanti operazioni su Palazzo Reale, con la Regione Campania, e in piazza Oberdan, con Nivea. I clienti delle affissioni 'big size' sono sostanzialmente grandi marche, che possono permettersi budget importanti. Una volta si trattava soprattutto di telefonia, oggi investono di più su questo mezzo aziende dei settori automotive, largo consumo, periodicamente moda, oltre a banche e assicurazioni.

Torniamo al nuovo impegno politico. Qualcosa da aggungere per i suoi potenziali elettori?

Ai miei attuali colleghi in particolare vorrei esprimere la mia volontà di rappresentare il settore terziario professionale avanzato, che da tempo subisce una carenza strutturale di rappresentatività istituzionale. La mia candidatura, in questo senso, rappresenta un'opportunità per tutti, per avere voce in capitolo nel campo dei progetti e delle politiche del Comune di Milano, politiche che spesso e volentieri coinvolgono in modo diretto le aziende impegnate nel campo della comunicazione.

Matteo Vitali