
Interviste
Cannes 2019. Boscacci (giurato Outdoor): "E' l'impatto a rendere efficace una campagna outdoor. Skittles, Domino e Nike progetti di grande portata. L'Italia deve sperimentare di più. Ogni lavoro deve essere un evento di comunicazione che affascina"
Davide Boscacci, executive creative director Publicis Milan, giurato italiano al Festival di Cannes per la categoria Outdoor, ci racconta le prime impressioni sui progetti visionati durante le prime fasi di giuria.
“L’Outdoor è una delle categorie più importanti e sono felice di poter osservare da vicino come stia evolvendo. Essendo la prima a consegnare i premi, ha anche un grosso impatto sul resto del Festival. È una bellissima responsabilità che noi giurati siamo onorati di prenderci. Fra i lavori che ho visionato, alcuni hanno una portata enorme. Penso per esempio a Broadway the Rainbow di Skittles, Paving for pizza di Domino’s, Dream crazy di Nike. Tre campagne diversissime che aprono nuovi territori e scenari per i brand. Gli asset che rendono vincente una campagna Outdoor? Originalità del messaggio, chiarezza, esecuzione. In una parola, l’impatto.
Su com'è cambiato nel tempo l'outdoor e quali 'nuovi scenari' aprono le nuove tecnologie applicate all'esterna che ormai si è trasformata in DOOH, Boscacci risponde:
“Si pronuncia outdoor ma si intende out of home, ovvero tutte quelle attività di comunicazione che intercettano il consumatore al di fuori della sua sfera privata. Come tali possono essere di tante nature diverse e, come in ogni altra disciplina, il digital apre tantissime possibilità. Digitali o meno, l’importante è che diventino esperienza”.
Per quanto riguarda, infine, le prospettive per la creatività italiana a Cannes e le leve sulle quali il Paese dovrebbe puntare per migliorare il livello qualitativo e l'intelligenza creativa, dice: “L’Italia ha un paio di progetti a mio avviso molto interessanti ma la competizione è durissima. Bisogna tornare a ragionare sui brand e sul loro ruolo nella nostra vita quotidiana, coniugando il loro ruolo funzionale con quello emozionale. E ovviamente bisogna sperimentare di più, ogni lavoro oggi dovrebbe essere un evento di comunicazione capace di sorprendere e affascinare”.