Interviste

Coronavirus. Castelli - Sampietro (Kiwi): "Con task force creative e operative supportiamo i brand perchè siano rilevanti con azioni efficaci. All'Italia serviranno chiarezza, coraggio e visione per ripartire"

Federico Castelli, Executive Creative Director di KIWI e Giancarlo Sampietro, General Director dell'agenzia, spiegano ad ADVexpress come in questo difficile contesto affianchino le aziende nel breve periodo con operazioni social o attività di charity e nel lungo con attivazioni più strutturate che partano da alcune domande essenziali che i brand dovranno porsi quando inizierà la Fase 2. Per ripartire al Paese serviranno Servirà chiarezza, coraggio e visione

Prosegue con l'intervista a Federico Castelli, Executive Creative Director di KIWI e Giancarlo Sampietro, General Director dell'agenzia (nella foto), il giro di microfono di ADVexpress con le agenzie del mercato per capire come si stanno strutturando, anche a livello lavorativo, in questo difficile scenario dell'emergenza sanitaria e quali attività di comunicazione consigliano ai clienti per essere rilevanti per i consumatori.

 Come vi siete riorganizzati per gestire i progetti da remoto? Come riuscite a proseguire nella produzione video e con quali modalità?
(Federico Castelli) Abbiamo scalato in smartworking in maniera molto agile e rapida mantenendo il controllo della produttività con gli stessi tool che già utilizzavamo abitualmente. Stiamo gestendo diverse gare e le progettualità ongoing con precisione e massima cura dell’execution che, per certi versi, è addirittura migliorata. Eravamo già pronti anche se non lo sapevamo ma non vediamo l’ora di poterci rivedere di persona! Per le produzioni video siamo già organizzati con gli home shooting e siamo in grado di fare produzioni leggere da remoto ma capaci di essere utilizzate anche per la televisione. Inoltre attingiamo dal nostro creator-hub per produrre contenuti social nativi in partnership con creator e influencer che risultano essere ancora più efficaci in tempo di crisi.

La difficile situazione impone ad agenzie, case di produzione, content producer e aziende un ripensamento dei contenuti e dei linguaggi della comunicazione. Come cambieranno e come cambierà il ruolo delle agenzie chiamate a un rinnovamento?

(Federico Castelli) Siamo di fronte a un cambiamento di portata storica, non solo per la nostra industry. Lo spirito di adattamento e la capacità di capire il nuovo contesto saranno le sfide più importanti; ridisegnare le consumer journey, ripensare i processi e trovare nuove soluzioni più sostenibili con i bisogni concreti dei consumatori sono i nostri compiti. In KIWI puntiamo a un approccio integrato, dal cuore digitale che metta al centro valori e persone. 

Come si comportano le imprese clienti in termini di investimenti, progetti, messaggi pubblicitari, strategie e richieste di insight?
(Federico Castelli) Al momento la richiesta di supporto è notevolmente aumentata e siamo noi stessi che ci siamo attivati in modalità recovery. Abbiamo istituito due unità di crisi: una strategico-creativa che fa ricerca, fornisce insight e idee creative, e una operativa al fine di coordinare l’ongoing e garantire l’execution. Gli investimenti invece al momento sono molto volatili, c’è poca visibilità sul futuro e quindi si ragiona a breve termine: questo potrebbe non rappresentare un problema se si ha chiara la via da seguire.

Le aziende sono chiamate a essere parte attiva della ripresa e a supportare i consumatori. Quali operazioni consigliate loro di mettere in campo e quali i mezzi più efficaci?

(Giancarlo Sampietro) I brand che sanno reagire velocemente, adattarsi e hanno una forte equity si riprendono 9 volte più rapidamente dopo le grandi crisi (fonte Kantar-BrandZ) ed è per questo che non devono perdere il contatto con le persone.
Per il breve periodo è bastato esserci, stare al loro fianco con operazioni social o attività di charity ma per il medio periodo stiamo già pensando ad attivazioni più strutturate che partano da alcune domande essenziali che i brand dovranno porsi: “qual è il mio ruolo nel mondo?”, “di cosa realmente mi interessa?”, “cosa posso fare davvero per le persone?”- Per quanto riguarda i mezzi, il nostro è un approccio neutrale che vede il digitale come il più potente strumento di connessione tra le persone. In questa fase di accelerazione verso l’adozione in massa della tecnologia, saper sfruttare appieno questo mezzo permette alla creatività di trovare nuove idee e approcci di comunicazione.

La vostra vision sull'impatto del Coronavirus sul mercato pubblicitario e in generale sull'economia del Paese. È possibile fare previsioni? Quali i settori più coinvolti e quali misure/modelli di business adottare per reagire?
(Giancarlo Sampietro) Non possiamo fare una previsione dell’industry perché i dati sono ancora troppo frammentati e regna l’incertezza. Dovremo capire come ripartono i consumi, quali saranno le restrizioni e il clima che troveremo nel Paese, anche se come professionisti del marketing e della comunicazione abbiamo il dovere di supportare a stimolare la domanda.
Inutile dire che interi settori e molte aziende sono a rischio estinzione o richiederanno un completo ripensamento - penso al canale horeca, all’industria degli eventi e al travel, ad esempio -. Bisognerà pensare a nuovi format in grado di rilanciare il proprio modello di business in attesa di una graduale ripresa.

Uno sguardo all'orizzonte. Consigli all'Italia per ripartire.
(Giancarlo Sampietro) Al momento ci stiamo preparando per la fase 2, abbiamo già un’idea abbastanza chiara dello scenario a medio termine e intravediamo un lento processo di ripartenza nel quale cambieremo come professionisti, come aziende e più in generale come società. Servirà chiarezza, coraggio e visione per trovare un nuovo equilibrio anche se non penso che l’Italia, in quanto Paese e istituzione, da sola possa bastare.
Ognuno di noi dovrà fare la sua parte con una visione più globale e insieme costruiremo una nuova crescita economica magari con basi ancora più solide.