Interviste

Creatività su misura

Con un approccio alla comunicazione di tipo sartoriale, Opinion Leader modula le sue strategie creative sulla base delle esigenze dei clienti, badando alla concretezza e puntando al raggiungimento degli obiettivi commerciali. Sulla rivista NC ne abbiamo parlato con Alberto Vergani, presidente e amministratore delegato Opinion Leader.
Nata 22 anni fa con l’obiettivo di fornire servizi di comunicazione integrata, Opinion Leader ha nel corso del tempo valorizzato questo posizionamento assumendo le sembianze di un vero e proprio partner di business, capace di accompagnare il cliente in ogni elaborazione strategica e in ciascun passo operativo. La chiave del successo dell’agenzia risiede nel coraggio di cambiare, reinventandosi continuamente. In tal senso, anche la recente crisi economica, che ha messo in ginocchio l’economia e, con essa, il settore della comunicazione, si è tramutata in un’opportunità, spingendo Opinion Leader verso la ricerca di nuove soluzioni e nuovi approcci, decisamente focalizzati sull’utilizzo dei new media. Ne parliamo con Alberto Vergani (in foto), presidente e amministratore delegato Opinion Leader.

Quali modelli e metodi avete messo a punto per realizzare i progetti di comunicazione? In particolare, qual è lo stile di lavoro che vi contraddistingue?

Ogni progetto nasce innanzitutto dal buon senso, ingrediente fondamentale del nostro metodo. Il punto di partenza è la definizione della strategia, necessaria per dare identità e un preciso posizionamento a ciascuna azienda, attraverso un’analisi del prodotto e dello scenario in cui si inserisce. Opinion Leader si distingue per la flessibilità che utilizza in ogni fase della comunicazione integrata. Ciò significa ritarare, di volta in volta, l’operatività sulla base delle esigenze del cliente. Un servizio sartoriale, si potrebbe dire, per garantire l’abito perfetto in ogni occasione.



Quali caratteristiche deve possedere un progetto per essere davvero ‘olistico’?

Deve esserci una filosofia, un concept unico che identifichi il prodotto con il brand. Se, per esempio, dico Ferrari mi riferisco non solo a una macchina, ma a un mondo, un brand ben preciso, che è identificativo di uno stile di vita, di un target. Condivisa la filosofia portante la si declina nelle sue diverse forme, adattandola ai canali di comunicazione: adv, below the line, promozioni, eventi, tutti dovranno avere un comune denominatore che li uniformi per essere riconoscibili.

Quali sono stati i risultati dell’agenzia nel 2009 rispetto all’anno precedente?

Come per tanti, anzi tutti, il 2009 è stato un anno difficile. Ciononostante abbiamo comunque mantenuto la rotta, pur con un calo dei numeri, ma preservando le risorse dell’agenzia, che è già una bella vittoria. L’essere indipendenti ci ha aiutati, e soprattutto l’aver sempre agito valutando bene i numeri, ha fatto sì che non ci si sovraesponesse.

Il 2009 di Opinion Leader si è concluso con l’acquisizione di nuovi clienti. Quali sono i vostri obiettivi e le aspettative per il 2010?

Già alla fine dello scorso anno abbiamo avvertito i primi segnali di una, seppur lenta, ripresa: abbiamo acquisito nuovi clienti, tutti del settore lusso, e ciò ci ha portati a intraprendere un nuovo cammino con entusiasmo e curiosità. Si tratta di Marco Valente, creatore e produttore di alta gioielleria, nonché distributore del marchio Dior, Filippetti Yacht, specializzato in imbarcazioni di lusso, Serralunga, che opera nell’ambito dei complementi d’arredo e del design, e poi ancora Caleffi e Fisker. Un parterre di rilievo che ci guida verso nuove sfide. Ovviamente, la voglia è quella di crescere sempre di più, ma il vero scopo è raggiungere l’obiettivo assieme al cliente. Uno dei nostri valori è, infatti, la creatività concreta, ovvero mettere a disposizione la nostra consulenza per raggiungere obiettivi commerciali, seguendo passo dopo passo le aziende.

Quali sono i principali progetti su cui state lavorando quest’anno? Per quali clienti?

Premesso che per noi ogni lavoro ha la stessa importanza, dal biglietto da visita alla campagna affissione, recentemente siamo stati impegnati sul fronte design con la creazione dei materiali Serralunga per il Salone del Mobile: dallo stand fino alla nuova immagine coordinata. Ed è stato solo l’inizio di una collaborazione che siamo sicuri ci regalerà grandi soddisfazioni.

Considerando la rivoluzione digitale in corso e i cambiamenti nel comportamento dei consumatori, quali sono, secondo lei, i principali trend del mercato della pubblicità?

Nel nuovo contesto in cui operiamo, la pubblicità si deve adeguare a un modello di fruizione sempre più immediato, interattivo e veloce. In tal senso, a cominciare dal web, ogni canale digitale diventa dominante rispetto a quelli tradizionali. E ciò anche per una questione di sostenibilità e di risparmio ecologico. Inoltre, il mezzo digitale permette di raggiungere target molto vasti, eterogenei e, addirittura, mondiali.

Ci descrive alcune case history particolarmente rappresentative del vostro modus operandi?

Un caso interessante (giugno 2009, ndr) è quello del ritorno di Sergio Tacchini, che si è presentato con un nuovo brand, Sandys, e un prodotto del tutto rivisto in chiave urban, per un target metropolitano. Per questo nuovo progetto ci siamo occupati di sviluppare la strategia di comunicazione e la filosofia portante del brand, riassumibile nel claim ‘Sandys.Ht, High Tech High Touch’, ovvero un prodotto di qualità, dalla tecologia avanzata che soddisfa l’ego e il desiderio di fashion di chi lo indossa.

Infine, un'altra case history di cui vorrei parlare è quella relativa a Marco Valente, approdato alla nostra agenzia per un ritorno d’immagine e con la nuova collezione ‘Marco Valente design’. Anche in questo caso siamo partiti dalla definizione strategica del marchio per poi svilupparne il logo e l’immagine corporate. Si tratta di un’esperienza molto interessante che ci ha introdotti nel mondo luxury e in cui il gioiello è diventato una vera e propria opera d’arte, colorato e caratterizzato da forte personalità. Con Valente abbiamo realizzato anche un’interessante operazione tramite la nostra rivista Opinion Leader Magazine.

In occasione della presentazione italiana della collezione Dior, limited edition, presente con solo 20 pezzi in tutto il mondo, è stato organizzato un evento esclusivo nelle terre di Franciacorta a cui hanno partecipato i grandi nomi dell’imprenditoria italiana e non. Sulla rivista abbiamo dedicato uno speciale all’evento e in cover abbiamo inserito uno dei pezzi della collezione. Il tutto è stato poi inviato ai top client di Dior e di Valente. Insomma, un’operazione di direct marketing vestita a lusso che ci ha aperto le porte del mondo dell’alta gioielleria.

Mario Garaffa