Interviste
Jane Reeve (Camera della Moda): “Il mio piano per il 2015. Cominciando dal digital, trait d'union tra agenzie e moda"
L'Ad della Camera Nazionale della Moda Italiana ha rilasciato ad Advexpress, a margine del convegno Decoded Fashion, un bilancio su quanto realizzato finora ma soprattutto ha anticipato i programmi per il prossimo anno: un marketplace tra i soci della Cnmi e i consulenti, azioni di business accelerator per i nuovi talenti, eventi sul territorio cittadino e scambi con alcuni Paesi esteri. E ha sottolineato che, seppure le aziende moda continueranno a gestire internamente le campagne mainstream e l’identità di marca, sarà il digital a unire il mondo fashion con quello delle agenzie pubblicitarie.
A 10 mesi di distanza dalla sua elezione a ceo della Camera Nazionale della Moda Italiana, Jane Reeve ha rilasciato ad Advexpress, a margine del convegno Decoded Fashion, tenutosi oggi a Milano (leggi news), un bilancio su quanto realizzato finora ma soprattutto ha anticipato i programmi per il prossimo anno.
“In questo seppur limitato periodo sono riuscita a mettere qualche mattone, lavorando innanzitutto sulla nuova immagine della Cnmi, cioè sulla sua identità come brand. Oggi le parole chiave della Camera sono contemporaneità e capacità di guardare all’esterno, aldilà del proprio orticello, fatto ancor più importante dato che il 70% del business dei soci è realizzato all’estero. Ho lavorato inoltre sui giovani con l’istituzione di un Talent Advisory Board e di un’alleanza strategica con Unicredit, e ho sostenuto il Fashion Film Festival di Milano. Ciò detto, lo scorso calendario delle sfilate femminili ha generato non poche difficoltà e stiamo lavorando per sistemarlo, anche se è importante che gli stilisti imparino a fare squadra, mettendo da parte l’impronta individualista che da sempre li contraddistingue. Gli impegni per il 2015 vertono sull’internazionalizzazione, con la volontà di massimizzare la vetrina delle fashion week, arricchendole di glamour e di tanti eventi distribuiti sul territorio cittadino. Ho intenzione di costruire scambi con altri Paesi, probabilmente con Russia, Turchia e Singapore, dove mi appresto a viaggiare nelle prossime settimane. Un’altra idea per il 2015 è continuare a schiacciare l’acceleratore della digitalizzazione con l’intento di costruire un marketplace che unisca consulenti e soci della Camera della Moda. Si tratta di offrire un’occasione di scambio tra gli operatori finanziari, del marketing, della comunicazione, e le aziende del fashion, per creare nuove opportunità di partnership. Lavorerò inoltre per posizionare l’ente di cui sono ceo come “business accelerator”, caratterizzandolo cioè per il supporto allo sviluppo dei nuovi talenti nella fase iniziale, da 0 a 5 anni, che è il periodo più difficile nella vita di un’impresa”
Per quanto riguarda il rapporto tra il mondo della moda e quello delle agenzie pubblicitarie (da cui Jane Reeve proviene), che è storicamente distante e spesso caratterizzato da una reciproca diffidenza, la “signora” della Camera ha sottolineato: “Sono convinta che sarà il digital a unire i due mondi, è probabile che in futuro ci saranno punti d’incontro tra moda e agenzie”.
“In questo seppur limitato periodo sono riuscita a mettere qualche mattone, lavorando innanzitutto sulla nuova immagine della Cnmi, cioè sulla sua identità come brand. Oggi le parole chiave della Camera sono contemporaneità e capacità di guardare all’esterno, aldilà del proprio orticello, fatto ancor più importante dato che il 70% del business dei soci è realizzato all’estero. Ho lavorato inoltre sui giovani con l’istituzione di un Talent Advisory Board e di un’alleanza strategica con Unicredit, e ho sostenuto il Fashion Film Festival di Milano. Ciò detto, lo scorso calendario delle sfilate femminili ha generato non poche difficoltà e stiamo lavorando per sistemarlo, anche se è importante che gli stilisti imparino a fare squadra, mettendo da parte l’impronta individualista che da sempre li contraddistingue. Gli impegni per il 2015 vertono sull’internazionalizzazione, con la volontà di massimizzare la vetrina delle fashion week, arricchendole di glamour e di tanti eventi distribuiti sul territorio cittadino. Ho intenzione di costruire scambi con altri Paesi, probabilmente con Russia, Turchia e Singapore, dove mi appresto a viaggiare nelle prossime settimane. Un’altra idea per il 2015 è continuare a schiacciare l’acceleratore della digitalizzazione con l’intento di costruire un marketplace che unisca consulenti e soci della Camera della Moda. Si tratta di offrire un’occasione di scambio tra gli operatori finanziari, del marketing, della comunicazione, e le aziende del fashion, per creare nuove opportunità di partnership. Lavorerò inoltre per posizionare l’ente di cui sono ceo come “business accelerator”, caratterizzandolo cioè per il supporto allo sviluppo dei nuovi talenti nella fase iniziale, da 0 a 5 anni, che è il periodo più difficile nella vita di un’impresa”
Per quanto riguarda il rapporto tra il mondo della moda e quello delle agenzie pubblicitarie (da cui Jane Reeve proviene), che è storicamente distante e spesso caratterizzato da una reciproca diffidenza, la “signora” della Camera ha sottolineato: “Sono convinta che sarà il digital a unire i due mondi, è probabile che in futuro ci saranno punti d’incontro tra moda e agenzie”.