Interviste
Mauri, al via la nuova fase di Mondadori: obiettivo crescita
Il manager ha ridefinito l'assetto organizzativo del gruppo di Segrate, riportando i conti in utile e conquistando il premio Media Person of the Year agli NC Awards 2015. Tre gli elementi chiave: riorganizzazione integrata dei tre core-business (Libri, Magazine e Retail), espansione sui mercati internazionali e digitalizzazione dei processi. Pubblichiamo l'intervista tratta dall'ultimo numero della rivista NC - il giornale Nuova Comunicazione.
Protagonista di un settore - quello dell’editoria - alla disperata ricerca di nuove bussole e nuovi modelli di business per risollevarsi, Ernesto Mauri (in foto), amministratore delegato Gruppo Mondadori dal marzo 2013, ha ridefinito, in questi due anni, l’assetto industriale e organizzativo della società, riportando i conti in utile.
Una performance manageriale che non è passata inosservata e che l’ha portato a ottenere il premio dell’editore ‘Media Person of the Year’, nell’ambito degli NC Awards 2015, riconoscimento assegnato, in accordo con la giuria, alla persona che più si è distinta per capacità di visione, innovazione e gestione del cambiamento nella vasta area dei mezzi.
Il primo passo della ‘gestione Mauri’ è consistito nell’individuare le aree in cui occorreva intervenire con maggiore urgenza, valorizzando i business sui quali concentrare le attività del Gruppo. La scelta è ricaduta sui tre core-business ossia Libri (trade ed educational), Magazine (Italia, Francia e network internazionale) e Retail. “Già nel 2014 spiega Mauri - abbiamo colto i primi risultati di questo lavoro, recuperando redditività, grazie al buon andamento dei nostri business e agli effetti positivi della riorganizzazione messa in atto. A questo punto, abbiamo potuto dare corso alla nuova fase di Mondadori, volta alla crescita”.
Quali linee strategiche ha seguito per l’avvio della nuova fase di crescita intrapresa dal Gruppo?
Per quanto riguarda i Periodici, ci siamo dedicati alla revisione del portafoglio in Italia, con l’obiettivo di concentrarci solo sui brand redditizi, leader di mercato e con forti potenzialità nel digitale. Grazie a questo lavoro, oggi Mondadori è l’editore leader in Italia, con una quota superiore al 30%e può vantare il portafoglio di magazine più numeroso e diversificato, con settimanali e mensili sia a larga diffusione, come Chi, Donna Moderna, Panorama, Grazia, TV Sorrisi e Canzoni, Tustyle, Casafacile, Il mio Papa, Starbene, sia up-market, come Interni, Icon e Flair.
Le attività di valorizzazione dei brand non si sono limitate ad azioni tradizionali di rinnovamento delle testate, ma abbiamo puntato anche alla declinazione dei brand attraverso nuovi progetti multicanale, come nel caso del programma Donna Moderna Live, in onda sulla rete La5, che ha portato per la prima volta in tv la formula unica del settimanale femminile più letto in Italia. Penso anche a Panorama d’Italia, il tour di Panorama , che, per il secondo anno, racconta sul territorio le eccellenze italiane. Ma anche alla scuola di cucina di Sale&Pepe, nata dalla trentennale esperienza del nostro magazine, e alla galassia di iniziative nel mondo del design e dell’arredamento, dal
sistema di Interni al nuovo Icon Design.
Nell’internazionale siamo particolarmente fieri dello sviluppo globale del network di Grazia che, in dieci anni di vita, non ha mai smesso di crescere, arrivando a 24 edizioni nel mondo, con oltre 17 milioni di lettrici e 16 milioni di utenti online. Un ecosistema multicanale che, oltre alla carta, al web, ai contenuti per la tv, al mobile, ai social network, è presente oggi anche nel commercio elettronico, con Graziashop.com, la piattaforma internazionale di fashion e-commerce di Grazia. In questi anni, Mondadori ha lavorato anche all’ampliamento delle edizioni internazionali di altri brand, come Icon, lanciato con successo in Spagna (in edicola insieme a El Pais, ndr), e Interni, presente in Russia, Thailandia e Cina. Infine, abbiamo portato all’estero anche Il mio Papa, lanciato in Italia solo un anno fa, per il quale, in pochissimi mesi, abbiamo definito accordi per ben 10 edizioni internazionali.
Nonostante le difficoltà che il settore dell’editoria sta vivendo da diversi anni, lei ha scelto di puntare sui tre core-business dell’azienda, ossia Libri, Periodici e Retail. Quali innovazioni ha introdotto rispetto a questi tre ambiti?
Abbiamo cominciato il 2015 con la costituzione di una società dedicata al business dei Libri, Mondadori Libri Spa. Il nostro obiettivo è continuare a crescere per contrastare la contrazione che ha interessato il settore e ritornare ai nostri livelli di redditività degli scorsi anni. Per quanto riguarda il Retail, riteniamo che la gestione di una catena di bookstore e megastore, da parte di un editore, costituisca un patrimonio strategico per il business dei libri.
Oltre che sulla multicanalità e sulla digitalizzazione dei punti vendita, stiamo lavorando sull’innovazione dei format, con il lancio del progetto ‘bookstore del futuro’, un nuovo concept il cui primo esempio apre in giugno nel centro di Milano. Quanto ai Magazine, in Italia cresceremo in redditività anche grazie al contributo determinante del digitale e dell’internazionale. Come abbiamo detto, ci concentreremo solo sui brand redditizi, leader di mercato e con forti potenzialità nel digital. In Francia, la redditività è già ottima e crescerà ancora con il digitale.
Parliamo del progetto di acquisizione di Rcs Libri? Come cambierebbe il Gruppo Mondadori se la trattativa andasse in porto?
I libri sono un business, per noi, assolutamente strategico e prioritario, un mestiereche sappiamo fare e in cui il Gruppo Mondadori vanta, da sempre, una posizione di leadership. Per quanto riguarda l’eventuale acquisizione di Rcs Libri siamo attualmente in fase di ‘due diligence’, per cui è prematuro fare ulteriori valutazioni. Il consolidamento è senza dubbio una mossa vincente per fronteggiare un mercato calante.
Da fine 2013 Mondadori e Mediaset riuniscono in Mediamond la raccolta adv di periodici, web e radio. Quale valore aggiunto garantisce Mediamond al Gruppo? Nel quadro fin qui delineato, qual è il ruolo svolto dalla pubblicità?
Mediamond ci permette di essere presenti sul mercato con un’offerta cross-mediale unica, contando sul fatto che oggi è la più completa concessionaria integrata di magazine, radio e web in Italia. Ciò ci consente di andare incontro alle esigenze del cliente, proponendoci come un interlocutore unico, in grado di garantire un’offerta variegata, come un vasto menù da cui il cliente può scegliere.
Facciamo il punto sull’andamento pubblicitario del Gruppo Mondadori. Come sta andando il 2015?
L’andamento della raccolta pubblicitaria ‘print’ dei nostri giornali è sostanzialmente allineata ai valori del mercato che, nei primi mesi dell’anno, si è confermato negativo. Sono comunque di buon auspicio le previsioni per l’anno in corso.
Come si sta muovendo Mondadori sul versante digitale? Qual è il valore aggiunto garantito dall’acquisizione, datata dicembre 2014, di Kiver sul fronte del marketing service digitale?
Nel 2013 abbiamo costituito l’Area Digital Innovation con l’obiettivo di accelerare la nostra crescita in questo ambito, di strutturare i processi di innovazione e di identificare nuove opportunità per lo sviluppo dei business. In questi due anni, abbiamo potenziato i diversi team con l’inserimento di nuove risorse fortemente qualificate, per il potenziamento dei servizi di marketing e tecnologia, a supporto di nuovi progetti digital nel business dei Libri, con l’acquisizione di aNobii, dei Periodici, con il lancio della piattaforma internazionale di fashion e-commerce Graziashop.com, e del Retail.
A fine 2014 abbiamo acquisito l’agenzia di digital marketing Kiver, che ha portato nel Gruppo il proprio bagaglio di competenze e di esperienze nello sviluppo di iniziative digitali di promozione, branding e pubblicità interattiva. Questa operazione ha rappresentato uno snodo importante nel percorso di trasformazione del Gruppo, per la possibilità di creare sinergie di mercato con Cemit, la società di servizi integrati di marketing relazionale, e per l’opportunità di utilizzarla come agenzia interna a supporto dei business Mondadori.
Nel 2015, le attività di scouting del mercato e la strategia di investimenti in acquisizioni di tecnologia e competenze per l’area Digital continueranno al fine di accelerare lo sviluppo delle attività digitali della Mondadori. Nei magazine ci focalizzeremo su ‘aree verticali’ per la costruzione di un ecosistema integrato, tra testata fisica e web, che valorizzi i brand nei mercati in cui siamo leader: i femminili, l’arredo, il design, il food e il benessere. Diversificheremo e svilupperemo nuove linee di ricavo in business non tradizionali, come nel caso delle attività di e-commerce e del marketing service per valorizzare, in un’ottica B2B, gli asset del Gruppo e la capacità di produrre contenuti di qualità, combinazione che solo un editore può avere.
Il tutto anche attraverso nuove partnership con terzi o con acquisizioni strategiche e sinergiche al core-business. Il primo trimestre del 2015 si è chiuso con un peso dei ricavi digital sul totale di circa il 5% e per l’anno in corso ci aspettiamo di crescere ancora, con l’obiettivo di superare il 10% nel 2017, anche grazie al contributo delle acquisizioni.
Quali sono i propositi per il futuro della Mondadori?
Il 2014 ha rappresentato per noi un anno di svolta, quello della messa in sicurezza dei conti; siamo ora in una seconda fase, volta allo sviluppo. Grazie alla straordinaria forza dei nostri prodotti, vogliamo confermare la tradizione di eccellenza di Mondadori e continuare a essere protagonisti dell’editoria del futuro.
Mario Garaffa
Una performance manageriale che non è passata inosservata e che l’ha portato a ottenere il premio dell’editore ‘Media Person of the Year’, nell’ambito degli NC Awards 2015, riconoscimento assegnato, in accordo con la giuria, alla persona che più si è distinta per capacità di visione, innovazione e gestione del cambiamento nella vasta area dei mezzi.
Il primo passo della ‘gestione Mauri’ è consistito nell’individuare le aree in cui occorreva intervenire con maggiore urgenza, valorizzando i business sui quali concentrare le attività del Gruppo. La scelta è ricaduta sui tre core-business ossia Libri (trade ed educational), Magazine (Italia, Francia e network internazionale) e Retail. “Già nel 2014 spiega Mauri - abbiamo colto i primi risultati di questo lavoro, recuperando redditività, grazie al buon andamento dei nostri business e agli effetti positivi della riorganizzazione messa in atto. A questo punto, abbiamo potuto dare corso alla nuova fase di Mondadori, volta alla crescita”.
Quali linee strategiche ha seguito per l’avvio della nuova fase di crescita intrapresa dal Gruppo?
Per quanto riguarda i Periodici, ci siamo dedicati alla revisione del portafoglio in Italia, con l’obiettivo di concentrarci solo sui brand redditizi, leader di mercato e con forti potenzialità nel digitale. Grazie a questo lavoro, oggi Mondadori è l’editore leader in Italia, con una quota superiore al 30%e può vantare il portafoglio di magazine più numeroso e diversificato, con settimanali e mensili sia a larga diffusione, come Chi, Donna Moderna, Panorama, Grazia, TV Sorrisi e Canzoni, Tustyle, Casafacile, Il mio Papa, Starbene, sia up-market, come Interni, Icon e Flair.
Le attività di valorizzazione dei brand non si sono limitate ad azioni tradizionali di rinnovamento delle testate, ma abbiamo puntato anche alla declinazione dei brand attraverso nuovi progetti multicanale, come nel caso del programma Donna Moderna Live, in onda sulla rete La5, che ha portato per la prima volta in tv la formula unica del settimanale femminile più letto in Italia. Penso anche a Panorama d’Italia, il tour di Panorama , che, per il secondo anno, racconta sul territorio le eccellenze italiane. Ma anche alla scuola di cucina di Sale&Pepe, nata dalla trentennale esperienza del nostro magazine, e alla galassia di iniziative nel mondo del design e dell’arredamento, dal
sistema di Interni al nuovo Icon Design.
Nell’internazionale siamo particolarmente fieri dello sviluppo globale del network di Grazia che, in dieci anni di vita, non ha mai smesso di crescere, arrivando a 24 edizioni nel mondo, con oltre 17 milioni di lettrici e 16 milioni di utenti online. Un ecosistema multicanale che, oltre alla carta, al web, ai contenuti per la tv, al mobile, ai social network, è presente oggi anche nel commercio elettronico, con Graziashop.com, la piattaforma internazionale di fashion e-commerce di Grazia. In questi anni, Mondadori ha lavorato anche all’ampliamento delle edizioni internazionali di altri brand, come Icon, lanciato con successo in Spagna (in edicola insieme a El Pais, ndr), e Interni, presente in Russia, Thailandia e Cina. Infine, abbiamo portato all’estero anche Il mio Papa, lanciato in Italia solo un anno fa, per il quale, in pochissimi mesi, abbiamo definito accordi per ben 10 edizioni internazionali.
Nonostante le difficoltà che il settore dell’editoria sta vivendo da diversi anni, lei ha scelto di puntare sui tre core-business dell’azienda, ossia Libri, Periodici e Retail. Quali innovazioni ha introdotto rispetto a questi tre ambiti?
Abbiamo cominciato il 2015 con la costituzione di una società dedicata al business dei Libri, Mondadori Libri Spa. Il nostro obiettivo è continuare a crescere per contrastare la contrazione che ha interessato il settore e ritornare ai nostri livelli di redditività degli scorsi anni. Per quanto riguarda il Retail, riteniamo che la gestione di una catena di bookstore e megastore, da parte di un editore, costituisca un patrimonio strategico per il business dei libri.
Oltre che sulla multicanalità e sulla digitalizzazione dei punti vendita, stiamo lavorando sull’innovazione dei format, con il lancio del progetto ‘bookstore del futuro’, un nuovo concept il cui primo esempio apre in giugno nel centro di Milano. Quanto ai Magazine, in Italia cresceremo in redditività anche grazie al contributo determinante del digitale e dell’internazionale. Come abbiamo detto, ci concentreremo solo sui brand redditizi, leader di mercato e con forti potenzialità nel digital. In Francia, la redditività è già ottima e crescerà ancora con il digitale.
Parliamo del progetto di acquisizione di Rcs Libri? Come cambierebbe il Gruppo Mondadori se la trattativa andasse in porto?
I libri sono un business, per noi, assolutamente strategico e prioritario, un mestiereche sappiamo fare e in cui il Gruppo Mondadori vanta, da sempre, una posizione di leadership. Per quanto riguarda l’eventuale acquisizione di Rcs Libri siamo attualmente in fase di ‘due diligence’, per cui è prematuro fare ulteriori valutazioni. Il consolidamento è senza dubbio una mossa vincente per fronteggiare un mercato calante.
Da fine 2013 Mondadori e Mediaset riuniscono in Mediamond la raccolta adv di periodici, web e radio. Quale valore aggiunto garantisce Mediamond al Gruppo? Nel quadro fin qui delineato, qual è il ruolo svolto dalla pubblicità?
Mediamond ci permette di essere presenti sul mercato con un’offerta cross-mediale unica, contando sul fatto che oggi è la più completa concessionaria integrata di magazine, radio e web in Italia. Ciò ci consente di andare incontro alle esigenze del cliente, proponendoci come un interlocutore unico, in grado di garantire un’offerta variegata, come un vasto menù da cui il cliente può scegliere.
Facciamo il punto sull’andamento pubblicitario del Gruppo Mondadori. Come sta andando il 2015?
L’andamento della raccolta pubblicitaria ‘print’ dei nostri giornali è sostanzialmente allineata ai valori del mercato che, nei primi mesi dell’anno, si è confermato negativo. Sono comunque di buon auspicio le previsioni per l’anno in corso.
Come si sta muovendo Mondadori sul versante digitale? Qual è il valore aggiunto garantito dall’acquisizione, datata dicembre 2014, di Kiver sul fronte del marketing service digitale?
Nel 2013 abbiamo costituito l’Area Digital Innovation con l’obiettivo di accelerare la nostra crescita in questo ambito, di strutturare i processi di innovazione e di identificare nuove opportunità per lo sviluppo dei business. In questi due anni, abbiamo potenziato i diversi team con l’inserimento di nuove risorse fortemente qualificate, per il potenziamento dei servizi di marketing e tecnologia, a supporto di nuovi progetti digital nel business dei Libri, con l’acquisizione di aNobii, dei Periodici, con il lancio della piattaforma internazionale di fashion e-commerce Graziashop.com, e del Retail.
A fine 2014 abbiamo acquisito l’agenzia di digital marketing Kiver, che ha portato nel Gruppo il proprio bagaglio di competenze e di esperienze nello sviluppo di iniziative digitali di promozione, branding e pubblicità interattiva. Questa operazione ha rappresentato uno snodo importante nel percorso di trasformazione del Gruppo, per la possibilità di creare sinergie di mercato con Cemit, la società di servizi integrati di marketing relazionale, e per l’opportunità di utilizzarla come agenzia interna a supporto dei business Mondadori.
Nel 2015, le attività di scouting del mercato e la strategia di investimenti in acquisizioni di tecnologia e competenze per l’area Digital continueranno al fine di accelerare lo sviluppo delle attività digitali della Mondadori. Nei magazine ci focalizzeremo su ‘aree verticali’ per la costruzione di un ecosistema integrato, tra testata fisica e web, che valorizzi i brand nei mercati in cui siamo leader: i femminili, l’arredo, il design, il food e il benessere. Diversificheremo e svilupperemo nuove linee di ricavo in business non tradizionali, come nel caso delle attività di e-commerce e del marketing service per valorizzare, in un’ottica B2B, gli asset del Gruppo e la capacità di produrre contenuti di qualità, combinazione che solo un editore può avere.
Il tutto anche attraverso nuove partnership con terzi o con acquisizioni strategiche e sinergiche al core-business. Il primo trimestre del 2015 si è chiuso con un peso dei ricavi digital sul totale di circa il 5% e per l’anno in corso ci aspettiamo di crescere ancora, con l’obiettivo di superare il 10% nel 2017, anche grazie al contributo delle acquisizioni.
Quali sono i propositi per il futuro della Mondadori?
Il 2014 ha rappresentato per noi un anno di svolta, quello della messa in sicurezza dei conti; siamo ora in una seconda fase, volta allo sviluppo. Grazie alla straordinaria forza dei nostri prodotti, vogliamo confermare la tradizione di eccellenza di Mondadori e continuare a essere protagonisti dell’editoria del futuro.
Mario Garaffa