Interviste

Noto (Outbrain): "Dopo un 2017 chiuso a +70% grazie a team specializzati, nuovi tool e contenuti di qualità, puntiamo allo stesso risultato nel 2018"

Come spiega ad ADVexpress il country manager, la piattaforma premium di Discovery che agli inizi legava il suo fatturato principalmente a editori, negli ultimi tre anni ha derivato circa il 50% del proprio business dai brand, complice anche il lancio di tool e strumenti con i quali i clienti possono intercettare e conoscere al meglio gli utenti. Per il 2018 è previsto un crescente impegno in ambito programmatic, già dimostrato dalle recenti partnership siglate con AppNexus e TradeDesk.

Chiusura d'anno positiva per Outbrain, la piattaforma premium di Discovery guidata dal 1° gennaio dal country manager Carmelo Noto (in foto, subentranto ad Alberto Mari, nominato VP Italy & South Eastern Europe di Applicaster).
La società ha infatti archiviato il 2017 con una crescita del 70% e proietta lo stesso obiettivo per il 2018. 

Come spiega ad ADVexpress Noto: "I fattori che hanno reso possibile questo importante processo di sviluppo sono stati da un lato la crescita dell'organico con l'ingresso di nuovi professionisti, dall'altro l'implementazione di nuovi strumenti come Outbrain-Lookalike un nuovo e potente tool che permette ai brand di identificare utenti simili, in base agli interessi mostrati e a comportamenti comuni.  E' quindi possibile raggiungere più utenti in scala, attraverso la rete di editori premium di Outbrain. Outbrain ha anche lanciato Custom Audiences e perfezionato gli algoritmi di retargeting che consentono di intercettare gli utenti che atterrano spontaneamente sul sito di un brand. Infine, è di grande efficacia anche la funzione di multiple conversion che consente di identificare obiettivi differenti nella stessa campagna online, per poi tracciarli e raggiungerli con maggiore puntualità".

Grande importanza per Outbrain riveste il network stesso che, spiega Noto: "è presente in tutto il mondo e vanta come partner editori premium come RCS, Sky, Mondadori, Le Figaro, Bild, The Guardian, Cnn, El Mundo, e molti altri". 

Tra le principali operazioni effettuate quest'anno da Outbrain il country manager ricorda l'acquisizione di Zemanta, la DSP native leader di mercato.  

"Una mossa che va nella direzione di rispondere in maniera efficace alle richieste di programmatic native da parte dei nostri clienti,  posizionandoci, grazie a questo asset, in modo unico sul mercato.  Aziende e agenzie che utilizzano Zemanta hanno accesso all’offerta pubblicitaria di importanti network di programmatic native, come TripleLift, ShareThrough, Facebook, Yahoo, nella totale sicurezza per il marchio online e con grande coinvolgimento degli utenti" ha commentato il manager.

I numeri riguardanti la reach raggiunta da Outbrain sono significativi: "In tutti i Paesi nei quali siamo presenti raggiungiamo l'80% della reach totale. In Italia sono circa 30 milioni le persone connesse, e ogni mese suggeriamo agli utenti del pianeta circa 275 miliardi di raccomandazioni, delle quali 100 miliardi in Europa" sottolinea Noto.

Outbrain, che agli inizi legava il suo fatturato principalmente a editori, negli ultimi tre anni ha derivato circa il 50% del proprio business dai brand, a dimostrazione, commenta il country manager: "di quanto le aziende abbiano compreso i grandi vantaggi di comunicare con i loro utenti tramite contenuti interessanti e di qualità invece di far leva su format invasivi e non coinvolgenti. L'obiettivo, infatti, è coinvolgere gli utenti offrendo loro contenuti che siano di interesse"

Parlando poi delle novità in programma per il 2018 Noto ha anticipato: "innanzitutto amplieremo l'Outbrain Academy per dare una certificazione ai professionisti del marketing e a chi lavora nelle agenzie, dotandoli di tutti gli strumenti necessari per comprendere meglio la piattaforma di Outbrain e dando loro insight e indicazioni preziose per un percorso di marketing. Inoltre, continueremo a puntare sul mercato italiano lanciando nuovi prodotti e funzionalità che andranno a beneficio sia dei brand sia degli editori. Un altro elemento chiave sarà il nostro crescente impegno in ambito programmatic, già dimostrato dalle recenti partnership siglate con AppNexus e TradeDesk, una delle DSP più dinamiche ed in rapida crescita del mercato AdTech.
Infine, rifacendosi al workshop che ha visto lo stesso Noto protagonista, lo scorso novembre, allo IAB Forum, Carmelo Noto ha ricordato la rilevanza del performance marketing che rappresenta un'importante voce di fatturato per Outbrain.