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Pro Web Consulting. SEO, posizionamento siti web e ricerche degli utenti: cosa è cambiato con il lockdown, dalle news sulla malattia a come passare il tempo in casa, alla spesa online. I brand chiamati a potenziare i servizi online e i contenuti

La società di consulenza specializzata in SEO, CRO, SEA e Web Analytics, parte di Cerved ON_ Marketing Services, spiega ad ADVexpress le evidenze emerse dall’analisi delle SERP (le Search Engine Result Pages) e degli intenti di ricerca degli utenti durante il lockdown, con le conseguenti reazioni dei marchi. I più attivi, hanno cercato di intercettare nuove fette di traffico grazie a contenuti ad hoc e impostato strategie di digital marketing osservando e analizzando il comportamento e le ricerche degli utenti.

Il periodo di emergenza sanitaria appena trascorso, tra marzo e maggio, è stato certamente uno dei più particolari e complessi degli ultimi anni: impossibile da prevedere e certamente impensabile, ha messo in atto una situazione senza precedenti, che ha cambiato profondamente la vita – personale e lavorativa – dei più.
Ma come si sono trasformate le esigenze espresse dagli utenti sul web? Le query sui motori di ricerca sono state lo specchio di una quotidianità molto differente dalla “norma” e hanno impattato fortemente sul business di tanti brand, purtroppo spesso in negativo.
Ne abbiamo parlato con gli Specialisti di Pro Web Consulting – società di consulenza specializzata in SEO, CRO, SEA e Web Analytics, parte di Cerved ON_ Marketing Services – che ci hanno raccontato cosa è emerso dall’analisi delle SERP (le Search Engine Result Pages) e degli intenti di ricerca degli utenti durante il lockdown, oltre a fornire qualche consiglio alle aziende per recuperare visibilità e conversioni dai propri siti.

Come sono cambiate le ricerche degli utenti durante la quarantena
Ci sono molti studi che lo confermano, ad esempio quello condotto da Search Engine Journal sul mercato USA, che trova però molte conferme anche sulle SERP italiane: gli utenti durante la quarantena hanno modificato considerevolmente le proprie ricerche, sia informative sia transazionali, cioè legate al desiderio di acquisto.

In una prima fase della crisi sanitaria, infatti, un’enorme mole di ricerche era indirizzata a comprendere meglio la malattia, i suoi sintomi, i numeri da chiamare e la diffusione dei contagi.

Con il passare delle settimane, gli utenti hanno iniziato a spostare l’attenzione dalla paura del Covid19 in sé alla contingenza del momento: il lockdown, la necessità di stare indoor e, quindi, di mandare avanti la propria vita da casa. Si sono moltiplicate, così, le query con l’aggiunta della coda “a casa”: dalla palestra allo yoga, dal pane alla pizza fatti in casa, da come allestire una postazione di smart working a come farsi spedire la spesa direttamente a domicilio.
E non solo: tra le query di prodotto più ricercate ci sono state quelle legate a come passare il tempo – per tutti coloro che non hanno potuto portare avanti il proprio lavoro in modalità smart – quindi tutto ciò che è puzzle, giochi per bambini, fino ad arrivare, con la prima ondata di caldo, alle piscine da giardino, che hanno avuto un vero boom di vendite.

 

Come i Brand hanno reagito all’emergenza sanitaria
Ci sono sostanzialmente tre tipologie di reazione, di grandi e piccoli marchi, all’emergenza coronavirus:
1. Lo scenario negativo. C’è chi purtroppo ha dovuto fare i conti con un crollo di traffico al proprio sito, dovuto all’impossibilità di erogare il servizio. Basti pensare al mondo travel o ai voli aerei;

2. L’opportunità mancata. Altre aziende hanno perso clienti perché non hanno saputo fronteggiare – paradossalmente – dei picchi di richieste dovuti proprio al lockdown;

3. L’opportunità colta. Infine, ci sono coloro che hanno saputo sfruttare il momento, trasformandolo in un’opportunità, grazie alla velocizzazione di processi digitali. Ad esempio, ci sono stati brand che hanno saputo mettere in piedi soluzioni di e-commerce in tempi brevissimi.
Oggi, a crisi parzialmente superata, di certo chi si è trovato al punto 1 e 2 potrà recuperare parte del proprio traffico/visibilità e tornare a vendere i propri prodotti/servizi online. Ma una fetta di clienti è irrimediabilmente perduta, soprattutto per le aziende al punto 2, proprio per quel gap di erogazione del prodotto/servizio che li ha portati, nel frattempo, a trovare soluzioni differenti.
Un esempio su tutti: “spesa online” è stata una delle keyword più ricercate degli ultimi mesi, ma non tutti i supermercati erano già operativi con il servizio di consegna a domicilio di generi alimentari.
Alcuni – pochi – sono stati capaci di approntare il tutto in tempi brevi, ma gli altri hanno perso clientela. Se ero abituato a fare la spesa al supermercato X e per tutto il periodo della quarantena mi sono organizzato diversamente, grazie al servizio online fornito da Y, è molto probabile che anche ad emergenza conclusa io rimanga ormai cliente fidelizzato di Y.

Come fare, quindi, per recuperare il proprio traffico e, di conseguenza, i propri clienti?

Cosa fare per recuperare traffico e visibilità
In primis, sfruttare quanto imparato e trasformare davvero questo periodo in un’opportunità di crescita e di digital transformation: gli utenti prediligeranno sempre più i canali digitali, ergo potenziare i propri servizi online è certamente la strada giusta da percorrere.
Altro consiglio è di “non piangere sul traffico versato”: nell’immediato, è meglio non cercare con ogni mezzo di recuperare il traffico precedente, ma di cercare di migliorare, piuttosto, le conversioni sugli utenti che si hanno. La CRO (Conversion Rate Optimization) è essenziale in questo senso, per rimuovere ostacoli alla navigazione.
Infine, certamente è bene riuscire a guardare oltre il proprio immediato raggio d’azione, facendosi proprio aiutare dall’analisi delle keyword correlate utilizzare dagli utenti e dai trend che emergono dalle ultime settimane: è possibile, così, intercettare nuove fette di traffico grazie a contenuti ad hoc. Un esempio? Un Brand di design e arredamento potrebbe decidere di dare spazio sul proprio Blog a contenuti relativi alla corretta sanificazione della casa, dato che è un hot topic del momento.
In sostanza, il consiglio – che pare abusato ma non lo è – è di osservare e analizzare davvero il comportamento e le ricerche degli utenti: è in questi elementi, infatti, che possiamo trovare la risposta a tutti i dubbi sull’impostazione di una corretta strategia di digital marketing.