Monitor Eventi

Finzi: "L'ottimismo tiene. E il mercato continua a scommettere sul futuro"

Gli eventi perdono il 9%, ma i segnali positivi ci sono, perché il calo è molto meno della media di mercato, il sentiment rimane positivo, le aziende continuano a mantenere la fiducia verso il domani e a investire nell'evento più, e a scapito, degli altri mezzi. Il commento del presidente di Astra Ricerche ai dati del Monitor.
"Gli eventi perdono meno della media di mercato, nello specifico la metà rispetto alla media del settore della comunicazione e guadagnano quota, rispetto agli altri mezzi, in un mercato che si restringe. E' inutile proclamare l'arrivo della ripresa nel 2013: diciamo che le cose vanno malissimo, e per gli eventi malino".Enrico Finzi, presidente AstraRicerche, commenta i dati dell'Ottavo Monitor sul Mercato degli Eventi in Italia, da poco presentato stamattina (vedi notizia correlata) nell'ambito del Bea Expo Festival, la kermesse in corso allo Spazio Eventiquattro di Milano (Via Monte Rosa, 91).

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"Ci sono, comunque, segnali positivi - prosegue Finzi -. Internet e gli eventi sono i comparti più forti della comunicazione e una ragione ci sarà. Gli eventi conquistano centralità nel portafoglio di marketing delle aziende e continuano a essere favoriti rispetto ad altri media. Poi c'è la questione del sentiment. Dalle interviste emerge che l'ottimismo tiene: il mercato è certo smagrito dalla crisi e indebolito da anni difficili, ma scommette sul futuro. Un futuro più selettivo ma un futuro. In un quadro generalizzato di depressione cupa, diciamo che non siamo su un'isola felice, ma meno disagiata delle altre".Dopo la presentazione dei dati sul Roi, che attestano una mancanza di cultura nei confronti della misurazione dell'efficacia, Finzi ha così concluso il suo intervento: "Mancano ancora dei pezzi, c'è il problema del Roi, che molti confondono con il termine francese 'Roi', e c'è il problema della profittabilità delle agenzie, che si restringe, ma nell'insieme anche quest'anno, ancor più dell'anno scorso, il mercato guarda al domani con fiducia, a un domani che è più roseo che cupo".