Inchieste
Eventi Low Budget. Cassone: agenzie sempre sul banco di prova
Sono l'idea creativa e la coerenza strategica a fare la differenza. Il budget, spesso, è solo un numero. Lo afferma Alberto Cassone, partner e client director Alphaomega, che ribadisce, però, come il 'low budget' rappresenti un 'continuo banco di prova' per le agenzie, chiamate a offrire sempre soluzioni innovative e vincenti.
Prima la crisi, che con il suo tsunami ha provocato tagli agli investimenti pubblicitari e una diffusa quanto dovuta nuova austerity, ora i segnali di ripresa all’orizzonte. Il settore degli eventi ne esce, rispetto agli altri comparti della comunicazione, a testa alta, ma qualcosa è cambiato. Innanzitutto i budget, a volte ‘congelati’, a volte ridotti.
Tra le tipologie di eventi, il Bea-Best Event Awards ha introdotto il Low Budget, che si caratterizza, quindi, non più in base a una precisa fascia di investimento (meno di 50.000 euro), ma per il fatto di essere una vera e propria tipologia, al pari delle convention e dei lanci di prodotto. Il perché della scelta sta nel fatto che, spesso, a un basso investimento corrisponde una dose di creatività tale da sovvertire anche gli eventi più tradizionali. Sarebbe come dire: ‘fare di necessità virtù’. Ma da parte delle aziende, fare eventi low budget significa pretendere la stessa qualità al minor prezzo, spremendo quindi i margini d’agenzia, oppure essere davvero disposti a sovvertire gli schemi e a rinunciare alle grandi spettacolarizzazioni in nome di una creatività più spinta?
Abbiamo voluto girare la provocazione ad alcune agenzie di eventi. Dopo l'intervista a Mameli di One for One e a Lanza di Piano B (vedi notizie correlate), di seguito riportiamo l’intervento di Alberto Cassone, partner e client director Alphaomega.
A suo avviso, qualità e riuscita di un evento possono rimanere alte a fronte di un investimento ridotto?
Assolutamente si. Siamo convinti che quando si ha maggiore budget a disposizione l’evento può essere 'più completo' nel senso che si possono sfruttare a 360 gradi i diversi canali della comunicazione, ma ciò che rende un evento davvero vincente è l’idea creativa seguita da una forte coerenza strategica.
Per la sua agenzia, quanto ha influito la crisi nella richiesta di questo tipo di eventi?
Gli eventi di questo tipo sono sempre esistiti, la novità è stata solo nel dargli una connotazione ed identità ben precisa categorizzandoli come 'low budget'.

Le aziende che vi chiedono eventi ‘low budget’ vogliono eventi simili a quelli dei tempi più floridi, ma con budget ridimensionati, oppure si adattano alla disponibilità di un investimento ridotto? Low cost, insomma, oppure low budget?
Facciamo un passo indietro di qualche anno. Gli eventi devono la loro maggiore affermazione, nell’ultimo quinquennio, per la gran capacità di sviluppare interventi fortemente mirati, facilmente misurabili e per il coinvolgimento diretto con il target. In questa ottica crediamo che le aziende ragionino in termini di razionalizzazione degli investimenti, più che di low cost o low budget.

(Nella foto, l'evento 'Refrigwear luxury snowroom')
L’evento Low Budget ha acquisito dignità come tipologia : non è un caso che anche al Bea vi sia una categoria ad hoc, e che l’edizione del 2009 dell’EuBea abbia visto trionfare un progetto a investimento ridotto, ‘The biggest concert in the world’, dell’agenzia Jung von Matt/relations GmbH. Qual è a riguardo la sua opinione?
Come dicevamo, sono le idee e le strategie che permettono a un evento di fare la differenza, non per forza il budget di riferimento. La case history dell’EuBea 2009 è una conferma.
Tra i vari riconoscimenti Alphaomega ha avuto grandi soddisfazioni nella categoria low budget di diversi premi, con eventi quali 'Peroni Choreography', 'Grand Prix', 'Refrigwear luxury snowroom', 'Buon Compleanno Fiat 500'. Gli eventi ‘low budget’ non rappresentano una tendenza del momento, ma un continuo banco di prova per tutte le agenzie che, come la nostra, lavorano duro per offrire al cliente soluzioni sempre nuove e più competitive, indipendentemente dal budget a disposizione.
Tra le tipologie di eventi, il Bea-Best Event Awards ha introdotto il Low Budget, che si caratterizza, quindi, non più in base a una precisa fascia di investimento (meno di 50.000 euro), ma per il fatto di essere una vera e propria tipologia, al pari delle convention e dei lanci di prodotto. Il perché della scelta sta nel fatto che, spesso, a un basso investimento corrisponde una dose di creatività tale da sovvertire anche gli eventi più tradizionali. Sarebbe come dire: ‘fare di necessità virtù’. Ma da parte delle aziende, fare eventi low budget significa pretendere la stessa qualità al minor prezzo, spremendo quindi i margini d’agenzia, oppure essere davvero disposti a sovvertire gli schemi e a rinunciare alle grandi spettacolarizzazioni in nome di una creatività più spinta?
Abbiamo voluto girare la provocazione ad alcune agenzie di eventi. Dopo l'intervista a Mameli di One for One e a Lanza di Piano B (vedi notizie correlate), di seguito riportiamo l’intervento di Alberto Cassone, partner e client director Alphaomega.

Assolutamente si. Siamo convinti che quando si ha maggiore budget a disposizione l’evento può essere 'più completo' nel senso che si possono sfruttare a 360 gradi i diversi canali della comunicazione, ma ciò che rende un evento davvero vincente è l’idea creativa seguita da una forte coerenza strategica.
Per la sua agenzia, quanto ha influito la crisi nella richiesta di questo tipo di eventi?
Gli eventi di questo tipo sono sempre esistiti, la novità è stata solo nel dargli una connotazione ed identità ben precisa categorizzandoli come 'low budget'.

Le aziende che vi chiedono eventi ‘low budget’ vogliono eventi simili a quelli dei tempi più floridi, ma con budget ridimensionati, oppure si adattano alla disponibilità di un investimento ridotto? Low cost, insomma, oppure low budget?
Facciamo un passo indietro di qualche anno. Gli eventi devono la loro maggiore affermazione, nell’ultimo quinquennio, per la gran capacità di sviluppare interventi fortemente mirati, facilmente misurabili e per il coinvolgimento diretto con il target. In questa ottica crediamo che le aziende ragionino in termini di razionalizzazione degli investimenti, più che di low cost o low budget.

(Nella foto, l'evento 'Refrigwear luxury snowroom')
L’evento Low Budget ha acquisito dignità come tipologia : non è un caso che anche al Bea vi sia una categoria ad hoc, e che l’edizione del 2009 dell’EuBea abbia visto trionfare un progetto a investimento ridotto, ‘The biggest concert in the world’, dell’agenzia Jung von Matt/relations GmbH. Qual è a riguardo la sua opinione?
Come dicevamo, sono le idee e le strategie che permettono a un evento di fare la differenza, non per forza il budget di riferimento. La case history dell’EuBea 2009 è una conferma.
Tra i vari riconoscimenti Alphaomega ha avuto grandi soddisfazioni nella categoria low budget di diversi premi, con eventi quali 'Peroni Choreography', 'Grand Prix', 'Refrigwear luxury snowroom', 'Buon Compleanno Fiat 500'. Gli eventi ‘low budget’ non rappresentano una tendenza del momento, ma un continuo banco di prova per tutte le agenzie che, come la nostra, lavorano duro per offrire al cliente soluzioni sempre nuove e più competitive, indipendentemente dal budget a disposizione.