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Con Intesa Sanpaolo e Lastminute.com Group nasce 'Destination Italia', nuovo polo del turismo incoming

L’obiettivo è incentivare e sviluppare la presenza e lo spending dei visitatori esteri nel nostro Paese. Destination Italia punta a generare, direttamente e indirettamente, fino a 10 milioni di nuovi arrivi internazionali. La nuova start-up opererà online e offline anche tramite piattaforme B2B e B2C e valorizzerà il 'prodotto Italia' concentrandosi in particolare su due elementi in grado di trainare l’offerta complessiva: esclusività / integrazione dell’offerta e innovazione del servizio.
Siglato a Milano, nella filiale Intesa Sanpaolo di Piazza Cordusio, l’accordo che dà vita a Destination Italia: un progetto ambizioso per il turismo italiano che si propone di valorizzare e vendere all’estero il prodotto Italia in modo proattivo, organizzato e integrato, attraverso una start-up di nuova creazione.

Soci fondatori della NewCo di diritto italiano sono lastminute.com group, quinto operatore turistico online nel mondo per volume di transato, Intesa Sanpaolo e l’amministratore delegato Marco Ficarra.

La business idea è chiara: Destination Italia non vuol essere una OLTA (online travel agency), ma intende posizionarsi come un vero e proprio polo leader del turismo incoming, non solo aggregando l’offerta turistica italiana – oggi molto frammentata e in posizione talvolta subalterna rispetto agli operatori stranieri – ma promuovendola e commercializzandola sui mercati esteri sia direttamente verso i viaggiatori, che indirettamente attraverso operatori esteri come tour operator, agenzie, OLTA e partner di sistema.

L’obiettivo dichiarato è inoltre quello di valorizzare ulteriormente all’estero gli asset chiave del nostro sistema Paese, come appunto il turismo, l’enogastronomia, la moda, moltiplicando le opportunità di viaggio e sviluppando il flusso e lo spending dei visitatori stranieri in Italia.

L’iniziativa intende aumentare il tasso di crescita attuale degli arrivi internazionali, oggi inferiore a quello dei diretti competitor mondiali, incentivando nuovi flussi dall’estero stimabili in circa 10 milioni di arrivi addizionali.
In ambito ricettivo, potrà generare nuovo business in termini di maggior fatturato e redditività, anche grazie al reinvestimento nel settore di parte del fatturato generato.

Nei fatti, Destination Italia offrirà anche un’alternativa italiana all’attuale tendenza, soprattutto online, alla concentrazione dei canali di acquisizione da parte degli operatori internazionali.

Il progetto vuole sfruttare strategicamente tutta quella componente del patrimonio turistico italiano costituita dalla grande varietà dei territori e dall’enorme numero di attrazioni, che rendono l’Italia una destinazione unica: città d’arte, siti archeologici, musei, destinazioni marine e montane, laghi e colline, passando per i borghi per arrivare alla gastronomia, ai vini e al fashion shopping.

La continuità delle presenze sarà garantita promuovendo da un lato la destagionalizzazione e dall’altro la valorizzazione delle destinazioni oggi ancora di nicchia, capaci però di offrire un alto valore ai turisti.

Destination Italia opererà online e offline, tramite piattaforme B2B e B2C ad alto tasso tecnologico, nelle quali saranno integrate e 'confezionate' le offerte di hotel, pacchetti turistici, attività culturali ed esperienziali (es. musei, eventi, escursioni, corsi di artigianato e di cucina, attività ludiche e sportive), servizi di biglietteria, trasporti privati e locali, insieme a servizi d’informazione, attrazione e intrattenimento, che saranno attivati in collaborazione con più partner, focalizzati su offerte selezionate del made in Italy.

La roadmap prevede l’avvio delle attività di marketing e di vendita per metà 2016, con una rapidità di sviluppo dell’iniziativa consentita anche dall’utilizzo dell’infrastruttura tecnologica di lastminute.com Group.

La nuova società conterà su un investimento iniziale in equity di 6 milioni di euro, nella fase di avvio sarà controllata da lastminute.com Group, con una quota del 57%, e partecipata da Intesa Sanpaolo al 38% e da Marco Ficarra con il 5%.
L’operazione, a tendere, prevede un’apertura del capitale a eventuali nuovi soci, ad esempio player industriali e del settore, italiani e stranieri, e partner di sistema capaci di contribuire, ciascuno con le proprie competenze, allo sviluppo del progetto ed al compimento della missione di business.

Intesa Sanpaolo entra così da protagonista anche nel turismo, dopo l’espansione del business nel settore immobiliare. 

“L’opportunità di poter contare da un lato sulla prospettiva e sulla dimensione globale del nostro Gruppo e dall’altro sulla specifica conoscenza dell’industria turistica italiana - ha aggiunto Fabio Cannavale (FOTO 1), ceo lastminute.com Group - ci ha spinto a credere ed investire in questo imponente progetto, in partnership con un player di eccellenza come Intesa Sanpaolo. Questa è chiaramente l’occasione, per il Paese e per tutti gli stakeholder dell’iniziativa, attuali e futuri, per potersi accreditare e rendersi riconoscibili, appetibili e raggiungibili a livello internazionale”.

"Come già lo scorso anno con Expo, Intesa Sanpaolo intende investire risorse ed energie in questo progetto – ha affermato Stefano Barrese (FOTO 2), responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo – nella piena convinzione che possa diventare un’ulteriore opportunità di rilancio per la nostra economia. Questa operazione esprime al meglio il nostro modo di essere Banca dei Territori: la nostra strategia ci vede attivi sui settori trainanti del made in Italy, come l’intermediazione immobiliare, con Intesa Sanpaolo Casa, e il food tech, con la piattaforma Created in Italia-Mercato Metropolitano. E ora il turismo, dove puntiamo a proporci come banca partner dello sviluppo delle migliori aziende del settore”.

Dagli anni Novanta ad oggi, il turismo non residente è cresciuto progressivamente e ha compensato il calo registrato nello stesso periodo nel turismo residente, chiudendo il 2014 con una quota di poco inferiore al 50% delle presenze complessive (circa 378 milioni). 

Il trend positivo è proseguito anche nel 2015, come confermano i dati sulla spesa turistica dei viaggiatori stranieri, aumentata del 4,7% nei primi dieci mesi dell’anno, per un importo pari a 32,1 miliardi di euro.

Rispetto alla fase pre-crisi, il grado di internazionalizzazione delle presenze turistiche è in recupero (49,4% nel 2014, contro il 43,3% del 2008) in tutte le regioni e in corrispondenza di tutte le principali tipologie di località turistiche; l’incidenza delle presenze straniere negli esercizi ricettivi è particolarmente elevata nelle località lacuali (80,9%), collinari (62,4%) e nelle città d’arte (61,5%). 
 
Fattori di stimolo e di attrazione del turismo straniero continueranno a essere la crescita del PIL in buona parte del mondo e il cambio debole. L’Italia intercetta ancora in modo preponderante la componente di turismo europeo (in testa la Germania, con il 28,1% delle presenze turistiche nel nostro Paese nel 2014), mentre la Russia si posiziona al nono posto del ranking nazionale (6,8 milioni di presenze, 3,7%) e la Cina al tredicesimo (3,5 milioni, 1,9%). 

In questo contesto, la ridotta dimensione media delle imprese alberghiere resta un vincolo all’intercettazione del turista straniero. 
 
Nello scenario del mercato turistico mondiale, la domanda internazionale è attesa in crescita nel medio termine (+3,3% all’anno da qui al 2030, per circa 1.800 milioni di arrivi) e si prevede uno spostamento verso nuove mete, diventate sempre più accessibili. 

Si inasprirà però anche la concorrenza, con un aumento del peso delle economie emergenti (nel 2030 si stima per l’area Asia e Pacifico una quota di mercato sugli arrivi internazionali del 30%, mentre la quota europea si attesterà sul 41%, dal 63% del 1980).
Cina, Stati Uniti e Germania si posizionano sul podio dei Paesi top spender sul fronte del turismo internazionale; la Federazione Russa è al quinto posto, mentre l’Italia è all’ottavo.