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Global Meeting Industry Day. "Gli eventi live rinasceranno più forti di prima". Tavola rotonda e brindisi virtuale da Guinness World Record

Gli eventi live non moriranno. Anzi, ritorneranno ancora più forti. Ma, nel frattempo, a essi si affianca un mondo virtuale in cui la tecnologia si fa sempre più sofisticata. Una tecnologia che ha permesso un meeting tra circa 870 partecipanti a confrontarsi su temi come leadership, neuromarketing e benessere post Covid.

Quest’anno il Global Meeting Industry Day ha celebrato la sua classica ‘maratona’ degli eventi annuale in un modo diverso, forse più intenso, come ha spiegato il giornalista Stefano Ferrinell’introdurre il primo GMID virtuale con circa 870 partecipanti collegati sulla piattaforma Zoom e in diretta Facebook. 

Enrico Jesu, presidente MPI Italia ChapterLorenzo Pignatti, presidente ADMEISalvatore Sagone, presidente Club degli Eventi e della Live CommunicationAlessandra Albarelli,presidente Federcongressi&eventiJessica Alessi, ceo Secretary.it Daniela Oddo, presidente Site Italy hanno celebrato l’importante ricorrenza in una meeting room virtuale i professionisti internazionali. Al virtual event hanno partecipato ospiti d’eccezione: Maurizia Cacciatori, pallavolista, coach e formatrice aziendale, Diego Parassole, comico di Zelig e formatore, e il Dott. Flavio Di Gregorio, medico, selezionatore di alimenti ed ideatore della Cucina Conoscitiva. 

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La diretta è stata realizzata grazie al supporto tecnico di HoloMent, una piattaforma che permette sia l’utilizzo della tecnologia sia il booking degli speaker per eventi on line. Ed è proprio da qui che si è voluti partire cercando di capire come queste tecnologie cambieranno la meeting industry dopo il Covid19. “Anche prima dell’arrivo del Coronavirus, c’era, nel mondo degli eventi, un grande interesse nei confronti delle videoconferenze per una serie di oggettivi vantaggi sia economici, che di riduzione di sprechi eccetera - spiega Gionata Poggi, co-founder HoloMent-. Io non credo che in futuro gli eventi fisici spariranno, perché ritrovarsi insieme è troppo importante, la gente ha bisogno del contatto fisico. Certamente, però, in queste fasi di allentamento del lockdown il virtuale è di grande aiuto. Poi, probabilmente, si creerà un matching tra eventi ibridi e live. E ci saranno eventi locali con collegamenti con comunità in altre parti del mondo. Il virtuale non sostituirà gli eventi dal vivo, anzi, credo che, dopo questa lunga fase di transizione, ce ne saranno anche di più”. 

L’intervento di Maurizia Cacciatori, leggenda della pallavolo, si è concentrato sul concetto di leadership: “E’ vero, si sono svuotate le aziende ma solo tecnicamente, non umanamente. E’ nei momenti di difficoltà che si vedono le persone con un dna ‘giusto’. Questa esperienza può darci l’opportunità di allenarci a conoscere meglio il mondo, la squadra, il proprio team. Condividere e cooperare può rendere un’azienda molto più performante. Bisogna allenare le soft skills. E i leader devono saper ascoltare, oltre che sentire. Non importa cercare consensi a tutti i costi: il vero leader vuole essere un punto di riferimento, cerca di creare una squadra coesa”. 

Per quanto riguarda, invece, gli eventi sportivi, sullo scenario futuro Cacciatori ha pochi dubbi: “Finché l’emergenza non si sarà del tutto placata e il virus debellato, ritengo sia impossibile giocare a pallavolo. Allenarsi, sì. Ma stare in partita non è fattibile”. 

In un momento come questo, in cui molti soffrono il lockdown al punto da star male o avere crisi di nervi, rabbia o pianto, la comicità e il senso dell’umorismo possono tornare utili? Ne ha parlato Diego Parassole che, oltre a essere un celebre comico, è esperto di neuromarketing. “Apprezzo l’umorismo di chi sdrammatizza su ciò che stiamo vivendo, ovviamente con il dovuto rispetto per chi viene colpito in prima persona. L’umorismo aiuta a superare dei piccoli blocchi, bisogna essere anche un po’ autoironici. E poi, alza le difese immunitarie! Battute a parte, mi si chiede da esperto di neuromarketing se le persone avranno di nuovo voglia di fare e di comprare. Faccio una premessa: il neuromarketing è quella scienza che non serve per manipolare il consumatore, ma per capire i suoi comportamenti di consumo e i suoi desideri. Secondo me molto presto le persone torneranno ad aver voglia di essere ‘consumatori’. Tuttavia, ci sono due riflessioni di cui tenere conto: da una parte, la paura e lo stress bloccano il desiderio di ‘fare’, uscire, comprare. Dall’altra ci saranno, per alcuni, oggettive difficoltà economiche. Forse useremo di più web e webinar, ma credo resti un profondo bisogno di relazione con le persone. Quando ci sarà un vaccino, avremo voglia di andare nei teatri, nei locali, a cena! Abbiamo bisogno di un contatto diretto. Penso che il mondo degli eventi ripartirà con la voglia di incontrarsi di persona e di fare pr guardandosi negli occhi”. 

Come rapportarsi coi clienti in questo momento? “Ha senso stare vicini ai clienti con cui si lavorava prima per mantenere una relazione di fiducia e sostenerli, se si può. Io, ad esempio, ho fatto delle piccole pillole ironiche per clienti che hanno dovuto rimandare i loro eventi. Bisogna cercare di capire quali siano le necessità dei clienti, anche se non in una logica immediata di vendita. La mia sensazione è che in questo periodo si debba stare vicino ai clienti che già si hanno e attirarne di nuovi facendo nuove proposte che possano servire alla ripartenza”. 

Infine, il Dottor Flavio De Gregorio ha sottolineato come stia cambiando il rapporto con il cibo e con l’alimentazione durante questo lockdown.L’homo pre-covid era un uomo influenzato spesso da logiche di spreco, con una vita sregolata spesso a causa di motivi di lavoro: aperitivi con alcolici, cibi grassi e salati, bibite a volontà… Il frigorifero era spesso vuoto e l’attività fisica svolta in maniera discontinua. Poi è arrivata la ‘bomba’ Covid a farci rallentare. Cosa è successo? La nostra dieta è diventata più regolare, scandita da giornate passate a casa. Molti hanno iniziato o ripreso a cucinare, a fare scorta per la spesa, a informarsi sul cibo. Siamo consci che l’inattività può farci diventare tutti obesi. Credo che l’esperienza del Covid lascerà traccia nel food. Anche la ristorazione dovrà cambiare, non saranno più permessi posti di ristorazione spicciola, perché il cliente vorrà sapere cosa e come sta mangiando. Dovremo imparare a gestire meglio la nostra salute. Sarà l’era degli alimenti di qualità e genuini. O, almeno, me lo auguro”.

Al termine della tavola rotonda Stefano Ferri ha chiamato all’appello il bartender Fabio Milani, direttore della European Bartender School Rome & Milan. per il brindisi con il GMIDrink: il bartender ha spiegato come prepararsi il cocktail in vista del record. 

Carina Bauer, ceo IMEX Group, ha introdotto i partecipanti al #GMIDGoesvirtual, l’esperimento virtuale per raggiungere il Guinness World Record del più grande evento digitale della storia. Il brindisi e la foto collettiva sono stati momenti per sentirsi tutti parte di una grande rinascita.

Serena Roberti