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Un Convention bureau a Roma? Unindustria promuove il dibattito e spinge sul Mice

I player del settore si sono incontrati a Roma per discutere la necessità di dotare la Capitale di un ente dedicato alla promozione della destinazione come meta di eventi Mice. Stefano Fiori (Unindustria): “Roma è al 17esimo posto al mondo, dobbiamo assolutamente scalare la vetta”.

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'Il Convention bureau a Roma: il perché di una scelta': è questo il titolo di un incontro promosso dai principali player del turismo congressuale – alcuni di caratura internazionale e soci di Unindustria - che si è svolto venerdì 10 giugno al Palazzo dei Congressi di Roma nell’ambito di Unirete, l’evento b2b organizzato da Unindustria e dedicato allo sviluppo del business network dei propri soci. 

L’incontro è stato l’occasione per rilanciare la proposta di dotare Roma e il Lazio di un Convention bureau, cioè un organismo dedicato alla promozione della città e della regione come meta congressuale e al supporto agli eventi stessi.

Ad aprire i lavori Stefano Fiori (FOTO), presidente della Sezione Turismo e Tempo Libero di Unindustria. Tra i relatori: Christoph Tessmar (direttore Convention bureau di Barcellona), Nata Nambatingué (executive manager della Società europea di cardiologia), Giovanni Bastianelli (direttore esecutivo di Enit) e Massimiliano Smeriglio (vice presidente della Regione Lazio). 

A introdurre e coordinare, il direttore del master in Tourism management della Luiss Matteo Caroli, al quale sono state affidate anche le conclusioni. Tessmar, dal canto suo, ha portato l’esempio del Convention bureau di una metropoli come Barcellona, per certi versi simile a Roma, che posiziona la città catalana terza al mondo. 

Nambatingué ha posto l’accento, invece, sul congresso europeo di Cardiologia, che si terrà a Roma ad agosto: l'appuntamento porterà nella Capitale 35mila delegati da 144 Paesi, per un totale di oltre 60mila unità di presenze e un indotto sulla città in 5 giorni di congresso pari ad almeno 160 milioni di euro.

Per Fiori, “Tutti insieme abbiamo l'obiettivo di dare alla città un Convention bureau che funzioni. Il turismo può far crescere i territori e la qualità della vita dei residenti: il turismo congressuale porta benessere e occupazione, ha capacità di spesa superiore alla media, porta cultura. 
Roma è soltanto al 17esimo posto al mondo, siamo superati da Copenaghen e Lisbona: la nostra città ora è anche più raggiungibile, penso per esempio ai collegamenti con la Cina, siamo lo scalo europeo che ne ha di più. Dobbiamo assolutamente risalire la vetta, tra l'altro il Convention bureau potrebbe essere autofinanziato dalla tassa di soggiorno”.

Anche le istituzioni si sono mostrate attente: Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della la Regione Lazio, ha posto l’accento sul fatto che l’ente, nella sua programmazione regionale dedicata al turismo, punti con uno dei suoi cluster al turismo congressuale. 

Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo Enit, ha ricordato che, dopo una pausa dovuta al processo di riorganizzazione interna, si è riaperto il Tavolo di coordinamento del Turismo congressuale.