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Bea Italia 2025. "Il rispetto è un impegno, non un’opzione", l’appello di Elisa Noaro (Reale Mutua Assicurazioni) per un futuro più consapevole negli eventi live
Nel mondo degli eventi live, un concetto ritorna con forza e diventa chiave di lettura per l’intero settore: il rispetto, tema che ha contraddistinto la Live Communication Week 2025 che si è distinta per il concept Live! With Respect.
Non uno slogan vuoto, ma un valore strutturale che, secondo Elisa Noaro, Responsabile Trade Marketing ed Eventi di Reale Mutua Assicurazioni e Presidente della giuria di aziende del BEA – Best Event Awards, “dovrebbe guidare ogni relazione professionale e ogni progetto creativo”.
Un settore, quello degli eventi, che chiede riconoscimento e che, allo stesso tempo, sta ridefinendo il proprio perimetro attraverso nuove modalità di lavoro e nuove sensibilità.
Per Noaro, il rispetto è innanzitutto una impostazione mentale: “Nel lavoro, significa mettere le persone davvero al centro. Non è una frase fatta: vuol dire ascoltarle, capire le loro peculiarità, renderle protagoniste di ciò che costruiscono.”
Lo stesso principio si riflette nella sfera personale: “Per me il rispetto è una parola chiave nella vita di tutti i giorni e nell’educazione dei miei figli: ascolto, empatia, capacità di vedere le cose anche dal punto di vista dell’altro.”
E assume un ruolo decisivo anche per l’azienda da cui proviene, Reale Mutua: “La mutualità è rispetto nelle sue forme più concrete: vicinanza ai territori, valore delle comunità, attenzione alle specificità di persone e situazioni.”
Noaro precisa: “Rispetto significa dare brief chiari, rispettare i tempi, riconoscere il giusto valore economico del lavoro. È così che costruisci rapporti di fiducia veri.”
Alla base, una parola che ricorre spesso nel suo discorso: ascolto reciproco. “L’ascolto non è un esercizio passivo. È la capacità di trovare soluzioni sostenibili e di lavorare insieme per creare esperienze che abbiano senso, non solo che seguano la moda del momento.”
Secondo Noaro, gli eventi vincitori dei BEA 2024 hanno incarnato il rispetto soprattutto nel modo di mettere le persone al centro dell’esperienza. “L’immersività non è tecnologia fine a sé stessa: è quando un partecipante si sente parte della storia che stai raccontando. È lì che nasce il rispetto per il pubblico.”
Un rispetto che passa anche dai dettagli: “Quando ogni elemento è curato, anche il più piccolo, si percepisce immediatamente. E quello è un gesto di rispetto verso chi partecipa e verso chi lavora al progetto.”
La giuria BEA valuta i progetti in base a due criteri capisaldi: creatività e spettacolarità. “La creatività vera è quella che rimane autentica, non quella che copia trend. La spettacolarità, invece, non è necessariamente effetti pirotecnici: è rendere memorabile anche una cosa semplice.”
L’industria degli eventi vive un’accelerazione tecnologica senza precedenti, spesso guidata dall’Intelligenza Artificiale. Ma Noaro invita alla lucidità: “L’AI è uno strumento straordinario, ma non potrà sostituire quell’intuizione creativa che nasce solo dalle persone. Il futuro è nella collaborazione tra intelligenza umana e tecnologia.”
Parallelamente cresce la personalizzazione, che si afferma come tendenza dominante: “Oggi un evento deve parlare la lingua del brand e del suo pubblico. La tecnologia ci aiuta a creare esperienze sempre più su misura.”
Sul tema della sostenibilità, Noaro è netta: “Non è più qualcosa da comunicare per fare bella figura. È una condizione di partenza. Se un progetto non è sostenibile, semplicemente non è ammissibile.”
Nonostante gli eventi coinvolgano meno persone rispetto a una campagna media, il loro valore è altissimo. “L’evento è un luogo magico, un’esperienza fisica che resta nella memoria. Le relazioni che si attivano live non hanno prezzo, sono uniche.”
Noaro sintetizza ciò che oggi fa davvero la differenza: “Personalizzazione, Immersività, Spettacolarizzazione. Sono le tre parole su cui costruire gli eventi del futuro.”
E lascia un invito che suona come una missione per tutto il settore: “La creatività è contagiosa, diceva Einstein. Trasmettiamola. Contaminiamo le persone con idee belle. È il miglior modo per far crescere l’industria degli eventi.”

