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BEA World Festival 2025. Dai 5.000 Droni usati per il Grand Egyptian Museum al futuro della event Industry in Africa: Hamed Arafa (HiLights) rilancia l'Egitto e indica la prossima grande frontiera
L'apertura del Grand Egyptian Museum al Cairo è stata molto più di un semplice taglio del nastro; è stata un'epica celebrazione culturale e tecnica, un evento mediatico che ha catalizzato l'attenzione di un miliardo di spettatori globali. Al BEA World 2025, la sessione "27Minutes by 27Names: Hamed Arafa on Creating the Eighth Wonder of the World" ha portato sul palco Hamed Arafa, Fondatore e Presidente di HiLights Group, per un dialogo illuminante con l'intervistatore Patrick Roubroeks, Direttore Fondatore di XSAGA.
Il panel ha fornito uno sguardo "dietro le quinte" sulla maestria tecnica e sulla visione su larga scala che ha trasformato un'apertura museale in un monumento moderno.
Il GEM si presenta come il più grande museo al mondo dedicato a una singola civiltà, con oltre 100.000 reperti, molti dei quali mai esposti prima. Le sue dimensioni sono sbalorditive: l'edificio copre una superficie pari a 72 campi da calcio e ha l'ambizione di attrarre 7 milioni di visitatori all'anno.
Ma l'evento inaugurale, intitolato "The History of the Future", ha richiesto un'orchestrazione ancora più imponente. Hamed Arafa ha snocciolato cifre da mega-produzione:
- Persone al lavoro: Oltre 4.000 professionisti solo sul sito, tra broadcaster, tecnici del suono, stage manager, ballerini, coreografi e l'orchestra. HiLights Group, con le sue 1.000 persone tra Egitto, Dubai e Riyadh, ha coordinato un team internazionale di specialisti.
- Location multiple: Lo show non si è limitato al museo, ma ha incorporato riprese pre-registrate da siti storici in tutto l'Egitto — da Assuan a Luxor, fino ad Abu Simbel — per tessere la storia dell'intera civiltà.
- Musica globale: La prima parte dello show, "Egypt by the World", ha visto un'unica "Sinfonia dell'Opera del Museo dell'Egitto" eseguita in contemporanea da orchestre di Tokyo, Parigi, Rio de Janeiro e New York, con 98 musicisti internazionali e il resto egiziani.
L'approccio di Arafa, come sottolineato da Roubroeks, è stato quello di un "maestro tecnico" che mette la tecnologia al servizio della narrazione, non viceversa. "Prima abbiamo fatto la storia, e poi abbiamo fatto la tecnica", ha chiarito Arafa. L'obiettivo primario era che il museo fosse l'eroe.
La sfida più grande? Collegare il GEM alle Piramidi, distanti 2,5 chilometri, senza compromessi sulla qualità tecnica e sulla sensibilità del patrimonio culturale. Le soluzioni high-tech utilizzate sono state:
- Luce e simbolismo: Sono stati impiegati tre droni luminosi per rappresentare le tre stelle della cintura di Orione, allineate sopra le Piramidi.
- Laser e architettura: Sono stati utilizzati tre laser da 500 watt — tra i più potenti al mondo — per creare un triangolo geometrico che simboleggiasse il legame architettonico tra le Piramidi e il design del museo. L'uso di laser così potenti non era per uno "show", ma per "portare il messaggio" e rendere visibile il concetto architettonico.
- Immagini e droni: L'evento ha utilizzato 1.500 metri di LED e 16.000 m² di video mapping. Inoltre, sono stati impiegati un totale di 5.000 droni luce in diverse scene, distribuite per formare immagini come la maschera di Tutankhamon.
- Difficoltà tecniche: Lavorare su un'area così vasta ha richiesto l'uso di tecnologia wireless ad altissima precisioneper garantire zero ritardi, in particolare per la sincronizzazione del codice temporale con l'orchestra e tutti gli altri elementi.
Il ruolo geopolitico e la nuova frontiera africana
Il panel ha toccato anche il ruolo simbolico e politico dell'evento, posticipato al 2025 anche a causa di instabilità regionali. "Abbiamo usato uno slogan: 'La civiltà è costruita solo per la pace'", ha rivelato Arafa, sottolineando che l'Egitto intende giocare un ruolo di leadership.
Roubroeks ha interrogato Arafa anche sulle critiche, che definivano il GEM un "parco divertimenti" o un mero "oggetto di prestigio". Arafa ha ribadito la sensibilità e la meticolosità del lavoro, con innumerevoli sessioni informative per le 4.000 persone coinvolte sull'importanza di trattare il patrimonio archeologico. Ha anche menzionato il nuovo Sphinx Airport, a 10 minuti dal museo, come motore economico, invitando i visitatori a prolungare la loro permanenza a una "settimana"per godere appieno delle ricchezze del Cairo.
In chiusura, Hamed Arafa ha individuato la sua prossima sfida e la prossima grande frontiera del mercato degli eventi: non l'Est, ma l'Africa. Paesi come Nigeria, Ghana e Kenya, dove HiLights sta già realizzando eventi legati all'economia e agli investimenti, rappresentano il "prossimo mercato di crescita".
Lorenzo Rocca

