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BEA Italia 2025. Nasce 'Unbarrier-To move everyone', il progetto che abbatte le barriere nel settore Ho.Re.Ca
L'accessibilità non è un optional, ma un imperativo etico e commerciale. Questo il messaggio centrale lanciato da Unbarrier – to move everyone, il nuovo progetto di inclusione sociale rivolto al settore Ho.Re.Ca., nato nel contesto del BEA Italia e presentato durante l'edizione 2025.
Introdotto da Salvatore Sagone, Presidente ADC Group, il talk ha visto la partecipazione degli organizzatori del progetto: Antonio Ferrara, Ceo & Founder Just People, Alessia Tousco, Managing Director Production Hub & Founder YAM112003 e Arianna Talamona De&i Project Leader YAM112003.
L'urgenza di un intervento è supportata da dati che non lasciano spazio a interpretazioni. Come sottolineato da Arianna Talamona, le persone con disabilità rappresentano il 27% della popolazione europea. E in Italia? La situazione è critica. Talamona cita un dato Istat del 2019, riportato dal Corriere della Sera, secondo cui a Milano "nove punti vendita su dieci non risultano accessibili a persone con disabilità". Una realtà, assicura la speaker, ancora attuale nel 2025.
Le barriere non sono solo un problema per chi usa la carrozzina, ma anche per anziani, genitori con passeggini, o chiunque abbia una disabilità temporanea. "Una rampa aiuta tantissime persone diverse," ribadisce Talamona.
Unbarrier nasce per colmare questo divario, portando l'inclusione dalla teoria alla pratica. Alessia Tousco definisce l’iniziativa come un “movimento sociale” per l'abbattimento delle barriere fisiche, sociali e culturali.
Il cuore del progetto è il "Kit di Accessibilità", che le aziende sponsor acquistano e regalano ai propri clienti esercenti. Il kit non si limita alla rampa mobile, simbolo del progetto, ma include:
- Menu accessibili per persone cieche o sorde, garantendo autonomia nell'ordine.
- Arredi accessibili.
- Formazione dedicata al personale.
Antonio Ferrara ha presentato i vantaggi:
- Le aziende percepite come più inclusive registrano una crescita dei ricavi superiore al 21%.
- Il 58% dei consumatori sceglie o boicotta un brand in base al suo impegno sociale.
- Il 61% dei lavoratori valuta l'inclusione come criterio importante per la scelta del datore di lavoro.
Ma i benefici si estendono soprattutto ai locali:
- Aumento del fatturato: un locale accessibile può registrare un aumento del fatturato stimato nel 20% annuo, grazie all'ampliamento della clientela.
- Fidelizzazione: l'86% delle persone con disabilità, insieme a familiari e amici, tende a ritornare nei locali che offrono buona accessibilità.
- Reputazione e visibilità: riconoscimento come locale accessibile grazie al "bollino Unbarrier" e amplificazione comunicativa.
Il progetto parte ora a Milano, ma l'obiettivo dichiarato da Alessia Tousco è ambizioso: "allargare in tutta Italia."
Antonio Ferrara ha specificato che Unbarrier si occupa di identificare i locali, effettuare sopralluoghi, gestire le pratiche comunali, la produzione dei materiali e il monitoraggio delle attività, fornendo un supporto completo.
Salvatore Sagone ha concluso ribadendo come Unbarrier sia "un esempio virtuoso di come la responsabilità sociale possa generare valore reale unendo imprese diverse in un obiettivo comune."
Lorenzo Rocca

