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Lucchi: per le aziende comunicare è un dovere
Nella seconda parte del suo intervento, Lucchi concentra l’attenzione sul tema della comunicazione e in particolare sull’aspetto del rapporto tra azienda e consumatore che, a suo dire, è stato trascurato troppo a lungo, contribuendo a causare lo stato di insoddisfazione degli italiani. Negli ultimi 25 anni, ha spiegato Lucchi, il mondo è profondamente cambiato, assistendo a una rivoluzione che non ha precedenti, una vera e propria ‘rivoluzione culturale’. Se all’inizio degli anni ’80 solo il 15-16% degli italiani possedeva un diploma di istruzione superiore, oggi questa percentuale è salita al 33% e nel 2020 sarà circa il 75%. Quali le conseguenze sul mondo della comunicazione? Le persone colte e consapevoli non accettano più di farsi ingannare dalle aziende, vogliono stabilire con esse un rapporto orizzontale, paritario e pretendono la verità. La strategia vincente in questo contesto è, secondo Lucchi, quella del ‘Win Win’, applicata ad esempio da Mediolanum per affrontare la crisi degli ultimi mesi. A differenza degli altri istituti, la banca presieduta da Ennio Doris non si è limitata a esprimere ai clienti il proprio dispiacere per la situazione negativa ma ha mandato loro una lettera comunicando l’intenzione di farsi carico delle perdite da loro subite. Per Lucchi questo è il ‘vincere insieme’, l’unico modo che le aziende hanno oggi per creare davvero fidelizzazione. Le aziende, ha concluso l’ad, oggi non solo possono ma devono comunicare, perché i consumatori lo pretendono: “Chi non comunica è morto. Tagliare i budget significa essere nell’anticamera della morte”.
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