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L''expat’ Marco Venturelli con Publicis Conseil porta a Parigi 3 Grand Prix e 15 leoni. Successo possibile grazie ai clienti che credono nella creatività per risolvere i problemi reali delle persone. È da questo approccio che l’Italia deve ripartire?

Il Festival Internazionale della Creatività 2025 si conclude con un'ottima performance delle realtà guidate dal Global CEO e CCO di Leo, e CEO e CCO Publicis Conseil, Paris. La campagna “AXA - Three Words” ottiene tre massimi riconoscimenti di categoria. Un successo storico per la Francia alla sua prima vittoria del Titanium Grand Prix. Diverse le progettualità premiate, tutte accomunate da un approccio ideativo capace di generare impatti concreti sul business e sulla società. Ad ADVexpress, Venturelli evidenzia come la creatività non debba più limitarsi alla comunicazione, ma diventare strumento di trasformazione attraverso idee innovative. L’Italia si conferma in difficoltà. Il manager invita a rimettere al centro i talenti e il coraggio di innovare, soprattutto in un contesto in cui la standardizzazione dovuta all'AI rischia di soffocare la differenziazione creativa.

Da Cannes – Si è chiusa oggi la 72esima edizione del Festival Internazionale della Creatività di Cannes. Nonostante il magro bottino di mettalli per l'Italia, a prendersi parte della scena è stato un italiano d’adozione francese: Marco Venturelli, Global CEO e CCO di Leo, e CEO e CCO Publicis Conseil, Paris, che ha collezionato ben 18 premi, tra cui tre Grand Prix in alcune tra le categorie più prestigiose del festival (Titanium, Direct e Creative Business Transformation), tutti per la campagna “AXA - Three Words”. E per la prima volta la Francia conquista il Titanium, categoria da sempre considerata il vertice assoluto per l’innovazione creativa.

Questi i 18 trofei (Grand Prix e Leoni) vinti da Publicis Conseil Paris che è anche AGENCY OF THE YEAR:

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"Il Titanium è il premio più ambito per un creativo", spiega ad ADVexpress Venturelli. "Nasce per celebrare quei lavori che vanno oltre le categorie tradizionali, che cambiano le regole del gioco". Proprio come la campagna di AXA, che non si è limitata a uno storytelling pubblicitario, ma ha modificato una clausola reale di un contratto assicurativo, portando un concreto beneficio alle donne vittima di violenza domestica (leggi news), e dando un segnale/riconferma forte alla industry della comunicazione: la creatività può impattare concretamente sulla vita delle persone e sul business.

“Non è più solo forma, ma sostanza”, sottolinea il manager. “Le nostre idee devono essere strumenti per risolvere problemi reali. Questo è il futuro della pubblicità: essere rilevanti, utili, e trasformativi”.

 

 

Non solo AXA: Renault, Orange e un nuovo modo di comunicare

Tra i premiati anche progetti realizzati per Renault e Orange, marchi con cui Venturelli collabora da anni. Con Renault è stato presentato il progetto “UN.patent”, un sistema di brevetti condivisi per la sicurezza dei veicoli elettrici. Con Orange, invece, è stato creato “Safer Phone”, uno smartphone ricondizionato pensato per la sicurezza dei più giovani, nato da un’intuizione forte raccolta in focus group attraverso la frase di una madre: "Dovevo dare uno smartphone ai miei figli per non farli sentire esclusi, ma mi sentivo come se gli stessi dando una pistola”. “Almeno mettiamoci la sicura, abbiamo pensato" –   specifica Venturelli, secondo cui il filo conduttore di quest’anno a Cannes è chiaro: risposte concrete a problemi reali. “Questo è il modo più interessante di fare comunicazione oggi: partire da un’idea utile, rilevante, e poi comunicarla. Non il contrario”.

 

Italia creativa, ma assente

Ma se all’estero la creatività italiana si fa sentire, la situazione in patria resta desolante. Quest’anno, l’Italia ha portato a casa, tolta Publicis, un solo Leone di bronzo (per l’impastatrice Imperia di Landor), confermando un trend negativo che dura da anni.

“È il 23° anno che vengo a Cannes, e da 23 anni vedo il palmarès italiano assottigliarsi”, dice Venturelli con amarezza. “Il problema è sistemico: mancano investimenti, visione strategica, coltivazione dei talenti e fiducia nei partner creativi da parte delle aziende. In Francia ho accesso diretto ai CEO di AXA, Renault, Orange. In Italia?”

 

Serve coraggio per agenzie e clienti

Il creativo ricorda all’industria italiana che: “Bisogna avere il coraggio di investire nelle persone, nella creatività, e nel talento umano. La trasformazione digitale sta omologando molto. Oggi ciò che fa la differenza sono le idee, le persone. E la fiducia reciproca”.

Con il lancio di Leo all’interno del gruppo Publicis, Venturelli ha una missione chiara: riportare la creatività al centro per sconfiggere l'omologazione. “Stiamo entrando nell’era dell’intelligenza artificiale generativa: emergerà solo chi saprà mettere l’umano e il pensiero strategico al centro del processo creativo”.

DR