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Giannattasio: Da maggio goviral è in Italia. Nel 2013 puntiamo a una crescita del 100%
goviral, società del gruppo AOL Advertising.com (America On Line), attiva nel settore della distribuzione online di contenuti video brandizzati, da maggio è presente anche in Italia.
Nata nel 2004 a Copenhagen, nel 2011 goviral è stata acquisita da AOL. La sempre maggiore diffusione dei dispositivi mobili ha dato un'ulteriore spinta alla diffusione dei video online. Attualmente il mobile rappresenta il 12% delle network impression ma per il futuro ci si aspetta un notevole incremento. Per quanto attiene in particolare all'Italia, i dati parlano di una continua crescita degli investimenti in rete. Nello specifico, sono stati spesi 89 milioni di euro per la pubblicità sui video online, con un aumento dell'85% sul 2011. A giugno 2011 erano 26 milioni i fruitori italiani di video sul web, contro i 28 milioni di giugno 2012. A fine anno, secondo le previsioni, gli investimenti in rete dovrebbero crescere del 12%, a fronte di una diminuzione del totale budget in comunicazione pari all'8,4%. L'Italia è quarta in Europa in termini di investimenti online, dunque lo spazio di crescita in questo settore è notevole.
Come ha spiegato ai microfoni di ADVexpressTv Georgia Giannattasio, managing director goviral Italy, il principale punto di forza di goviral consiste nel fatto che consente di pianificare i video come contenuti all’interno di una rete che conta blog, siti tematici e social network estremamente verticalizzati per raggiungere un potenziale pubblico interessato in maniera non invasiva.
"Siamo entusiasti di lanciare goviral in Italia, un paese che ha un fantastico mix sia di brand riconosciuti a livello globale sia di editori autorevoli. L'espansione internazionale e i contenuti video sono pilastri fondamentali della strategia di crescita di AOL e di goviral: l’apertura in Italia rappresenta una tappa importante di questa storia. L'Italia è una nazione avanzata sul digitale, con un’alta penetrazione della broadband e un’audience online in continua crescita: questi aspetti fondamentali consentono alla piattaforma di goviral di connettere l’audience, le aziende e gli editori in maniera nuova e interattiva", ha dichiarato Luke Aviet, Managing Director Europe del Gruppo AOL Advertising.com, nel corso dell'incontro organizzato oggi, 25 ottobre, a Milano.
Anche se è attivo in Italia soltanto da pochi mesi, go viral ha già raggiunto risultati brillanti. Come ha dichiarato Giannattasio ai nostri microfoni, sono molte le aziende che hanno usufruito del servizio, da Heineken a Volkswagen, passando per HenkeI, Eni, Volvo, Vodafone, Toyota, Hyunday, Bavaria, Prenatal. D'altra parte i contenuti video brandizzati sono la nuova frontiera della comunicazione digitale e non sorprende che le aziende e gli editori abbiano dimostrato molto interesse per le potenzialità offerte nel creare una reale interazione con l’audience. L'obiettivo è crescere del 100% nel primo anno di attività.
A differenza del modello tradizionale che raggiunge il target attraverso una targettizzazione push, la distribuzione dei contenuti video da parte di goviral è pull: è l’utente infatti che sceglie di visualizzare il video e di interagire con il brand o il prodotto attraverso una serie di funzionalità, quali ad esempio il live tweet o la condivisione del video sui social network.
Oltre al supporto creativo goviral pianifica attentamente il roll out della campagna per raggiungere il target di riferimento, posizionando i video all’interno di pagine web o social in placement strategici che incentivano l’engagement, ovvero all’interno di contenuti di interesse per l’utente che danno autorevolezza al video stesso.
Come ha affermato ancora la manager ai microfoni di ADVexpressTv, goviral offre alle aziende la possibilità di personalizzare il player con colori o cornici particolari per rafforzare l’identità del brand, di proporre una preview animata del video, di interagire con gli utenti durante o dopo la visione del video attraverso menu interattivi: sessioni di chat o live comments, survey o sondaggi, rimando al sito aziendale, altri contenuti, etc. Per quanto riguarda invece in modo specifico la creatività dei video, questo aspetto non viene gestito direttamente da goviral, che funge però da consulente dando consigli utili in merito al format da utilizzare o alla lunghezza.
Strumenti sofisticati di analisi e Key Performance Indicator (KPI) sull’interazione dell’utente permettono inoltre di valutare il reale impatto della compagna sul consumatore e il ritorno dell’investimento.
Attraverso la forza del network AOL, il contenuto video è distribuito all’interno di una rete che conta blog, siti tematici e social network in oltre 22 aree di interesse per un totale di oltre 870 milioni di utenti e 40 mila editori. In questo modo, goviral riesce a raggiungere il consumatore giusto nel modo giusto, creando un reale coinvolgimento tra gli utenti e il brand con dei tassi di interazione superiore del 400% rispetto alla media del settore. Inoltre, ogni campagna viene analizzata e valutata attraverso 80 indicatori, chiari e facili da capire. Quale l'investimento minimo per ottenere risultati efficaci? Secondo Giannattasio, la spesa deve essere minimo pari a 10.000 euro, altrimenti è molto difficile ottenere l'effetto desiderato.
Tra le campagne più interessanti sviluppate recentemente da goviral in Italia quella di Unicredit dedicata al concorso Contemporary Times. Il contest, a tema artistico, prevedeva che alcuni artisti contemporanei dipingessero dei tram: le loro opere venivano poi votate dagli utenti che potevano così eleggere il vincitore del concorso, protagonista di una mostra in una location esclusiva in via Tortona a Milano.
L'obiettivo della campagna online, come ha spiegato Giannattasio ai nostri microfoni, era promuovere l'iniziativa e convogliare gli utenti alla pagina Facebook di Unicredit dove era possibile votare il proprio artista preferito. I risultati sono stati sorprendenti: in un mese sono stati espressi ben 1.038 voti, con un click to play di quasi il 10% e una delivery del 167%. Interessante poi il fatto che il 75% degli utenti abbia visionato il video fino alla fine.
Serena Piazzi
Nata nel 2004 a Copenhagen, nel 2011 goviral è stata acquisita da AOL. La sempre maggiore diffusione dei dispositivi mobili ha dato un'ulteriore spinta alla diffusione dei video online. Attualmente il mobile rappresenta il 12% delle network impression ma per il futuro ci si aspetta un notevole incremento. Per quanto attiene in particolare all'Italia, i dati parlano di una continua crescita degli investimenti in rete. Nello specifico, sono stati spesi 89 milioni di euro per la pubblicità sui video online, con un aumento dell'85% sul 2011. A giugno 2011 erano 26 milioni i fruitori italiani di video sul web, contro i 28 milioni di giugno 2012. A fine anno, secondo le previsioni, gli investimenti in rete dovrebbero crescere del 12%, a fronte di una diminuzione del totale budget in comunicazione pari all'8,4%. L'Italia è quarta in Europa in termini di investimenti online, dunque lo spazio di crescita in questo settore è notevole.
Come ha spiegato ai microfoni di ADVexpressTv Georgia Giannattasio, managing director goviral Italy, il principale punto di forza di goviral consiste nel fatto che consente di pianificare i video come contenuti all’interno di una rete che conta blog, siti tematici e social network estremamente verticalizzati per raggiungere un potenziale pubblico interessato in maniera non invasiva.
"Siamo entusiasti di lanciare goviral in Italia, un paese che ha un fantastico mix sia di brand riconosciuti a livello globale sia di editori autorevoli. L'espansione internazionale e i contenuti video sono pilastri fondamentali della strategia di crescita di AOL e di goviral: l’apertura in Italia rappresenta una tappa importante di questa storia. L'Italia è una nazione avanzata sul digitale, con un’alta penetrazione della broadband e un’audience online in continua crescita: questi aspetti fondamentali consentono alla piattaforma di goviral di connettere l’audience, le aziende e gli editori in maniera nuova e interattiva", ha dichiarato Luke Aviet, Managing Director Europe del Gruppo AOL Advertising.com, nel corso dell'incontro organizzato oggi, 25 ottobre, a Milano.
Anche se è attivo in Italia soltanto da pochi mesi, go viral ha già raggiunto risultati brillanti. Come ha dichiarato Giannattasio ai nostri microfoni, sono molte le aziende che hanno usufruito del servizio, da Heineken a Volkswagen, passando per HenkeI, Eni, Volvo, Vodafone, Toyota, Hyunday, Bavaria, Prenatal. D'altra parte i contenuti video brandizzati sono la nuova frontiera della comunicazione digitale e non sorprende che le aziende e gli editori abbiano dimostrato molto interesse per le potenzialità offerte nel creare una reale interazione con l’audience. L'obiettivo è crescere del 100% nel primo anno di attività.
A differenza del modello tradizionale che raggiunge il target attraverso una targettizzazione push, la distribuzione dei contenuti video da parte di goviral è pull: è l’utente infatti che sceglie di visualizzare il video e di interagire con il brand o il prodotto attraverso una serie di funzionalità, quali ad esempio il live tweet o la condivisione del video sui social network.
Oltre al supporto creativo goviral pianifica attentamente il roll out della campagna per raggiungere il target di riferimento, posizionando i video all’interno di pagine web o social in placement strategici che incentivano l’engagement, ovvero all’interno di contenuti di interesse per l’utente che danno autorevolezza al video stesso.
Come ha affermato ancora la manager ai microfoni di ADVexpressTv, goviral offre alle aziende la possibilità di personalizzare il player con colori o cornici particolari per rafforzare l’identità del brand, di proporre una preview animata del video, di interagire con gli utenti durante o dopo la visione del video attraverso menu interattivi: sessioni di chat o live comments, survey o sondaggi, rimando al sito aziendale, altri contenuti, etc. Per quanto riguarda invece in modo specifico la creatività dei video, questo aspetto non viene gestito direttamente da goviral, che funge però da consulente dando consigli utili in merito al format da utilizzare o alla lunghezza.
Strumenti sofisticati di analisi e Key Performance Indicator (KPI) sull’interazione dell’utente permettono inoltre di valutare il reale impatto della compagna sul consumatore e il ritorno dell’investimento.
Attraverso la forza del network AOL, il contenuto video è distribuito all’interno di una rete che conta blog, siti tematici e social network in oltre 22 aree di interesse per un totale di oltre 870 milioni di utenti e 40 mila editori. In questo modo, goviral riesce a raggiungere il consumatore giusto nel modo giusto, creando un reale coinvolgimento tra gli utenti e il brand con dei tassi di interazione superiore del 400% rispetto alla media del settore. Inoltre, ogni campagna viene analizzata e valutata attraverso 80 indicatori, chiari e facili da capire. Quale l'investimento minimo per ottenere risultati efficaci? Secondo Giannattasio, la spesa deve essere minimo pari a 10.000 euro, altrimenti è molto difficile ottenere l'effetto desiderato.
Tra le campagne più interessanti sviluppate recentemente da goviral in Italia quella di Unicredit dedicata al concorso Contemporary Times. Il contest, a tema artistico, prevedeva che alcuni artisti contemporanei dipingessero dei tram: le loro opere venivano poi votate dagli utenti che potevano così eleggere il vincitore del concorso, protagonista di una mostra in una location esclusiva in via Tortona a Milano.
L'obiettivo della campagna online, come ha spiegato Giannattasio ai nostri microfoni, era promuovere l'iniziativa e convogliare gli utenti alla pagina Facebook di Unicredit dove era possibile votare il proprio artista preferito. I risultati sono stati sorprendenti: in un mese sono stati espressi ben 1.038 voti, con un click to play di quasi il 10% e una delivery del 167%. Interessante poi il fatto che il 75% degli utenti abbia visionato il video fino alla fine.
Serena Piazzi