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Brenna (Leo Burnett): apriamo a Losanna, coerenti col nuovo modello organizzativo
Il suo nuovo incarico di Global Philip Morris Account Head, va ad aggiungersi a quello analogo svolto su Fiat, alla responsabilità europea e alla gestione della sede italiana di Leo Burnett. Quattro lavori concentrati su un solo manager al quale riporteranno, in totale, circa 3000 persone. In questa lunga intervista, che per comodità di fruizione abbiamo diviso in tre parti, Giorgio Brenna mette a tacere i rumors su una sua possibile uscita e spiega il nuovo modello organizzativo che Leo Burnett sta mettendo in pratica, annunciando alcune importanti novità. Iniziamo dal modello che prevede una matrice più semplice con il coinvolgimento diretto dei top manager sui grandi clienti multinazionali.
Di qui la prima notizia, l’imminente apertura a Losanna, del nuovo quartier mondiale Leo Burnett per seguire il conto del suo più grande cliente, Philip Morris, proprio dove questo ha la sua sede mondiale. L’apertura dell’agenzia è prevista per fine marzo, e sarà composta da una settantina di persone tra le quali una task force italiana. La presenza di un manager italiano al vertice di un cliente che ha nel marchio Marlboro un’icona leggenda della storia americana ha significato una vera e propria rivoluzione culturale di cui Brenna è particolarmente orgoglioso.
L’impegno Leo Burnett su Fiat Chrysler aumenta, confermando il ruolo di main agency del gruppo, e, annuncia l’intervistato, l’agenzia verrà presto coinvolta nella gara che verrà fatta su Alfa Romeo per diventare l’agenzia internazionale di riferimento.
Abbiamo parlato anche del reparto creativo dove sono annunciati nuovi arrivi. Quanto alla soluzione interna, ricaduta su Riccardo Robiglio e Paolo Dematteis, per sostituire Sergio Rodriguez ed Enrico Dorizza la risposta è la seguente: il livello creativo dell’agenzia era già elevato, era quindi inutile andare a cercare fuori dove, per altro, il panorama non offre una grande scelta.
Dematteis e Robiglio hanno due personalità assolutamente complementari e, afferma Brenna, funzioneranno di sicuro. Sul fronte della remunerazione invito ai colleghi per una maggiore deontologia professionale.<
Di qui la prima notizia, l’imminente apertura a Losanna, del nuovo quartier mondiale Leo Burnett per seguire il conto del suo più grande cliente, Philip Morris, proprio dove questo ha la sua sede mondiale. L’apertura dell’agenzia è prevista per fine marzo, e sarà composta da una settantina di persone tra le quali una task force italiana. La presenza di un manager italiano al vertice di un cliente che ha nel marchio Marlboro un’icona leggenda della storia americana ha significato una vera e propria rivoluzione culturale di cui Brenna è particolarmente orgoglioso.
L’impegno Leo Burnett su Fiat Chrysler aumenta, confermando il ruolo di main agency del gruppo, e, annuncia l’intervistato, l’agenzia verrà presto coinvolta nella gara che verrà fatta su Alfa Romeo per diventare l’agenzia internazionale di riferimento.
Abbiamo parlato anche del reparto creativo dove sono annunciati nuovi arrivi. Quanto alla soluzione interna, ricaduta su Riccardo Robiglio e Paolo Dematteis, per sostituire Sergio Rodriguez ed Enrico Dorizza la risposta è la seguente: il livello creativo dell’agenzia era già elevato, era quindi inutile andare a cercare fuori dove, per altro, il panorama non offre una grande scelta.
Dematteis e Robiglio hanno due personalità assolutamente complementari e, afferma Brenna, funzioneranno di sicuro. Sul fronte della remunerazione invito ai colleghi per una maggiore deontologia professionale.<