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NC Awards 2018/6. Il ruolo della creatività nell’era dell’omnicanalità e dei big data

Continua l'inchiesta che abbiamo avviato in occasione della riunione plenaria della giuria del Premio di ADC Group, intervistando i creativi che hanno presentato live le proprie campagne in concorso, perché ci illustrassero il loro punto di vista relativamente al ruolo della creatività nell’era dell’omnicanalità e dei big data. Oggi ai microfoni di ADVexpress Tv: Lorenzo Castelnuovo (Early Morning), Antonio Bruno (Gruppo Roncaglia), Michele Cornetto (Tembo), Giovanna Fadda (Seri Jakala).

Il ruolo della creatività nell’era dell’omnicanalità e dei big data. Lo abbiamo chiesto ai creativi che hanno presentato le proprie campagne live di fronte alla giuria degli NC Awards, riunita in sessione plenaria il 26 marzo al Blue Note di Milano per decretare i vincitori dell'edizione 2018 del Premio ideato e promosso da ADC Group, che comprende anche i concorsi Brand for Entertainment e Loyalty Awards.

Guarda il video dei lavori della giuria.

Ad arricchire la sesta puntata della nostra inchiesta i commenti di:

Lorenzo Castelnuovo, amministratore delegato Early Morning, che spiega: "La creatività gioca un ruolo sicuramente importante. Quello che è cambiato è che avendo a disposizione una serie amplissima di mezzi di comunicazione e di touchpoint la creatività deve essere guidata dalla conoscenza dell’impatto di questi canali sul target finale. Rispetto al passato, in cui c’erano pochi mezzi e la scelta era un po’ obbligata, oggi è importante sapere in una fase iniziale su quale media il target si informa e la creatività si adatta anche al media."

 

Per il Loyalty & Promotion Manager del Gruppo RoncagliaAntonio Bruno,: "In un’epoca di big data la creatività ha l’onere e l’onore di tradurre dal punto di vista visivo o attrraverso uno storytelling mesi di ricerca e di analisi di un database e di un comportamento che il mercato rileva da parte del consumatore".

Michele Cornetto, amministratore delegato e direttore creativo Tembo, ci spiega invece che: "Il punto di vista dell’agenzia è fortemente centrato sui valori di marca e sull’idea che è in grado di fare la differenza anche nell’era dell’omnicanalità e dei big data. Si parla sempre più di creatività data driven ed è di fondamentale importanza riuscire a leggere il dato. C’è però a mio avviso un po’ di febbre da big data: l’importante è la qualità del dato e cercare all’interno della lettura degli insight di trovare la metrica giusta ed essere creativi nella misura in cui la centralità la si riferisce comunque all’idea". 

 

 

A chiudere la carrellata di opinioni dei creativi protagonisti della puntata odierna della nostra indagine, Giovanna Faddaclient director Seri Jakala. Per la manager:  "La creatività svolge un ruolo fondamentale anche nell’attuale epoca dei big data perché è uno strumento che serve per accorciare la distanza con il cliente e potere maggiormente ingaggiarlo nel fornire dati sempre più puntuali sul suo profilo di consumo. Quindi con uno strumento creativo forte ed efficace che rende il cliente in sintonia  e che lo emozioni, egli può essere più vicino all’azienda e avere più propensione a raccontare qualcosa di sé di maggiormente interessante per l’azienda che possa poi utilizzare questi dati per potere offrire servizi e prodotti sempre più in linea con le esigenze del consumatore".