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Sassoli (UPA): 2016 a +3,14% nonostante la Brexit. Tax Credit e Libro Bianco sul Programmatic
La Brexit non impatterà negativamente sulle stime Upa del mercato pubblicitario italiano nel 2016, che chiuderà a +3,14% come affermato questa mattina da Lorenzo Sassoli de Bianchi ,presidente dell'Associazione che riunisce 500 tra le principali aziende investitrici del mercato, nella consueta conferenza con la stampa che anticipa l'Assemblea del pomeriggio al Piccolo Teatro Strehler di Milano.
"3,14 come il Pi greco, mi sembra un buon numero" ha commentato Sassoli, che ha fornito una visione leggermente più ottimistica del +3% dichiarato fino alla scorsa settimana. Tra i settori trainanti l'alimentare, la GDO e le tlc. Mentre rallenta l'Automotive dopo due anni molto positivi e si affaccia l'e-commerce, i cui operatori agiscono secondo questo principio: ' opera online, investi offline'.
Positivo l'andamento della tv, che raccoglie poco meno del 50% della raccolta pubblicitaria complessiva, così come quello della radio che si sta integrando con il piccolo schermo e prosegue la crescita iniziata l'anno scorso, mentre sul fronte digitale corrono search e social. Per la stampa è prevista una stabilizzazione entro la fine dell'anno.
Parlando del Programmatic, Sassoli lo definisce sia un'insidia che un'opportunità e sottolinea che questa modalità di pianificazione necessita di maggior trasparenza e regole condivise. Per questo l'UPA proporrà la creazione di un Libro Bianco sul digitale che sia una guida per tutto il sistema relativamente al Programmatic. L'associazione a settembre chiederà a centri media e mezzi di sedersi a un tavolo, insieme alle aziende investitrici, per definire in team 'regole reali per trattare spazi virtuali'.
L'UPA inoltre chiederà al Governo 100 milioni di tax credit sugli investimenti incrementali sulla stampa per aiutarne lo sviluppo e 400 milioni di euro complessivi per l'intero comparto della comunicazione perché “ciò raddoppierebbe l’attuale propensione al consumo”. “La stampa è garanzia di democrazia. Il giornalismo professionale non potrà essere sostituito dal citizen journalism ma abbiamo bisogno di alta professionalità e di sostegno all'editoria”. Il Presidente dell'UPA ha inoltre ricordato che l'Italia già beneficia del patent box che nei prossimi due anni le consentirà di avere vantaggi fiscali sugli investimenti effettuati sulle marche.
"Rispetto agli attuali trenta miliardi di incentivi alle imprese, - una massa impressionante di risorse pubbliche che non ha prodotto né investimenti né occupazione, e ha finanziato rendite di posizione e segmenti decotti - ha sottolineato Sassoli - cancellando una quarantina di leggi si potrebbero recuperare dieci miliardi e indirizzarli verso la banda larga". "La banda larga è l’asse centrale su cui far crescere i consumi - ha proseguito il Presidente dell'Associazione - attraverso l’e-commerce e le startup, che valgono circa il 4% del PIL, ci potrebbero essere 30 miliardi di ulteriori ricavi per le imprese”.
Riguardo all'Auditel, come annunciato ieri (leggi news), la società ha rinnovato il campione per la rilevazione degli ascolti e ora si concentrerà sulla costituzione del Superpanel che arriverà nelle case di altre 10mila famiglie entro fine luglio, anche se la diffusione dei al mercato avverrà a inizio 2017. Inoltre, focus sul progetto di allargamento della misurazione della fruizione televisiva ad altri device digitali e mobili e sulla tv on demand. Sassoli ha poi ricordato come per l'UPA resti prioritaria la “quotazione in Borsa di Auditel”, trattandosi di una soluzione importante per mettere a disposizione risorse per garantire investimenti in nuove ricerche e portare la società ad essere una company al passo coi tempi.
All'ADS, l'UPA ha chiesto la sospensione delle copie multiple digitali fino a quando non verrà fatta chiarezza sulla certificabilità dell'attivazione delle copie stesse. “Niente in contrario alle copie multiple digitali - ha affermato Sassoli - ma deve esserci maggior chiarezza”.
In merito alla misurazione delle audience radiofoniche l'Associazione ha dichiarato di aver apprezzato "lo sforzo compiuto dagli editori di costituire un tavolo di lavoro comune”. Tuttavia l'UPA auspica che “vengano utilizzate le tecnologie per una misurazione più precisa e puntuale delle audience radiofoniche”. “C'è un canale di comunicazione aperto e mi sembra di aver riscontrato una disponibilità da parte degli editori di percorrere una strada più tecnologica” ha commentato Sassoli.
Il manager si è espresso anche su la Rai che proprio ieri, ricordiamo, ha presentato i palinsesti autunnali (leggi news). “Non commento i palinsesti. Ma ci aspettiamo una Rai coraggiosa, che scuota le convenzioni, mescoli stili, culture che sia sperimentale. Questo è il compito del servizio pubblico, mescolare teche e e contemporaneità, la sua storia e le tendenze più contemporanee, diventando finalmente una digital media company. Una società capace di fornire un'offerta integrata, personalizzata e ubiqua in risposta alla vocazione di servizio pubblico”.
La Brexit? “Una tempesta imperfetta” secondo Sassoli, verso la quale nel mercato ci sono già in atto anticorpi, sebbene abbia determinato un aumento esponenziale dell'incertezza. “E' difficile comprenderne la magnitudo - afferma Sassoli - ma quel che è certo è che l'unica ricetta possibile, per il mercato, è quella di non cedere all'emotività, tenere i nervi ben saldi, svolgere bene il proprio lavoro, evitare di ondeggiare tra isterismi e cupezze e, per le aziende, continuare a investire sulle marche e sui prodotti, che restano ottime àncore nei confronti dell'incertezza”.
L'uscita della Gran Bretagna dall'UE potrebbe avere due ricadute positive sull'Italia, indica Sassoli. “Una maggiore flessibilità da parte dell'UE consentirebbe al Paese di avere più risorse per investire sulla digitalizzazione del Paese e sulla Banda Larga. Inoltre ritengo interessante la proposta del sindaco di Milano di portare l'Authority bancaria in Italia”.
All'origine della Brexit, analizza Sassoli, anche un problema di comunicazione: “La parola Brexit è facile, diretta e resta più impressa rispetto a 'remain'. Un bravo pubblicitario forse avrebbe potuto coniare un altro slogan ...”brain in' mettici il cervello”.
Non è mancato un bilancio, che si è rivelato molto positivo, dopo un anno di attività, di upaperlacultura.org - la piattaforma web per i progetti di sponsorizzazione culturale, lanciata l'anno scorso, che mette in contatto aziende investitrici e imprese che necessitano di sponsorship. La piattaforma si avvale oggi anche della partnership di Confindustria - Piccola Industria, con l’obiettivo di allargare il più possibile la partecipazione delle imprese alla tutela del patrimonio artistico italiano.
Interrogato dalla stampa ancora una volta sui Diritti di Negoziazione, il manager ha ricordato come non ci sia stato alcun intervento a riguardo dal punto di vista legislativo, nonostante le pressioni dell'UPA. “Oggi le nostre aziende sono consapevoli che i centri media ricevono retribuzioni dai mezzi sui quali investono, ma il tutto viene discusso con trasparenza attorno a un tavolo” ha commentato. “L'Associazione sollecita le aziende a chiedere massima trasparenza in materia e crediamo che la cosa funzioni. Per questo non insistiamo sul tema”.
Sassoli non ha voluto commentare l’Ops di Cairo per Rcs e l’Opa di Bonomi e dei soci Rcs, dichiarando semplicemente che "le concentrazioni editoriali sono inevitabili, ne vedremo altre e non solo nella carta stampata, nell'ottica dell'efficienza e dell'efficacia".
"3,14 come il Pi greco, mi sembra un buon numero" ha commentato Sassoli, che ha fornito una visione leggermente più ottimistica del +3% dichiarato fino alla scorsa settimana. Tra i settori trainanti l'alimentare, la GDO e le tlc. Mentre rallenta l'Automotive dopo due anni molto positivi e si affaccia l'e-commerce, i cui operatori agiscono secondo questo principio: ' opera online, investi offline'.
Positivo l'andamento della tv, che raccoglie poco meno del 50% della raccolta pubblicitaria complessiva, così come quello della radio che si sta integrando con il piccolo schermo e prosegue la crescita iniziata l'anno scorso, mentre sul fronte digitale corrono search e social. Per la stampa è prevista una stabilizzazione entro la fine dell'anno.
Parlando del Programmatic, Sassoli lo definisce sia un'insidia che un'opportunità e sottolinea che questa modalità di pianificazione necessita di maggior trasparenza e regole condivise. Per questo l'UPA proporrà la creazione di un Libro Bianco sul digitale che sia una guida per tutto il sistema relativamente al Programmatic. L'associazione a settembre chiederà a centri media e mezzi di sedersi a un tavolo, insieme alle aziende investitrici, per definire in team 'regole reali per trattare spazi virtuali'.
L'UPA inoltre chiederà al Governo 100 milioni di tax credit sugli investimenti incrementali sulla stampa per aiutarne lo sviluppo e 400 milioni di euro complessivi per l'intero comparto della comunicazione perché “ciò raddoppierebbe l’attuale propensione al consumo”. “La stampa è garanzia di democrazia. Il giornalismo professionale non potrà essere sostituito dal citizen journalism ma abbiamo bisogno di alta professionalità e di sostegno all'editoria”. Il Presidente dell'UPA ha inoltre ricordato che l'Italia già beneficia del patent box che nei prossimi due anni le consentirà di avere vantaggi fiscali sugli investimenti effettuati sulle marche.
"Rispetto agli attuali trenta miliardi di incentivi alle imprese, - una massa impressionante di risorse pubbliche che non ha prodotto né investimenti né occupazione, e ha finanziato rendite di posizione e segmenti decotti - ha sottolineato Sassoli - cancellando una quarantina di leggi si potrebbero recuperare dieci miliardi e indirizzarli verso la banda larga". "La banda larga è l’asse centrale su cui far crescere i consumi - ha proseguito il Presidente dell'Associazione - attraverso l’e-commerce e le startup, che valgono circa il 4% del PIL, ci potrebbero essere 30 miliardi di ulteriori ricavi per le imprese”.
Riguardo all'Auditel, come annunciato ieri (leggi news), la società ha rinnovato il campione per la rilevazione degli ascolti e ora si concentrerà sulla costituzione del Superpanel che arriverà nelle case di altre 10mila famiglie entro fine luglio, anche se la diffusione dei al mercato avverrà a inizio 2017. Inoltre, focus sul progetto di allargamento della misurazione della fruizione televisiva ad altri device digitali e mobili e sulla tv on demand. Sassoli ha poi ricordato come per l'UPA resti prioritaria la “quotazione in Borsa di Auditel”, trattandosi di una soluzione importante per mettere a disposizione risorse per garantire investimenti in nuove ricerche e portare la società ad essere una company al passo coi tempi.
All'ADS, l'UPA ha chiesto la sospensione delle copie multiple digitali fino a quando non verrà fatta chiarezza sulla certificabilità dell'attivazione delle copie stesse. “Niente in contrario alle copie multiple digitali - ha affermato Sassoli - ma deve esserci maggior chiarezza”.
In merito alla misurazione delle audience radiofoniche l'Associazione ha dichiarato di aver apprezzato "lo sforzo compiuto dagli editori di costituire un tavolo di lavoro comune”. Tuttavia l'UPA auspica che “vengano utilizzate le tecnologie per una misurazione più precisa e puntuale delle audience radiofoniche”. “C'è un canale di comunicazione aperto e mi sembra di aver riscontrato una disponibilità da parte degli editori di percorrere una strada più tecnologica” ha commentato Sassoli.
Il manager si è espresso anche su la Rai che proprio ieri, ricordiamo, ha presentato i palinsesti autunnali (leggi news). “Non commento i palinsesti. Ma ci aspettiamo una Rai coraggiosa, che scuota le convenzioni, mescoli stili, culture che sia sperimentale. Questo è il compito del servizio pubblico, mescolare teche e e contemporaneità, la sua storia e le tendenze più contemporanee, diventando finalmente una digital media company. Una società capace di fornire un'offerta integrata, personalizzata e ubiqua in risposta alla vocazione di servizio pubblico”.
La Brexit? “Una tempesta imperfetta” secondo Sassoli, verso la quale nel mercato ci sono già in atto anticorpi, sebbene abbia determinato un aumento esponenziale dell'incertezza. “E' difficile comprenderne la magnitudo - afferma Sassoli - ma quel che è certo è che l'unica ricetta possibile, per il mercato, è quella di non cedere all'emotività, tenere i nervi ben saldi, svolgere bene il proprio lavoro, evitare di ondeggiare tra isterismi e cupezze e, per le aziende, continuare a investire sulle marche e sui prodotti, che restano ottime àncore nei confronti dell'incertezza”.
L'uscita della Gran Bretagna dall'UE potrebbe avere due ricadute positive sull'Italia, indica Sassoli. “Una maggiore flessibilità da parte dell'UE consentirebbe al Paese di avere più risorse per investire sulla digitalizzazione del Paese e sulla Banda Larga. Inoltre ritengo interessante la proposta del sindaco di Milano di portare l'Authority bancaria in Italia”.
All'origine della Brexit, analizza Sassoli, anche un problema di comunicazione: “La parola Brexit è facile, diretta e resta più impressa rispetto a 'remain'. Un bravo pubblicitario forse avrebbe potuto coniare un altro slogan ...”brain in' mettici il cervello”.
Non è mancato un bilancio, che si è rivelato molto positivo, dopo un anno di attività, di upaperlacultura.org - la piattaforma web per i progetti di sponsorizzazione culturale, lanciata l'anno scorso, che mette in contatto aziende investitrici e imprese che necessitano di sponsorship. La piattaforma si avvale oggi anche della partnership di Confindustria - Piccola Industria, con l’obiettivo di allargare il più possibile la partecipazione delle imprese alla tutela del patrimonio artistico italiano.
Interrogato dalla stampa ancora una volta sui Diritti di Negoziazione, il manager ha ricordato come non ci sia stato alcun intervento a riguardo dal punto di vista legislativo, nonostante le pressioni dell'UPA. “Oggi le nostre aziende sono consapevoli che i centri media ricevono retribuzioni dai mezzi sui quali investono, ma il tutto viene discusso con trasparenza attorno a un tavolo” ha commentato. “L'Associazione sollecita le aziende a chiedere massima trasparenza in materia e crediamo che la cosa funzioni. Per questo non insistiamo sul tema”.
Sassoli non ha voluto commentare l’Ops di Cairo per Rcs e l’Opa di Bonomi e dei soci Rcs, dichiarando semplicemente che "le concentrazioni editoriali sono inevitabili, ne vedremo altre e non solo nella carta stampata, nell'ottica dell'efficienza e dell'efficacia".
Infine, riguardo all'UPA, il presidente ha ricordato che l'Associazione rappresenta circa il 90% degli investimenti pubblicitari, conta 500 associate, cresciute quest'anno con l'ingresso di alcune PMI"
Leggi su ADVexpress la notizia dell'Assemblea UPA nella quale Lorenzo Sassoli de Bianchi ha affrontato in maniera più approfondita tutti questi temi.
EC