Advertising
Cannes 2015. Catch the Power of #Now. Solo con Twitter
Nel seminar di Twitter al Festival di Cannes,il VP of data strategy Chris Moody riflette sul fatto che le attività social, twitter in testa, ormai vanno approcciate come piattaforme strategiche, non solo tattiche su singoli eventi, che possono aiutare le marche nella costruzione di valori, agendo tutti i giorni, nelle piazze sociali su temi di larga condivisione. In una sfida aperta con la tv, ormai ultimo baluardo del marketing “come una volta”.
Qui a Cannes la casa del cinguettio oggi sfodera il suo vicepresidente per le data strategies, in un seminar davvero coinvolgente ed applaudito. Trenta minuti trenta in cui Chris Moody, Nomen omen , crea un'atmosfera davvero piacevole e produttiva. Discetta delle curve di energia generate da un lampo in un milionesimo di secondo e quelle che durano tutta la giornata del grande ed altrettanto potente sole .
Con i grafici ci mostra cosa succede nella misurazione di tutta questa energia e delle sue applicazioni nel tempo. E guarda un po’, le curve dei due grafici assomigliano a quelle di diverse tipologie di tweet.
Ce ne sono di rapidissimi ed intensi, che generano reazioni e rilanci in un tempo brevissimo, soprattutto per avvenimenti singoli. Che sia la notte degli oscar, il superbowl o, appunto, un lampo casualmente catturato da un fortunato possessore di smartphone, sono tweet che prendono il pubblico per un periodo molto limitato. Ma la vera energia applicata per tempi lunghi, ed effetti altrettanto continuati, è quella del sole. Come delle attività social che toccano veramente la quotidianità e la vita della gente, come il celebre #putoutyourbats che celebra l’incidente di un famoso giocatore di cricket, piuttosto che eljuego twitero che a Panama ha costretto il governo ad occuparsi delle buche nelle strade, piuttosto che il caso #heforshe o quella #speakbeauty in appoggio alla campagna Dove dello scorso anno.Tutti casi che sono andati lunghi nel tempo, hanno coinvolto una quantità impressionante di persone ma sono rimasti nelle attività quotidiane, nel vissuto della gente, hanno prodotto un reale cambiamento sociale nei comportamenti dei singoli.
Chiaro il fine della presentazione è quello di segnalare alla grande platea di clienti, prima che di creativi, che le attività social, twitter in testa, ormai vanno approcciate come piattaforme strategiche, non solo tattiche su singoli eventi. Possono aiutare le marche nella costruzione di valori, agendo tutti i giorni, nelle piazze sociali su temi di larga condivisione.
Ed è un altro segno dei cambiamenti in corso. Che le compagnie social spingano per diventare compagne quotidiane per le marche segna chiaramente il territorio. L’ambizione è andare a minacciare la tv, ormai ultimo baluardo del marketing “come una volta”. Anche in questo il festival è un buon indicatore, non solo delle tendenze future, ma soprattutto di quelle in atto.
E, come ha concluso Chris Moody, ignorare questi fenomeni sarebbe drammatico per le marche. Perché c’è molta energia, là fuori, è prevedibile e diffusa come la luce del sole. Bisogna solo attivarla nel momento giusto e nel modo giusto.” Ed i consumatori non aspettano altro che lasciarci entrare nelle loro conversazioni. Soprattutto se si sceglie l’uccellino azzurro, per raggiungerli.
Pasquale Diaferia
Con i grafici ci mostra cosa succede nella misurazione di tutta questa energia e delle sue applicazioni nel tempo. E guarda un po’, le curve dei due grafici assomigliano a quelle di diverse tipologie di tweet.
Ce ne sono di rapidissimi ed intensi, che generano reazioni e rilanci in un tempo brevissimo, soprattutto per avvenimenti singoli. Che sia la notte degli oscar, il superbowl o, appunto, un lampo casualmente catturato da un fortunato possessore di smartphone, sono tweet che prendono il pubblico per un periodo molto limitato. Ma la vera energia applicata per tempi lunghi, ed effetti altrettanto continuati, è quella del sole. Come delle attività social che toccano veramente la quotidianità e la vita della gente, come il celebre #putoutyourbats che celebra l’incidente di un famoso giocatore di cricket, piuttosto che eljuego twitero che a Panama ha costretto il governo ad occuparsi delle buche nelle strade, piuttosto che il caso #heforshe o quella #speakbeauty in appoggio alla campagna Dove dello scorso anno.Tutti casi che sono andati lunghi nel tempo, hanno coinvolto una quantità impressionante di persone ma sono rimasti nelle attività quotidiane, nel vissuto della gente, hanno prodotto un reale cambiamento sociale nei comportamenti dei singoli.
Chiaro il fine della presentazione è quello di segnalare alla grande platea di clienti, prima che di creativi, che le attività social, twitter in testa, ormai vanno approcciate come piattaforme strategiche, non solo tattiche su singoli eventi. Possono aiutare le marche nella costruzione di valori, agendo tutti i giorni, nelle piazze sociali su temi di larga condivisione.
Ed è un altro segno dei cambiamenti in corso. Che le compagnie social spingano per diventare compagne quotidiane per le marche segna chiaramente il territorio. L’ambizione è andare a minacciare la tv, ormai ultimo baluardo del marketing “come una volta”. Anche in questo il festival è un buon indicatore, non solo delle tendenze future, ma soprattutto di quelle in atto.
E, come ha concluso Chris Moody, ignorare questi fenomeni sarebbe drammatico per le marche. Perché c’è molta energia, là fuori, è prevedibile e diffusa come la luce del sole. Bisogna solo attivarla nel momento giusto e nel modo giusto.” Ed i consumatori non aspettano altro che lasciarci entrare nelle loro conversazioni. Soprattutto se si sceglie l’uccellino azzurro, per raggiungerli.
Pasquale Diaferia